PIEMONTE ARTE: TIEPOLO, CARMAGNOLA, ISAIA, ASTI, LOTORO
CASTELLO DI MIRADOLO: TIEPOLO E IL SETTECENTO VENETO
fino al 14 maggio 2017
La Fondazione Cosso presenta per la primavera un nuovo progetto espositivo: “Tiepolo e il Settecento veneto”, curato dal Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e realizzato in collaborazione con i Musei Civici di Vicenza. Protagonisti nelle sale espositive dell’affascinante dimora neogotica straordinarie opere di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, accanto ad altri grandi nomi del panorama artistico settecentesco, veneto ed europeo. La mostra si sviluppa intorno a 46 preziosi capolavori, provenienti dalla prestigiosa Pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza, in un viaggio attraverso dipinti, disegni, acqueforti, incisioni e sculture, che accompagneranno il visitatore alla scoperta dei grandi temi del secolo dei lumi.
Orari
Giovedì e venerdì: 14 -18
Sabato, domenica e lunedì: 10 – 18.30
Chiuso il martedì e il mercoledì.
Per gruppi e scuole aperto, su prenotazione, anche oltre il normale orario di visita.
BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA: «20 ANNI DI SENSO DEL SEGNO»
All’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in piazza Carlo Alberto 3, s’inaugura venerdì 3 marzo, alle 17, la mostra «20 anni di Senso del segno», che festeggia l’impegno artistico dell’associazione torinese.
Il ruolo delle associazioni culturali è senza dubbio importante, vitale e propositivo per trasmettere le trasformazioni della società e del costume, per entrare in diretto contatto con il pubblico, gli esperti e le nuove tendenze tecnico-espressive che trasformano il linguaggio dell’arte.
In questo contesto, l’Associazione «Il Senso del Segno», presieduta da Anna Guasco, rappresenta un punto di riferimento per introdurre e introdurci al fascino delle immagini incise, per mettere in evidenza la leggerezza compositiva dei disegni, per avvertire l’essenza di un paesaggio, di una pagina astratta o di una meditata rappresentazione figurativa.
In tale angolazione, la sede di via Duchessa Jolanda è sicuramente un punto d’incontro tra arte e cultura, uno spazio per confrontarsi sulle ricerche intorno al contemporaneo, per rinnovare e confermare l’interesse per la pittura secondo una visione legata ai contenuti e a un linguaggio caratterizzato da una linea incisiva, puntuale, sensibilissima.
E attraverso a vent’anni di attività, si è potuto cogliere e apprezzare la fine tessitura di un segno che fluisce immateriale sulle superfici delle lastre o di un foglio di carta, mentre il dato cromatico ha conferito, di volta in volta, una indiscutibile dimensione espressiva a nature morte, fiori, scorci urbani e vedute di un lirico naturalismo.
E così punte secche, acqueforti, acquetinte, tratti al bulino, tecniche sperimentali hanno trovato e trovano in questi locali una
visibilità che ha unito maestri e allievi, la poetica e interiorizzata tensione creativa di Giacomo Soffiantino alla misurata sequenza dei lavori di Lucia Carignano, Giovanni Maccioni e Adriana Biondi (artisti scomparsi ma presenti con le loro opere), i fogli dedicati alla figura di Ada Gobetti a quelli scanditi dai «Segni del ricordo», sino alla cartella di un’intensa «Via Crucis».
E il percorso si è sviluppato con mostre personali e collettive, con interventi di critici d’arte e letterati, con cataloghi e pubblicazioni che hanno arricchito un programma espositivo proposto anche in prestigiose sedi fuori Torino: dal Parlamento Europeo a Bruxelles al Castello di Racconigi, dalla Biblioteca di Susa al Moncenisio e Bene Vagienna, e non solo.
E sono, quindi, documenti, testimonianze e risvolti culturali che
contribuiscono a fissare nel tempo la multiforme esperienza del
«Senso del Segno», la volontà dei soci di proseguire nel cammino
della grafica d’autore senza incertezze, ma con la consapevolezza di tradurre sogni, intuizioni, immagini storiche in un nuovo racconto che attraversa le stagioni dell’arte mediante una suggestiva scrittura.
Angelo Mistrangelo
Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi, in piazza Carlo Alberto 3, orario:lunedì-venerdì 10-18, sabato 10,30-12,30, sino al 18 marzo.
MUSEI REALI DI TORINO: TORNA A RISPLENDERE LA CAPPELLA DI CARLO ALBERTO
Ai Musei Reali torna nel percorso di visita uno dei gioielli dell’artista Pelagio Palagi: la Cappella privata di Carlo Alberto, sita al piano nobile di Palazzo Reale di fianco alla Sala delle Udienze, è nuovamente visibile al pubblico da martedì 28 febbraio 2017.
Il piccolo e prezioso ambiente è stato recuperato tra il settembre e il dicembre 2016 grazie alla collaborazione tra i Musei Reali e il Consiglio Regionale del Piemonte. L’intervento è frutto di un protocollo di intesa che prosegue nel tempo con progetti di recupero e di valorizzazione degli spazi e delle decorazioni del Palazzo Reale.
La cappella di Carlo Alberto è un piccolo ambiente ideato per il raccoglimento e la preghiera del sovrano. Fu progettata da Pelagio Palagi nel 1837, nell’ambito della grande campagna di restauri promossa da Carlo Alberto nelle residenze di Torino e di Racconigi. Ospita un altare di forme quattrocentesche, fiancheggiato da colonnine tortili di gusto neo-medievale e ornato da un bassorilievo con la Cena in Emmaus, con Gesù che benedice il pane davanti ai discepoli.
Corona l’altare la bella tela che raffigura la Sacra Famiglia con San Giovannino, dipinta da Palagi nel 1845 e ispirata ai modelli della grande pittura cinquecentesca, tra Raffaello e Correggio. La doratura sfolgorante delle porte, dell’altare e delle cornici si staglia sullo sfondo vermiglio del velluto in seta che riveste le pareti.
Il restauro, condotto dalla ditta Doneux con la direzione di Maria Carla Visconti e Franco Gualano, ha ripulito le superfici da un pesante deposito di particellato atmosferico e ha consolidato le lacune e le fenditure, restituendo l’originaria brillantezza della doratura ottocentesca applicata a guazzo. Particolarmente complesso e delicato è stato l’intervento sul soffitto, che ha consentito anche la ricollocazione di tratti di cornice ritrovati nei depositi. La tela con la sacra Famiglia, allentata, presentava alterazioni in corrispondenza di vecchi restauri eseguiti sulle figure ed era segnata da crettature diffuse con alcune piccole cadute di pellicola pittorica. La superficie è stata pulita, consolidata e integrata. La tappezzeria in velluto presentava condizioni decisamente critiche dovute a un consistente deposito particellare di superficie, che formava una patina grigiastra, con abrasioni, tagli e lacerazioni che minavano la stabilità strutturale dell’insieme. È stata smontata, pulita e consolidata mediante l’applicazione di un nuovo supporto.
CARMAGNOLA, A PALAZZO LOMELLINI LA MOSTRA “IL TEMPO E LA MEMORIA
Sarà inaugurata venerdì 10 marzo 2017 alle ore 18:00 a Palazzo Lomellini, Carmagnola, la mostra “Il Tempo e la Memoria 2017” a cura di Silvana Nota. Tra gli artisti in mostra, Mariella Bogliacino, Maria Erovereti, Fernando Montà, Rosa Sorda. L’organizzazione è a cura dell’Associazione Piemontese Arte, presieduta da Riccardo Cordero.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola, in collaborazione con Palazzo Lomellini Arte Contemporanea, Carmagnolamusei, Pro Loco Carmagnola, Abbonamento Musei Torino Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Volontario per la mia Città, Antiche Vie del Sale, si terrà nella consueta sede espositiva di Palazzo Lomellini, Piazza Sant’Agostino, 17 a Carmagnola, nel periodo 10 marzo – 9 aprile 2017. Come scrive il curatore della mostra, Silvana Nota: “Il progetto della mostra, caratterizzato da una forte valenza di ricerca poetico-gestuale riunisce quattro artisti di rilevante cifra culturale, Mariella Bogliacino, Maria Erovereti, Fernando Montà e Rosa Sorda. Affini e al contempo diversi dialogano, seguendo il filo della dimensione legata al tempo e alla memoria, individuando in essa il substrato originario indispensabile alla contemporaneità e alla germinazione del futuro. Il percorso si snoda attraverso quattro isole monografiche per ciascun artista impegnato nell’elaborazione della propria versione del tema, a cui si aggiunge uno spazio comune, sezione introduttiva per evidenziare quanto il gesto artistico sia in grado oggi di nutrirsi di passato lasciandolo riaffiorare senza vincoli nè schemi, come energia viva generatrice di inaspettate opportunità di conoscenza.”
Commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Carmagnola, Alessandro Cammarata: “Il concetto di tempo ha sempre rappresentato uno spunto di riflessione a cui legare innumerevoli interpretazioni, a volte positive – quando nel futuro risiede la speranza di lenire dispiaceri o ricevere giustizia per i torti subiti – e, talvolta, negative, quando la “polvere del tempo” sottrae colore e limpidezza alla condizione dell’essere umano, inesorabilmente evanescente.
Favorevole o avverso, il trascorrere del tempo si ripercuote sulla nostra percezione della realtà modificandone i tratti più salienti. In tutto questo, la memoria è la sola facoltà concessa per trattenere eventi, sensazioni e immagini, nell’incessante susseguirsi della nostra esperienza. Il tema che l’Associazione Piemontese Arte ha scelto di affrontare, in questo nuovo progetto a Palazzo Lomellini, è perciò complesso e audace. Gli artisti chiamati ad approfondirlo sono però interpreti sagaci degli “affari del mondo”, e sono certo, quindi, che il successo come sempre sarà per tutti garantito”.
Orario della mostra
Giovedì, venerdì, sabato ore 15:00 -18:00
domenica ore 10:00 -12 :00 • 15:00 -18:00
TORINO: IL MONFERRATO VISTO DA ENZO ISAIA
Dopo la mostra «Scatti d’autore degli anni ‘60», il fotografo Enzo Isaia ritorna nelle sale del Ristorante Monferrato di Torino con un altro pregevole appuntamento «Le 4 stagioni di Isaia nel Monferrato», ideato e organizzato dall’agenzia di comunicazione Giob. E così dal 4 marzo (apertura dalle 12,30 alle 14,30/ dalle 19,45 alle 22,30) è possibile accostarsi a una trentina di immagini che raccontano i suoi itinerari tra colline, boschi, cascinali:«..in oltre 10 anni di ricerca – sottolinea Isaia – con decine e decine di viaggi rigorosamente in solitario, al massimo in compagnia del cane, ho visitato svariati angoli del Monferrato in tutti i periodi dell’anno, in tutte le ore del giorno e della notte, in attesa delle condizioni ideali di luce e di atmosfera per fissare con la mia fidata Nikon immagini di natura illuminate dal ritmo delle stagioni».
E sono colori dal fascino antico, grandi cieli, spazi ricchi di poesia, che esprimono l’impegno di Isaia e quel suo incontaminato amore per la fotografia.
Per quindici anni fotografo ufficiale della Ferrari e Maserati, dal 2007 sei suoi scatti degli anni Sessanta sono stati inseriti, in esposizione permanente, tra le raccolte del Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze. (A.Mis.)
Torino, Ristorante Monferrato, via Monferrato 6, orario: lunedi-sabato dalle 12,30 alle 14,30, dalle 19,45 alle 22,30, sino al 30 giugno.
TORINO: FUORICLASSE #4. APPUNTAMENTI D’ARTE A CURA DI DANIELE GALLIANO
presenta Donato Sansone
@Spazio Espositivo Conserveria Pastis Piazza Emanuele Filiberto 11 a
Mercoledì 1° marzo dalle 19.30 Fino al 7 marzo
Si chiama Fuoriclasse il nuovo progetto con cui Daniele Galliano si sveste temporaneamente dei suoi panni di artista e diventa curatore d’eccezione per una serie di mostre e iniziative che si terranno nello Spazio Espositivo Azimut nella Conserveria Pastis del Quadrilatero Romano.
Fuoriclasse, perché si tratta di autentici talenti, ma fuori dai circuiti ufficiali.
Il quarto appuntamento d’arte curato da Daniele Galliano propone le opere di Donato Sansone.
Dopo aver conseguito il diploma all’Accademia delle Belle Arti a Napoli, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino,
dove impara a mescolare tecniche di animazione tradizionale e sperimentale per trasformarle in animazioni dal vivo.
La sua produzione comprende videoclips, corti, spot pubblicitari televisivi.
I suoi video vengono selezionati dai diversi Festival del Cinema in tutto il mondo
(Annecy Animation Film Festival, Anima Mundi Festival Brasile, Hiroshima animazione…).
La Cinemateque Quebecoise ha incluso e proiettato “Videogioco” tra i 50 cortometraggi che hanno cambiato la storia dell’animazione.
Nel 2009 la rivista francese “Cahiers du cinéma” recensisce il cortometraggio “Videogioco”,
nel 2013 Canal+ “Oeil de link” realizza un reportage sul suo lavoro.
Nel 2014 “Grotesque Photobooth” è stato selezionato da Saatchi & Saatchi per nuovi registi showcase al Festival Internazionale della Creatività di Cannes. Attualmente i video sono distribuiti dalla società francese “Autor de minut”.
Lavora come free lance per agenzie di pubblicità ed etichette musicali tra le più creative in Italia
(Afterhours , Subsonica ,Verdena, Francesco de Gregori , Ferrari , Samsung…)
Nel novembre 2015 realizza il corto “journal animé” prodotto da Canal+ per la “Collection dessine toujours “ e a novembre 2016 “journal animé” è stato nominato per gli Oscar dell’animazione, mentre nel 2017 è stato nominato ai premi Cesar.
ASTI: ARCHITETTURE. OPERE DELLA FONDAZIONE EUGENIO GUGLIELMINETTI
Sabato 4 marzo 2017 alle ore 17, in Asti presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti ( Palazzo Alfieri, corso Alfieri 375) sarà inaugurata la mostra “Architetture. Opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti”, rassegna di dipinti, disegni ed opere grafiche selezionate dalle Collezioni della Fondazione E. Guglielminetti sulla tematica architettonica di edifici pubblici, ecclesiastici e privati, interpretati da Autori contemporanei. L’allestimento consentirà al pubblico di ritrovare luoghi e complessi monumentali talora dimenticati, di conoscere l’articolata poetica di Artisti di varie generazioni del Novecento, conducendo riflessioni sul patrimonio paesaggistico e storico artistico nazionale, nella sensibilizzazione alla conservazione ed alla tutela delle testimonianze del passato.
La rassegna si avvia con le opere dei Maestri novecentisti piemontesi: Giardino innevato di Casa Guglielminetti in Borgo San Pietro (1944) di Giuseppe Manzone, cui si accostano il possente Castello di Burio (1940) di Pio Pia e la Rocca di Predappio, disegno datato 1938 di Felice Vellan. Le architetture rurali e le geometrie collinari divengono motivo pittorico per Domenico Valinotti (S. Giorgio di Canelli, 1962), Marcello Boglione (Casali e vegetazione, 1921), Emanuele Laustino (Paesaggio nel Monferrato) ed Alfredo Fea (Paesaggio). Nel variare delle stagioni, petrose baite montane e cortili campestri ispirano Giulio Taricco nel dipinto ad olio Baita e Riccardo Bazzano nell’acquarello Cortile a Variglie. Istituti religiosi e pievi costellano le vallate monferrine nei dipinti di Gigi Quaglia (S. Damiano, 1960) e di Annibale C. Bianchi (Collegio dei Padri, S. Damiano, 1958), opere esposte al Premio di pittura “San Damiano”, 1960, mentre Franco Sgarbi dedica una veduta a La Chiesetta di Viatosto vista da Val Rilate e Anna Volpe Perretta rappresenta a pastello la Chiesa di San Giorgio ad Aramengo.
La sobrietà romanico-gotica della Collegiata di San Secondo in Asti è còlta nelle mistiche prospettive delle navate interne da Guido Mastallone e da Francesco Franco, mentre i salienti esterni da Renzo De Alexandris. Piero Sciavolino conduce un puntuale studio segnico sul Portale laterale della Cattedrale di Asti ( 1987). Prestigiosa la raccolta di disegni ed incisioni: dalla veduta estiva del Castello di Castell’Alfero di Ottavio Coffano all’acquarello Particolare della Fontana dei mesi al Parco del Valentino in Torino (1990) di Elisabetta Viarengo Miniotti all’incisione La Villa del Maggiordomo in Grugliasco (puntasecca, 2014) di Alfredo Negro. Austere architetture d’impianto sabaudo sono rappresentate da Alfonso Birolo (Il cortile del collegio) e Sergio Albano (Roggia, 1992). D’intento metafisico surreale le interpretazioni di Mario Perosino (Gli imperatori, olio 1970) e di Emilio Baracco ( Antico Borgo, pastello 2014).
L’itinerario storico-artistico si snoda quindi dalle architetture di San Miniato di Eugenio Guglielminetti all’Abside del Duomo di Firenze (china, 1979) di Camillo Francia, dalle luci lagunari di Venezia (incisione, 1981) di Fernando Eandi all’acquaforte Villa Mansi di Adriana Bottallo, al rigoroso dipinto Case di Piazza Politeama a Palermo ( 1961) di Amelia Platone. Le atmosfere mediterranee dell’acquarello Castello di Franco Asaro e del disegno Scalea di Francesco Argirò preludono al trittico pittorico dedicato nel 1937-38 da Giuseppe Pognante agli assolati villaggi di Mogadiscio.
La mostra, corredata dall’omonimo catalogo con tavole a colori e schede bio-bibliografiche degli Autori ( vol. 20, Collana Fondazione Eugenio Guglielminetti 2017), sarà visitabile fino al 1° aprile 2017, con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18. Ingresso libero. Info: fond.eugenioguglielminetti@gmail.com; www.comune.asti.it
Artisti espositori:
Giuseppe Manzone (Asti 1887- Torino 1983); Domenico Valinotti ( Torino 1889- Canelli 1962); Felice Vellan ( Torino 1889- 1976) ; Giulio Taricco ( Asti 1891- 1977); Marcello Boglione ( Pescara 1891- Torino 1957); Giuseppe Pognante ( St. Rambert 1894- Susa 1985) ; Pio Pia ( Isola Villa d’Asti 1900- Asti 1958) ; Alfredo Fea (Valenza 1904- Asti 1967); Riccardo Bazzano ( Asti 1910- 1996) ; Renzo De Alexandris (Asti 1914- 2008); Emanuele Laustino ( Pittsburg 1916-Asti 1988); Gigi Quaglia ( Asti 1915- 2004) ; Annibale C. Bianchi ( Asti 1920- 2013); Eugenio Guglielminetti ( Asti 1921- 2006) ; Francesco Argirò ( Palmi 1922- Asti 2002); Franco Sgarbi ( Asti 1920- 1981); Francesco Franco ( Mondovì 1924); Fernando Eandi (Torino 1926); Alfonso Birolo ( S. Sebastiano Po 1927- 2006); Amelia Platone ( Asti 1927- 1994) ; Anna Volpe Perretta ; Franco Asaro ( S. Cataldo 1936- Canelli 2012) ; Mario Perosino (Asti 1930- 2008) ; Elisabetta Viarengo Miniotti (Torino 1937) ; Sergio Albano ( Torino 1939- 2008); Guido Mastallone ( Asti 1937); Alfredo Negro ( Ciriè 1944) ; Ottavio Coffano ( Asti 1943); Piero Sciavolino ( Valledolmo 1945) ; Emilio Baracco ( Padova 1946) ; Adriana Bottallo ( Asti 1953) ; Camillo Francia ( Casale Monferrato 1955 ).
RACCONIGI, UNIA E BARETTA: “RIFLESSI DI DONNA TRA FORMA E COLORE”
Il castello di Racconigi ospita, dall’8 marzo, la mostra “Riflessi di donna – tra forma e colore” dello scultore Sergio Unia e del pittore Michele Baretta. Inaugurazione alle 17,30 nella sala conferenze del castello. Orari di apertura: venerdì 15-18, sabato-domenica 10-12.30 e 15-18.30.
BORGO SAN DALMAZZO: MOSTRA “ALBINO GALVANO, UN GENIO ECLETTICO”
Sabato 4 marzo 2017, alle ore 17.30, presso Art Gallery la Luna, via Roma 92, Borgo San Dalmazzo, verrà inaugurata la mostra “Albino Galvano, un genio eclettico”. La mostra è curata da Maria Teresa Barolo, con l’organizzazione di Art Gallery la Luna. Resterà aperta dal 4 marzo al 2 aprile 2017 con i seguenti orari: sabato dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00; domenica dalle 10,30 alle 12,30.
Si tratta del terzo appuntamento della rassegna provinciale “grandArte 2016/2017 – identità perdute” di cui è allegato il programma generale.
In occasione della mostra si terrà inoltre un incontro venerdì 17 marzo 2017, ore 21, presso la Biblioteca Civica A. Frank di Borgo San Dalmazzo, Via Boves 4 sul tema Albino Galvano: un piemontese aperto alle arti e alle culture del mondo Presentazione di Cristina Mazzariello e Silvio Rosso Proiezione video Paolo Balmas
La prima mostra, “Le spine della complessità. Arte e artisti tra globale e locale” di Valerio Berruti, Nicola Bolla, Ugo Giletta e Fabio Viale è ancora visitabile, nel Complesso Monumentale di San Francesco, via S. Maria 10, Cuneo, fino al 17.04.2017.
FRANCESCO LOTORO ALLA MOSTRA “RICORDI FUTURI 2.0”
2 marzo 2017, ore 18
Sala Novecento – Palazzo San Daniele – Polo del ‘900
Via del Carmine, 14 – Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti
In occasione del Giorno della Memoria 2017, è stata inaugurata presso gli spazi del Polo del ‘900 Ricordi futuri 2.0, una mostra organizzata dal Museo Diffuso della Resistenza, a cura di Ermanno Tedeschi, sulla memoria della Shoah e sulla sua rielaborazione nell’arte contemporanea.
L’oggetto principale dell’esposizione è la memoria della tragedia della Shoah così come la memoria che lega ogni uomo alle proprie origini e tradizioni. La mostra inoltre, affronta il tema della musica concentrazionaria, simbolicamente rappresentata da un piccolo violino ritrovato in un campo di sterminio, attraverso l’esplorazione del lavoro del maestro Francesco Lotoro. Massima autorità della ricerca musicale concentrazionaria, il Maestro è autore dell’Enciclopedia KZ Musik contenente la produzione musicale nei campi di prigionia, di concentramento e di sterminio del Terzo Reich e di altri Paesi dal 1933 al 1945.
Giovedì 2 marzo, alle ore 18,00, il Maestro sarà ospite della mostra e si esibirà in un repertorio pianistico che si rifà ad alcune delle 8000 opere musicali recuperate e inserite nell’Enciclopedia.