Torino, dal produttore all’inceneritore: la Polizia smaltisce 400 chili di droga sequestrata

La Polizia di Stato è sempre in prima linea nel contrasto all’importazione e nella repressione del traffico di ingenti quantitativi di droga.

Una volta sequestrata, la sostanza stupefacente viene repertata ed immagazzinata in un luogo idoneo in attesa della campionatura disposta dall’Autorità Giudiziaria per la fase processuale (campionatura e consulenza sul quantitativo del principio attivo).

Nelle diverse fasi processuali l’Autorità Giudiziaria può disporre la distruzione della parte residua dello stupefacente non soggetta a campionatura secondo il disposto dell’art. 87 D.P.R. 309/90.

Per tali operazioni vengono utilizzati degli impianti di incenerimento che, seguendo uno specifico protocollo, garantiscono la sicurezza delle operazioni di trasporto e distruzione della droga e la salute pubblica (controllo fumi e residui combustione).

In data odierna, sono state predisposte, dalla Squadra Mobile di Torino, le operazioni di distruzione di circa 400 chilogrammi di HASHISH e circa 45 chilogrammi di COCAINA presso l’inceneritore del Gerbido (TO) della società TRM del gruppo IREN.

Il controvalore dello stupefacente che verrà distrutto è di circa TRE MILIONI di euro (prezzo all’ingrosso).

Proprio nei giorni scorsi, Il 6 Febbraio, si è conclusa la fase finale del progetto “PUSHER”, che ha visto le 103 Squadre Mobili di tutta Italia, sotto il coordinamento dello SCO di Roma, impegnate in una mirata azione di contrasto alla commercializzazione delle sostanze stupefacenti.

I servizi sono stati svolti nel fine settimana del 4 e 5 Febbraio, nelle zone in cui è più diffusa la commercializzazione di sostanze stupefacenti, con particolare attenzione per il quartiere San Salvario; hanno concorso i locali Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con le relative unità cinofile, i commissariati sezionali e distaccati, il Reparto prevenzione Crimine nonché le Squadre di Polizia Giudiziaria delle specialità Polfer e Stradale.

Complessivamente, nel torinese l’attività ha consentito:

  • il sequestro di 14 chili di stupefacente;
  • l’arresto di 24 persone ex art. 73 D.P.R. 309/90;
  • la denuncia di 9 persone ai sensi del medesimo articolo;
  • l’emissione di 4 sanzioni amministrative ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. 309/90.