PIEMONTE ARTE: CHAGALL, VIGLIATURO, GILARDI E MAPELLI, LAURITO
TORINO: MARC CHAGALL, L’ARTISTA CHE DIPINGEVA FIABE D’AMORE
Elena Salamon Arte Moderna – 21 Marzo/20 Maggio 2017
‘Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà; se invece uso la testa sarà molto difficile’. M.C
Una piccolo ‘gioiellino’ tra le gallerie d’arte di Torino, la Elena Salamon Arte Moderna collocata nella centrale piazzetta IV Marzo, ospita, dal 21 marzo al 21 maggio, sessantatré tra litografie, acqueforti e puntesecche, originali, quasi tutte a colori, provenienti da diverse serie e appartenenti al vasto corpus di opere grafiche realizzate durante tutto il corso della carriera artistica di Marc Chagall (1887-1985), noto artista bielorusso naturalizzato francese d’origine ebraica chassidica.
Tra i soggetti esposti – i lavori percorrono un arco temporale che va dal 1925 al 1982 – le figure leggere e fluttuanti, quasi senza gravità, che popolano le opere del ‘pittore dell’anima’ e che hanno fatto di lui uno degli artisti più amati e riconoscibili, indipendentemente dallo strumento tecnico da lui scelto per lavorare. Ed è proprio nella litografia – strumento che permette ampio uso del colore e alte tirature -, che l’artista individua uno dei mezzi tra i più adatti al suo linguaggio artistico.
Scelta artistica che nella Parigi di fine ottocento inizi novecento trova grande riscontro negli stampatori, editori e galleristi che pubblicano con sempre maggior frequenza, libri, riviste, singoli fogli o cartelle. Il largo uso dell’arte della stampa è una delle componenti che decreta il successo degli artisti parigini del primo Novecento da Picasso a Mirò e Calder, da Matisse e Toulouse Lautrec, Renoir e non ultimo, Chagall.
Solitario, attento e appassionato osservatore dei movimenti culturali del suo tempo, Chagall, ebbe una particolare predilezione per il Cubismo, l’Espressionismo e i Fauves ai quali non aderì conservando invece uno stile più spontaneo e vicino a quello dei pittori popolari, un’identità umana e artistica del tutto originale.
Nell’universo dell’artista russo – colorato, simbolico, onirico e malinconico -, prendono forma personaggi fantastici connessi al ciclo della vita familiare, al mondo del teatro e a quello del circo, grandi temi che lo accompagnano fin dall’infanzia, sempre influenzati in modo più o meno evidente dalla sua formazione culturale e religiosa, dai ricordi della nativa Vitebsk. Proprio a causa di questo retroterra, ciò che sempre caratterizzerà le opere del ‘pittore-poeta’ è l’intrecciarsi di una fitta trama di simboli e di soggetti allegorici, spesso ricorrenti, una magia spontanea e ingenua che ne costituisce l’aspetto più intrigante e affascinante. Spicca poi un interesse totalizzante per il lato invisibile, spirituale e illogico della realtà, cifra stilistica costante della sua intera produzione.
Chagall si trova a disagio rispetto alla cultura secolare che incontra soprattutto a Parigi e alla conseguente visione del mondo che fa a meno di Dio e di una spiritualità.
“Io sono un mistico – diceva spesso – non vado in chiesa o in sinagoga, per me lavorare è pregare”. Noi rifiutiamo ogni divinità, parliamo persino della sua decadenza. Ma facciamo un errore: cerchiamo qualcosa in grado di sostituire questo senso divino. Ci occupiamo freddamente, attraverso il calcolo, di migliorare la situazione materiale dell’uomo e il suo destino. Con questo, però, spesso distruggiamo in noi stessi e negli altri l’amore, il Divino, chiamatelo come volete” (1985, Conferenza all’università di Chicago).
Pur nelle differenti declinazioni che il linguaggio di Chagall attraversa nel tempo, la sua pittura rimane comunque e sempre figurativa: dipingeva acrobati, innamorati nei cieli sopra i tetti delle città, asini e mucche e il suono delle note di un violino. Quanto all’amore, la sua caratteristica iconografica è il volo. Innanzitutto l’amore per la prima moglie, Bella, sua musa e compagna nelle peregrinazioni in Europa e nell’affrontare il dramma di due guerre. Poi Vava, che sposò dopo la morte di Bella e che condivise i momenti sereni dell’ultima parte della sua vita.
Tra le opere in mostra:
Discussion 1925, Le Renard et la Cicogne 1930, Mère et Enfant Devant à Nôtre-Dame 1952-53, Place De La Concorde 1952-53, Salomon 1956, Les Amoureux En Gris 1957, Maternité Au Centaure 1957, Ange du Paradis 1956, David Sauvé par Michal 1960, Job Désespéré 1960, Le Clown Fleuri 1963, Le rendez-vous 1969, Jour De Printemps 1972, Soleil au cheval rouge1979, Pantomime 1972, Cheval bleu au couple 1982…
Info: MARC CHAGALL – L’ARTISTA CHE DIPINGEVA FIABE D’AMORE
Via Torquato Tasso, 11 – (piazzetta IV Marzo) – 10122 Torino
Tel. 011 7652619 cell. 339 8447653 – elena@elenasalamon.com
21 marzo – 20 maggio 2017
martedì, mercoledì e venerdì: 15.00 – 19.00
giovedì e sabato: 10.30 – 19.00
Lunedì chiuso
VIGLIATURO AL MUSEO DEL CRISTALLO DI COLLE VAL D’ELSA
Oltre 20 coloratissime e maestose sculture in vetro tra i trasparenti cristalli custoditi nel Museo.
A partire da sabato 8 aprile 2017, il Museo del Cristallo di Colle Val D’Elsa (SI) ospiterà La via del vetro, personale dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo (Acri, 1949), a cura di Boris Brollo e Francesca Mirabelli. La mostra è intesa come l’ennesima tappa di un percorso espositivo cominciato circa vent’anni fa e che ha toccato alcuni dei luoghi di primaria importanza legati alla tradizione dell’arte del vetro di tutto il mondo: cominciando da Venezia, nel Palazzo delle Prigioni Nuove; passando per Altare, con il Museo di Arte Vetraria; il Museo della Vetrata e il Museo Piero Della Francesca di Sansepolcro; e ancora Taiwan, dove l’artista ha esposto al Hsinchu Municipal Glass-Museum e, successivamente ad Hong Kong, nel 2001; la Fundación Centro Nacional del Vidrio di La Granja de San Ildefonso, a Segovia, in Spagna; al Röhsska Museum di Goteborg, in Svezia, per la mostra Made in Venice e allo European Glass Context, presso Bornholm Art Museum e Grønbechs Gård dell’Isola di Bornholm, in Danimarca; e ancora la mostra Artists in Glass, The International Glass Art Festival, a Waterford, in Irlanda; nel 2006 a Tel Aviv, dove l’ Eretz Israel Museum ha raccolto la storia del vetro con opere dal 1920 al 2005; fino a Orlando, in Florida, nel 2013, con la grande mostra Contemporary Glass Sculpture al OMA (Orlando Museum Of Art), che ha celebrato il 50° anniversario dello Studio Glass, movimento al quale Vigliaturo rientra di diritto, percorrendo un cammino molto personale, indipendente rispetto a scuole e movimenti; e, più recentemente, a Poznan, Wroclaw e al Museo Karkonoskie di Jelenia Gora, in Polonia, in occasione dello European Glass Festival, dove è stato l’unico artista invitato a rappresentare l’arte contemporanea italiana del vetro.
Il Museo del Cristallo di Colle Val D’Elsa, inaugurato nel 2001, si inserisce perfettamente in questa tradizione. Allestito in uno spazio sotterraneo, nell’area un tempo occupata da una delle fornaci dell’ottocentesca fabbrica di Cristallerie e Vetrerie Schmidt o ex vetreria Boschi, il museo è diviso in diverse sezioni che ricostruiscono il percorso compiuto dall’industria vetraria colligiana dal 1820, anno dell’impianto della prima fornace, fino alla piena realizzazione del cristallo al piombo avvenuta nel 1963, presentando esempi di produzione preindustriale e reperti vitrei risalenti al XIV-XV secolo. Attenzione particolare è stata riservata agli articoli di design e quelli incisi con le tecniche più antiche.
Le oltre venti sculture in vetro – la maggior parte delle quali superano i due metri di altezza – fungono da intrusione sinuosa e variopinta in contrappunto all’estrema trasparenza degli oggetti di cristallo esposti negli spazi del museo. L’intero percorso espositivo è toccato da una collezione di volti e corpi ridotti ai lineamenti essenziali, ma arricchiti dalla flessuosa fluidità del segno che ne traccia le sagome e dai colori accesi e vibranti che le riempiono, intrisi della luce catturata dalla massa di vetro, caratteristiche tipiche delle opere dell’artista, che le rendono immediatamente riconoscibili e uniche nel loro genere, facendo di Vigliaturo uno dei più importanti rappresentati della scultura in vetro in Italia e all’estero.
Tutto, nell’arte di Silvio Vigliaturo, trova fonte e nutrimento nel segno. In esso si trova l’origine del procedimento creativo e la matrice che lo accompagna e guida in tutti i suoi stadi e le sue successive manifestazioni. La plasticità del segno trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilità di traduzione tridimensionale che emanano da esso, sostenuto dalla ricerca e dalla sperimentazione costanti a cui l’artista sottopone il proprio procedimento creativo.
Ogni tappa della Via del vetro, che ha portato le opere di Vigliaturo in vari Paesi d’Europa, in Asia e negli Stati Uniti, ha visto un’evoluzione nel modo in cui l’artista tratta il vetro e forgia le sue opere, dovuta a una costante ricerca e sperimentazione portata avanti nei forni del suo studio-bottega di Chieri (To), dove nascono le sue creazioni. Perché Silvio Vigliaturo lavora in “bottega”, così egli definisce il suo studio, dove sperimenta con il vetro e crea le sue opere. Quando parla di bottega non lo fa per vezzo, perché l’appartenenza a una bottega fa parte del suo sentire e della sua crescita come artista. È un modo di sentire antico, che rimanda a un mondo in cui l’educazione artistica e l’apprendistato tecnico accanto a un maestro, fino all’autonomia creativa, coincidevano con l’educazione, non solo professionale, e con la presa di coscienza delle proprie potenzialità. Un modo di sentire antico, ma anche assolutamente contemporaneo.
Questa mostra è l’ennesima prova della capacità dell’artista di rinnovarsi arricchendo l’importante impatto visivo delle sue opere, pur mantenendo una cifra stilistica di immediata identificabilità.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo, a cura di Boris Brollo e Francesca Mirabelli, edito da Priuli & Verlucca.
Silvio Vigliaturo. La via del vetro
Date: 8 aprile – 27 agosto 2017
Vernissage: sabato 8 aprile, ore 18:00
Orari di apertura: mar – dom; 10:00-13:30 e 14:00-18:30
Luogo: Museo del Cristallo – Via dei Fossi, 8/a, Colle Val De’Elsa (SI)
ARTE CITTA’ AMICA, MOSTRA “ “DUE ARTISTI AFFASCINATI DALL’ORIENTE”
Italo Gilardi – Adelma Mapelli
Inaugurazione venerdì 17 Marzo alle ore 18
La mostra resterà aperta fino al 28 marzo 2017
Orario: lunedì – sabato dalle 16,00 alle 19,00 – domenica chiuso.
La passione per i viaggi nel Tibet di Italo Gilardi con la moglie Mariella, anche lei artista appassionata, non è stata solo per il piacere dei viaggi, ma per finalità ben precise: gli interessi culturali sul buddismo e sui suoi aspetti artistici e religiosi.
Protrattasi regolarmente per ben venti anni, questa presenza si materializza nelle spettacolari opere pittoriche che rappresentano il suo stupore di fronte a visioni paesaggistiche inusuali e affascinanti.
Di queste, attraverso scenografie stupefacenti per l’effetto coloristico, egli svela al nostro sguardo, sensazioni d’incanto e stupore attraverso la vivezza dei contrasti cromatici degli smaglianti colori.
A stupire però sono gli abbozzi dal vero, istantanee di una visione unica e singolare, che riporta al fruitore l’emozione dell’autore per le incredibili sensazioni provate.
E’ una meraviglia estatica, espressa e sottolineata con potenti e sferzanti sprazzi di colore, descrizione intensa, potente e immediata delle emozionanti visioni avute in quel mondo pieno di storia, di fascino e di mistero.
In mostra, oltre le opere dedicate al Tibet e al buddismo, è anche rappresentata la vasta produzione di Italo Gilardi, con opere dedicate alla sua Torino, e da una serie di nudi eseguiti con tecnica sicura e personale, che uscendo dagli schemi della tradizione classica, diventa ricerca intransigente sulle forme femminili, non un semplice ritratto quindi, ma un approfondito studio psicologico della figura.
Il disegno, costruito con un intenso infittirsi di linee e di lumeggiate, sa cogliere ed esaltare l’armonia di un corpo uscendo dall’accademismo di maniera; la linea segue, si adatta ed esalta con andamento armonico la svariata sequenza delle posizioni.
Con la modella, egli instaura uno scambio che racchiude la partecipazione emotiva alla vitalità del soggetto, è un dono reciproco, un’intesa fra modella e artista, la consapevolezza del proprio ruolo al servizio di una raffigurazione ideale.
Nelle altre opere, con alcune spettacolari visioni di Torino, vi è un’autentica esplosione di colori che rendono inconfondibili e personali i suoi scorci della città.
Gli accostamenti cromatici e inconfondibili di Gilardi, l’infittirsi delle linee, rilevano una partecipazione emotiva al soggetto raffigurato, com’è nel caso della Gran Madre, opera di grande efficacia, struggente nell’opprimente infittirsi delle tesate trasversali dei cavi tranviari.
Isidoro Cottino
Adelma Mapelli
Il fascino dell’oriente è entrato nella vita della Mapelli attraverso una ricerca filosofico-religiosa che l’ha condotta ad avvicinarsi all’antica dottrina del Buddismo. Il desiderio di conoscenza può emergere dalle nostre vite creando talvolta un’irrequietezza, un pulsare di domande sul grande mistero che è la vita, e tutto ciò che la circonda, a cui non sai dare risposta. Questo è il momento in cui la stessa vita, molto generosamente ti può condurre all’incontro con un Maestro, del resto tutta la vita è basata su questa relazione: i nostri primi maestri i genitori, poi gli insegnanti e via via. Certo che occorre una grande consapevolezza nella scelta di un Maestro di vita e, la Mapelli scegliendo la via del Buddismo ha incontrato la Soka Gakkai, un’organizzazione o ordine Buddista, che partendo dall’insegnamento di Shakyamuni , con Il Sutra del Loto, la quintessenza del Buddismo Mahayana, che chiaramente ha illuminato la via a tutti gli esseri viventi per ottenere l’illuminazione, e dal Giappone dove poi il monaco buddista Nichiren Daishonin approfondendo gli antichi insegnamenti nel 1253 rivela che la legge fondamentale della vita è il cuore del Sutra del Loto: è Nammyoho-renge-kyo, lanciando l’appello del desiderio del Budda che è la realizzazione della pace mondiale tramite la diffusione della mistica legge in tutto il pianeta, compito che la Soka Gakkai fondata nel ooooo sta svolgendo concretamente diffusa già in 192 paesi, guidata dal Maestro Daisaku Ikeda nominato cittadino onorario in varie parti del mondo, anche a Torino ed il giorno 11 marzo a Firenze, poichè da 70 anni dedica la propria vita a questo nobile scopo. L’artista sposando questa causa, come pittrice ambasciatrice di pace, ha voluto illustrare in questa mostra i principi di questo insegnamento anche usando simbolicamente il loto, questo fiore che nasce con le radici nel fango dalle acque stagnanti ma sorge immacolato e bellissimo, simbolo dell’illuminazione e della rivoluzione umana, quella che può compiere ogni essere umano, tramutando in gioia tutte le ombre della vita usando il mistico suono di Nam-myoho-renge-kyo ed offrendo agli altri come prezioso dono ad illuminare il cammino di ogni vita affinchè nel mondo smettano così i bagliori funesti di tutte le guerre.
Rosella Bono
GALLERIA NARCISO: MOSTRA DI MARISA LAURITO
Alla Galleria Narciso di Torino, apertura straordinaria della mostra di Marisa Laurito, che da martedì 14 a domenica 19 terrà lo spettacolo “Quattro donne e una canaglia” al Teatro Alfieri.
Orario mostra 16-19,30 da martedì 14 a sabato 18 marzo.
TORINO, PALAZZO MADAMA: L’ORA DEL TÈ
Visita guidata in museo e degustazione di tè all’inglese
Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
Sabato 18 marzo 2017
ore 16.00
Una visita insolita per conoscere l’evoluzione del barocco a Palazzo Madama, attraverso i cantieri voluti delle due Madame Reali. A condurre la visita un personaggio d’altri tempi, la contessa Costanza Alfieri di Sostegno, madre del diplomatico piemontese Vittorio Emanuele Tapparelli D’Azeglio, a Londra dal 1849. La passione per l’antiquariato, la moda e le abitudini londinesi, condivise tra la madre e il figlio, saranno spunto per un vivace confronto tra i visitatori e la nobildonna. Immancabile l’appuntamento – tutto anglosassone – per parlare di usi, mode e servizi di porcellana, assaporando, nella cornice della esclusiva veranda di Palazzo Madama, il tè servito all’inglese. Una scelta tra i profumati darjeeling himakaya all’aroma di noce moscata, darjeeling steinthal fruttato e corposo, darjeeling gold dal colore dorato, servito in teiera di ceramica, accompagnato da tramezzini con farciture dolci e salate e biscotti al burro.
Prossimi appuntamenti: Sabato 15 aprile e Sabato 13 maggio, ore 16.00
Costo: 17.00 euro comprensivo di visita guidata e tè servito al tavolo con accompagnamento di tramezzini dolci, salati e biscotti al burro (+ biglietto di ingresso – gratuito per i possessori di Abbonamento Musei).
Info e prenotazioni: tel. 011.5211788; prenotazioniftm@arteintorino.com
VENARIA: CONCORSO INTERNAZIONALE LIONS «UN POSTER PER LA PACE»
Sabato 25 marzo 2017, alle ore 9, si terrà presso il Teatro Concordia, in C.so Giacomo Puccini alla Venaria Reale, la premiazione dei 176 disegni, ognuno già vincitore nella propria scuola, che hanno sviluppato il tema «Una celebrazione della Pace». Tra questi, 66 sono lavori di ragazzi e ragazze diversamente abili, che con grande calore e partecipazione hanno voluto essere presenti alla fase finale di questa importante manifestazione, rivolta agli aspetti sociali e culturali di ogni Paese del mondo.
Da tre decenni, infatti, il Concorso Internazionale Lions ha coinvolto e aiutato oltre 4 milioni di giovani ad esprimere creatività e speranze per un mondo migliore attraverso i disegni sulla Pace.
Nell’ambito del Distretto 108-Ia1, Piemonte Nord-Ovest e Valle d’Aosta, hanno aderito all’iniziativa ben 110 scuole medie, con l’attiva e significativa partecipazione di studenti, Dirigenti Scolastici e Insegnanti.
In occasione delle celebrazioni promosse per il centenario della nascita dei «Lions» è stato predisposto e pubblicato un volume che racchiude i disegni dei giovanissimi «pittori». Un volume che sarà consegnato, insieme a diversi gadget, a tutti i ragazzi e ragazze.
La Commissione composta dal Governatore Lions Gabriella Gastaldi, dal critico d’arte e giornalista Angelo Mistrangelo e dall’artista e docente Francesco Preverino, ha considerato eccellenti i disegni di tre ragazze: Giulia Neri, Paola Coppo e Gaia Rocchelli. A loro saranno consegnate Borse di Studio.
Informazioni: Segreteria Distretto Lions 108 Ia1
Dal lunedì al venerdì orario 9-17
Tel. 011/4341731