CRONACA – Torino, frodi commerciali e tutela del made in Italy: sequestrate 15 tonnellate di filato acrilico
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 15 tonnellate di filato acrilico destinato al confezionamento di false maglie in lana. I Finanzieri del Gruppo Torino, hanno in prima battuta controllato alcuni negozi di Torino nei pressi di Corso Unione Sovietica e Corso Mortara, gestiti da imprenditori di origine cinese, dove hanno prelevato campioni di tessuto per poi inviarli, per le analisi, al laboratorio, Chimico “BuzziLab di Prato. Gli accertamenti tecnico scientifici hanno appurato la non conformità di quanto indicato sulle etichette merceologiche, infatti la lana di alcuni capi era decisamente inferiore, se non addirittura assente rispetto ai valori indicati. Le successive indagini hanno portato ad identificare il fornitore dei capi d’abbigliamento falsi, individuato nella zona industriale di Prato. L’intervento, effettuato nella zona del “Macrolotto“, nota come “Chinatown”, ha permesso ai “Baschi Verdi” torinesi, l’individuazione di un laboratorio dove sono state sequestrate 15 tonnellate di filato acrilico destinato alla produzione di maglie etichettate “in lana”, oltre 15 macchinari e quasi 200.000 tra etichette e cartellini con false indicazioni merceologiche. Durante le operazioni i Finanzieri hanno anche rinvenuto, occultati all’interno di una manica di un maglione, 14.000 euro in contanti, somma anch’essa sequestrata perché, presumibilmente, provento dell’attività illegale. L’imprenditore cinese è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato gli atti, per Frode in Commercio e rischia sanzioni sino a 5.000 euro. Sanzioni anche per gli imprenditori connazionali con attività commerciali nel capoluogo piemontese, che verranno sanzionati amministrativamente per la vendita dei capi la cui etichetta di composizione non corrisponde all’effettivo confezionamento. Le operazioni dei giorni scorsi hanno visto i Finanzieri impegnati in un’attività di contrasto a tutte quelle forme di concorrenza sleale, che hanno avuto anche quale obiettivo la sensibilizzazione della clientela, al fine di infondere la certezza, che si può acquistare in modo conveniente, sicuro e legale, preferendo i punti vendita che hanno storia, tradizione, qualità e, soprattutto, che rispettano e tutelano il consumatore.