Ospedale Unico – Prima bocciatura del TAR al ricorso dei privati per l’area di Cambiano. Negata la sospensiva della delibera Regionale.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (seconda sezione), si è pronunciato sul ricorso presentato dalla ICAT S.R.L. – che rappresenta l’area ‘bocciata’ della ex Besenzoni Ferraresi in Cambiano – contro la Regione Piemonte e il Comune di Cambiano per ottenere l’annullamento, previa sospensione, della delibera della Regione Piemonte del 17 ottobre 2016, con la quale veniva individuata l’“area Cenasco a nord di Vadò sita nel territorio di Moncalieri posta in contiguità con l’area Movicentro sul Comune di Trofarello” quale zona più idonea alla realizzazione del nuovo Ospedale Unico.
Visti il ricorso e gli atti atti di costituzione in giudizio di Regione Piemonte, Comune di Cambiano, Comune di Moncalieri e Comune di Trofarello, visionata tutta la documentazione relativa e sentite le parti, il TAR ha respinto la domanda di sospensiva.
Le brevi motivazioni, trattandosi di una prima verifica della questione, si leggono in sentenza e rilevano quanto segue:
Appare fin d’ora dubbia la legittimazione della società ricorrente a censurare l’individuazione del sito per la progettazione del nuovo ospedale, sulla base di una mera mozione consiliare d’impegno del Comune di Cambiano (con voto favorevole espresso da tre consiglieri su undici);
In ogni caso, lo stato della procedura induce ad escludere la sussistenza di un pregiudizio attuale ed irreparabile, non essendovi certezza che il sito “area Cenasco” nel Comune di Moncalieri sia effettivamente prescelto dalla Regione Piemonte per la localizzazione del nuovo ospedale, all’esito della necessaria valutazione ambientale strategica e delle ulteriori valutazioni urbanistiche, ambientali e tecniche che dovranno compiersi nell’ambito del previsto accordo di programma;
Non si tratta quindi di un giudizio definitivo, ma una prima analisi che ha indotto il TAR a negare comunque il procedimento di sospensione degli effetti della delibera della Regione, rilevando dubbi di legittimità a che la questione sia posta sulla base della mozione consiliare del Comune di Cambiano. Inoltre, sempre per il TAR, il mantenere gli effetti della delibera non crea pregiudizio, visto che non vi è certezza che il sito prescelto sia, definitivamente, quello di Cenasco.