Chieri, nel 1718 nasceva l’ospizio di carità: il “Giovanni XXIII” lo celebrerà con una mostra evento e importanti restauri

Prima, in epoca remota, era ‘Casa dell’elemosina: siamo intorno al 1300, l’iniziativa è di alcuni nobili chieresi e lo scopo è assistere i tanti mendicanti che vivono a Chieri. Minestre, pane ed elemosine ai poveri, lo scopo. Attraverso varie vicende, si arriva al 1717, quando una legge dello stato sabaudo riorganizza completamente la beneficenza pubblica. Così, all’inizio del 1718, ecco che nasce l’Ospizio di Carità: l’istituzione che, con successive modificazioni strutturali e statutarie, diventa oggi la Casa di Riposo Giovanni XXIII. “Sono passati trecento anni – dice l’attuale presidente dell’Ipab, l’avvocato Adriano Stradiotto – e abbiamo deciso di realizzare alcuni eventi per celebrare l’importante anniversario.”

Non c’è ancora un programma definito, ma Stradiotto ne anticipa le linee principali. “Realizzeremo al nostro interno una mostra, in cui saranno esposte opere d’arte, paramenti sacri antichi, e documenti del nostro ricchissimo archivio, che risale al 1300. Ma intanto partiamo con la sistemazione della cupola della cappella e con il ripristino dei colori originali dell’abside.”