ENTE FIERE, IL M5S: “BASTA MENZOGNE, SI DICA CHIARAMENTE CHE NON C’E’ LA VOLONTA’ POLITICA INVECE CHE NASCONDERSI DIETRO ALLA LEGGE”.

Sulla polemica relativa alla mancata costituzione di un Ente Fiere a Chieri da parte dell’Amministrazione, interviene con una nota il Movimento 5 Stelle:

“E’ dell’8 Marzo u.s. sulla testata online “100torri.it” la dichiarazione dell’assessora al bilancio Anna Paschero secondo la quale la riforma Madia, nello specifico il D.Lgs. 175/2016 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 del 8 settembre 2016, specifica che  “i Comuni non possono costituire società e devono uscire da quelle di cui fanno parte”. Pertanto la Città non può intervenire nella creazione di un ente Fiera per la promozione turistica e commerciale come chiesto più volte dalle associazioni di commercianti chieresi che, sempre per l’assessora Paschero, “non avrebbero ancora compreso bene” che l’iniziativa, per la legge, dovrà essere esclusivamente in capo ai privati. Che l’assessora Paschero non veda di buon occhio le partecipate ci è risultato chiaro dall’inizio della questione Chierifarma srl e in tutto l’iter che porterà alla vendita della società nonostante una recente sentenza del Consiglio di Stato metta in seria discussione l’appartenenza di una Farmacia Comunale alle società soggette agli effetti del Decreto Madia. L’assessora tende anche molto spesso ad appellarsi alla legge per chiudere le discussioni, ma proprio andando a vedere il testo del Decreto Madia emerge che  all’art. 4 comma 7 gli Enti Fiera sono tra le società ancora permesse:  “Art. 4. Finalità perseguibili mediante l’acquisizione e la gestione di partecipazioni pubbliche  …  7. ​Sono altresì ammesse le partecipazioni nelle società aventi per oggetto sociale prevalente la gestione di spazi fieristici e l’organizzazione di eventi fieristici​ , nonché la realizzazione e la gestione di impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva eserciti in aree montane.”  Escludendo l’ipotesi che l’assessora non conosca la legge in quanto persona molto preparata professionalmente, ci viene da pensare che questa amministrazione faccia orecchie da mercante e racconti la storia per sminuire i cittadini che portano legittime istanze all’attenzione dell’amministrazione invece che dichiarare apertamente il disinteresse per la proposta. Ci chiediamo se Chieri meriti questo modo di rapportarsi con la città autoreferenziale e prepotente.  Il programma elettorale di Paolo Savio e del Movimento 5 Stelle già includeva l’ente Fiera come proposta per un rilancio sistemico della città, come volano della ricostruzione di una identità e riconoscibilità cittadina che attiri persone e capitali. Basterebbe studiare gli esempi in funzione nelle vicinanze e individuare insieme agli operatori la formula migliore, poi i soldi se si vuole si trovano, magari facendo meno studi di fattibilità e concorsi di idee e investendo in strumenti realmente operativi.