Ambliopia: L’Asl TO5 è capofila per la Regione Piemonte di un progetto di screening e diagnosi precoce.
Si tratta di un disturbo dell’acuità visiva che interessa circa il 2% della popolazione
L’ambliopia o OCCHIO PIGRO è una diminuzione dell’acuita visiva monolaterale dovuta ad un ostacolo allo sviluppo di una normale visione insorto precocemente e interessa circa il 2% della popolazione generale. Fra le cause piu’ frequenti troviamo lo strabismo, i difetti di vista ( soprattutto astigmatismo e ipermetropia) che colpiscono un solo occhio e la cataratta congenita. I bambini che hanno questi difetti in un solo occhio non si accorgono di vedere male perché la vista viene comunque garantita dall’occhio contro laterale. Per questo è’ importante che venga ricercata precocemente e con attenzione perché impedisce lo sviluppo di una corretta visione binoculare e anche della stereopsi che consente di discriminare la differenza di profondità nella visione da vicino. Questi danni oculari se non curati entro i primi 5-6 anni di vita, periodo entro cui si sviluppa la funzione visiva, restano per sempre e non possono più essere migliorati. La diagnosi precoce e il conseguente intervento terapeutico mirato permette, nella maggior parte dei casi, di recuperare la piena funzione dell’apparato visivo. “L’ idea di strutturare lo screening per la diagnosi precoce dell’ambliopia – spiega il dott. Alberto Piatti referente della branca di oculistica AslTO5 -, si è delineata è perfezionata, seguendo inizialmente percorsi indipendenti e paralleli che sono poi confluiti in un progetto comune, articolato e condiviso a livello aziendale”. E’ stato individuato il Bilancio di Salute dei 3-4 anni, già previsto a livello regionale, come coorte idonea all’esecuzione dello screening in quanto trasversale a tutta la popolazione pediatrica e coincidente con l’età indicata come ottimale per l’esecuzione dell’indagine. Viene previsto fino al 2015 anche un richiamo attivo nel caso i genitori non accedano spontaneamente . La formazione dei pediatri aziendali si è svolta in modo “piramidale”con incontri periodici dei referenti di équipes pediatriche distrettuali con il rappresentante della branca specialistica di riferimento e la formazione dei colleghi negli spazi mensili dedicati prevedendo poi 2 incontri plebiscitari con tutti i pediatri aziendali per valutare e condividere le possibili soluzioni di eventuali criticità. Sono stati uniformati in tutti gli studi gli strumenti per l’indagine (stereo test e tavola otto metrica pediatrica ) con applicazione di entrambi i test su tutti i bambini interessati standardizzando, in accordo con gli oculisti, i criteri di invio al secondo livello (mancato superamento dello stereo test e/o un deficit di acuita visiva pari o superiore a due decimi). L’eventuale invio alla consultazione oculistica (percorso di tipo preferenziale specialistico concordato e approvato a livello aziendale) viene effettuato in caso di screening patologico secondo i criteri stabiliti o di forte dubbio per mancata collaborazione. Di seguito i risultati dell’equipe pediatrica del Distretto di Carmagnola, coordinata dalla Dott.ssa Marisa Bobbio referente equipe regionale Fimp Piemonte, anche i dati delle altre 3 équipes pediatriche dell’AslTO5 sono sovrapponibili percentualmente . “La percentuale di bambini inviati al secondo livello può apparire eccessiva – afferma il dott.ssa. Bobbio -, ma dipende in gran parte dall’elevato numero di famiglie extracomunitarie di recente immigrazione con importanti difficoltà linguistiche, condizione che rende estremamente difficile l’applicazione della metodica e l’interpretazione dei risultati”. In prospettiva futura è previsto un potenziamento del percorso di secondo livello per i bambini positivi allo screening. E’ in progettazione l’inserimento della figura professionale dell’ortottista –assistente di oftalmologia quale elemento di raccordo fra lo screening pediatrico e la presa in carico da parte del medico oculista . L’inserimento dell’ortottista fra le professioni sanitarie operanti sul Territorio rappresenterà un’ulteriore novità per questo progetto pilota che l’ASLTO5 pratica ormai da 10 anni.