Carmagnola dona le eccedenze alimentari della ristorazione scolastica a fini di solidarietà

Alessandro Cammarata

E’ partito il 2 marzo il progetto sperimentale, approvato dalla Giunta Gaveglio, per il recupero delle eccedenze alimentari della ristorazione scolastica. L’iniziativa arriva dopo l’approvazione, ad agosto 2016, della Legge 166 sulla donazione e distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi. La normativa ha l’obiettivo di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari e di favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale. Il Comune, su iniziativa del Vice Sindaco, Vincenzo Inglese, della Parrocchia SS. Pietro e Paolo e di Iconà, alla luce di questa possibilità, ha deciso di introdurre un servizio in via sperimentale di recupero dei pasti in eccedenza ricavati quotidianamente dal servizio di ristorazione scolastica che vengono messi a disposizione di nuclei famigliari in particolari condizioni di disagio. L’iniziativa anti-spreco è stata attivata grazie ad un accordo siglato dall’Assessorato ai Servizi Educativi del Comune di Carmagnola con la ditta Euroristorazione e la Parrocchia SS. Pietro e Paolo Apostoli. Nel concreto, i cibi pronti e non consumati presso le mense scolastiche, causa assenza degli studenti, saranno raccolti presso il centro di cottura di Euroristorazione, trattati e trasportati in idonei contenitori, nel rispetto della regolamentazione in materia di igiene e alimenti, nei locali messi a disposizione della Parrocchia.

Nei giorni scolastici, pertanto, le famiglie in situazione di disagio segnalate alla Parrocchia dagli uffici competenti, potranno ritirare un pasto, sino ad esaurimento della dotazione.

Con questa iniziativa vogliamo raggiungere un duplice risultato”, commenta l’Assessore ai Servizi Educativi, Alessandro Cammarata “Da un lato, fornire un ulteriore strumento per sostenere le persone che vivono in situazioni di forte disagio; dall’altro ridurre lo spreco di prodotti alimentari, freschi e perfettamente edibili. L’iniziativa, oltre ad una utilità concreta, ha un forte risvolto etico ed educativo in quanto porta all’attenzione degli studenti e dei cittadini il problema dello spreco alimentare a fronte di situazioni critiche di povertà. Al termine dell’anno scolastico, faremo un primo bilancio dell’iniziativa per valutarne la prosecuzione ed eventuali modifiche”.