Chieri, i carabinieri al centro raccolta rifiuti di Fontaneto, il Consorzio si difende: “Il servizio funziona bene, piuttosto si sanzionino gli abusivi”

Premesso che il Centro di raccolta rifiuti di Fontaneto è gestito dalla Cooplat, l’azienda che svolge la raccolta rifiuti sul nostro territorio, e che quindi l’intervento dei carabinieri del NOE e le eventuali sanzioni non riguardano il Consorzio, mi sembra che di questa faccenda si stia parlando troppo e a sproposito.” Davide Pavan, direttore del Consorzio Chierese Servizi, ha parecchio da dire sul blitz del nucleo specializzato dei carabinieri nei diversi centri di raccolta della regione, che ha fatto notizia proprio per Chieri. “La notizia è che alcuni addetti della Cooplat hanno acceso una stufa, recuperata sembra nei cassoni, per scaldarsi. Saranno sanzionati, per questo. Ma non sono state rilevate altre irregolarità: non è vero, come hanno detto, che al centro di raccolta non possono conferire le aziende: al contrario, ne hanno tutto il diritto perché pagano una tariffa che lo prevede e perché alcuni dei rifiuti che portano al centro vengono venduti dal consorzio, con benefici per tutti gli utenti sulla bolletta.”

Ma la cosa che dà più fastidio a Pavan è la classifica di efficienza tra isole ecologiche, che secondo il rapporto stilato dal NOE vedrebbe in coda Chieri. “Le classifiche di efficienza in materia di rifiuti – dice il direttore – si fanno con altri parametri, e noi vinciamo su tutti per distacco. I cittadini e le aziende di 11 comuni vengono all’isola ecologica di Chieri e sono contenti, ci fanno i complimenti.”

L’arrivo dei carabinieri suggerisce poi a Pavan una considerazione finale: “Se invece di prendersela con gli addetti per la stufa accesa si dedicassero agli abusivi che, all’ingresso dell’isola ecologica, sottraggano materiale come il ferro ai cittadini che lo stanno portando da noi, sarebbe meglio per tutti, e si eviterebbe un danno per il consorzio, che da quel ferro rivenduto ottiene cifre consistenti da sottrarre alle bollette dei cittadini. Inoltre, chi fa questo mestiere abusivamente si preoccupa solo di materiali pregiati e abbandona subito dopo il resto, o addirittura lo brucia, con gravi danni per l’ambiente.”