Asti. L’8 marzo delle donne Cgil accende i riflettori su precariato e violenza nei luoghi di lavoro.

Il monumento El Brusaji

L’8 marzo si annuncia con diverse iniziative promosse dalle donne Cgil di Asti. Appuntamento irrinunciabile alle 11 al Cimitero di Asti presso il monumento dedicato alle nove ragazze astigiane morte nel rogo dell’azienda Stilar nel 1944, conosciute come “El Brusaji” (le bruciate). Ci sarĂ  una breve cerimonia per rinnovare il ricordo della cittĂ  verso le giovanissime vittime di un terribile incidente sul lavoro, per chiedere con forza che simili tragedie non si ripetano mai piĂą.

Intanto la Lega Spi Asti Ovest si aprirà al quartiere e alla città: tutte le donne che passeranno in corso Alfieri 409 (piazza Torino) dalle 9 alle 13 saranno omaggiate con un vasetto di coloratissimi fiori e potranno gustare una fetta delle ottime torte artigianali preparate per l’occasione.

Alle 21 allo Spazio Kor (ex Teatro Giraudi, chiesa sconsacrata in Piazza San Giuseppe) occasione d’incontro e di riflessione con lo spettacolo teatrale “Leonesse e farfalle” del gruppo musicale Palmarosa: aforismi, musiche e letture poeticamente scorrette. Con passione e ironia in giuste dosi. Qualche sedia sarĂ  lasciata appositamente vuota: si scoprirĂ  il perchĂ© durante la serata.

Sempre l’8 marzo, presso l’azienda Nuova Tecnodelta, la Rsu Cgil ha indetto assemblee su 3 turni di lavoro. Saranno affrontati gravi problemi di stress lavoro correlato, particolarmente acuti nei reparti a forte presenza femminile. Nel corso delle assemblea sarà affrontato il tema della violenza contro le donne anche negli ambienti di lavoro.

Sono in preparazione assemblee in altre aziende astigiane, nei giorni immediatamente precedenti e successivi alla giornata dell’8 marzo dedicate, oltre che al tema della violenza, alla questione della disparità salariale, che penalizza le buste paga delle donne e in prospettiva le loro future pensioni. Già oggi le pensioni delle donne sono mediamente inferiori del 40 % rispetto a quelle dei loro colleghi uomini.

Infine, nei luoghi di lavoro sarà distribuito un comunicato che affronta il tema della precarietà (oggetto dei 2 referendum proposti dalla Cgil) e del conseguente ricatto a cui sono sottoposti tutti i lavoratori: per le lavoratrici, ciò si traduce spessissimo in maggior esposizione a molestie e in veri e propri ricatti sessuali.