PIEMONTE ARTE: SACRA DI SAN MICHELE, MONCALIERI, SCULTURE NEL GIARDINO, BLAGANO’, ALBERTONE, NEJROTTI…

LA SACRA DI SAN MICHELE NELLA CANDIDATURA UNESCO “IL PAESAGGIO CULTURALE DEGLI INSEDIAMENTI BENEDETTINI DELL’ITALIA MEDIEVALE”

È il monumento simbolo della Regione, testimonianza dell’eredità storica e artistica del nostro territorio, ma anche un bene comune sentito come proprio dai tanti piemontesi, per i quali rappresenta non solo un elemento dei paesaggi a cavallo tra Torino e la Valle di Susa, ma un pezzo della propria identità. La Sacra di San Michele è senza dubbio uno dei monumenti più rappresentativi del Piemonte, un bene-faro capace di attirare visitatori da tutto il mondo, e che da sempre vede la Regione Piemonte impegnata nella sua valorizzazione. Dall’assunzione formale della custodia del bene, nel 1995, agli stanziamenti che, negli anni, hanno reso possibile importanti lavori di recupero e restauro e di potenziamento dei percorsi di visita e dei servizi per i visitatori. Un percorso che la Regione Piemonte intende perfezionare con l’acquisizione definitiva della Sacra dal Demanio, attualmente proprietario del bene.

La storia dell’abbazia è inoltre strettamente connessa al monachesimo benedettino, al quale è legata la sua fondazione. La Sacra fu da subito autonoma e indipendente, e grazie a un’intensa attività di ospitalità, divenne luogo di scambio e incontro, contribuendo alla creazione del patrimonio comune di una grande civiltà religiosa. Proprio per questa componente dell’identità culturale del bene la Sacra di San Michele è entrata a far parte degli otto complessi monumentali candidati ad essere inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come sito seriale “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”.

Il processo di candidatura, ideato e promosso dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, si avvale del coordinamento generale e dell’assistenza tecnico-scientifica dell’Ufficio UNESCO del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo nella persona dell’architetto Francesca Riccio, con la collaborazione del Comitato Scientifico Nazionale, composto da un team di professori universitari, studiosi e accademici guidato da Ruggero Longo. La candidatura è stata già inserita nella “tentative list”, la lista propositiva italiana dei beni da candidare, ed è stata recepita dalla conferenza internazionale UNESCO di Parigi ad ottobre 2016.

“L’impegno della Regione Piemonte per la cultura è stato costante negli anni – ha detto l’assessore regionale alla Cultura e al Turismo, Antonella Parigi nel corso della conferenza al Circolo dei Lettori- In generale la candidatura UNESCO ha tre effetti importanti. Il primo di attrarre turismo, il secondo di creare integrazione territoriale attraverso una comunità impegnata a sostenere la candidatura, il terzo di rendere più consapevoli i cittadini del vero patrimonio che il nostro paese possiede. In quest’ottica e a dimostrazione che l’impegno sulla valle di Susa è grande, oltre alla Sacra abbiamo firmato la candidatura UNESCO anche per la via Francigena e tutto questo è stato possibile anche grazie alla reale collaborazione tra Regione e Ministero.”

La candidatura apre inoltre possibilità di ricerca su più fronti, tra monumento e territorio circostante. Da un lato per individuare le caratteristiche di universalità richieste per l’ottenimento del riconoscimento UNESCO, viste nel rapporto della Sacra rispetto al paesaggio culturale degli insediamenti benedettini e delle altre sette abbazie in esame (Subiaco, Montecassino, San Vincenzo al Volturno, Farfa, San Pietro al Monte a Civate, Sant’Angelo in Formis a Capua, San Vittore alle Chiuse a Genga); dall’altro alla ricerca di opportunità e criticità emergenti dalle analisi territoriali per la definizione del sito e della buffer zone (area che deve garantire un livello di protezione aggiuntiva ai beni riconosciuti patrimonio mondiale dell’umanità). Partendo da questi aspetti, che dovranno approfondire le peculiarità storiche, artistiche, architettoniche, di restauro e territoriali relative al tema, il programma di ricerca si concentrerà anche sull’eredità immateriale della Sacra, quale motore dell’immaginario artistico e letterario.

In questo contesto, il riconoscimento UNESCO della Sacra potrà dare risonanza mondiale a un bene straordinario, ma anche all’intero territorio piemontese e in particolare alla Valle di Susa, il cui paesaggio culturale è storicamente legato alla presenza di altri importanti insediamenti benedettini, in primo luogo Novalesa e San Giusto di Susa.

 

“SGUARDI SU MONCALIERI”, INCONTRI PER CONOSCERE LA CITTÀ E IL SUO TERRITORIO

Giovedì 23 marzo alle ore 17,30, alla Biblioteca Civica “A. Arduino” – Via Cavour, 31 – Moncalieri, dopo un saluto dell’Assessore alla Cultura Città di Moncalieri LAURA POMPEO,

GIAN SAVINO PENE VIDARI, Presidente Deputazione Subalpina di Storia Patria, parlerà sul tema: “ Moncalieri e il suo territorio nello sguardo di Clemente Rovere

Per info: Centro Studi Piemontesi – 011 537486, www.studipiemontesi.it, info@studipiemontesi.it

Biblioteca civica A. Arduino – 011 6401611,   www.comune.moncalieri.to.it/biblio –

 

 

TRE SCULTURE PER IL GIARDINO «G.B. SCHIAPPARELLI» A TORINO

L’intervento di riqualificazione di un’area verde eseguito dalla SMAT, ha creato uno spazio per l’arte contemporanea che mercoledì 22 marzo, alle 16, vede l’inaugurazione di tre sculture realizzate da altrettanti autori in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Tre opere, di proprietà della SMAT, che rappresentano l’ambiente, la natura e l’acqua, che, collocate nel Giardino «G.B.Schiapparelli», consentono ai cittadini e ai turisti di soffermarsi per cogliere l’essenza di ogni singola ricerca espressiva.

Insieme alla scultura «Cuneo con frecce» di Arnaldo Pomodoro e il murales eseguito dagli artisti di Street Art Wens e Reser del Collettivo Style Orange, queste nuove e significative sculture costituiscono una testimonianza delle esperienze artistiche, culturali, sociali in atto sul territorio urbano.

All’inaugurazione in Lungo Dora Savona/ Corso XI Febbraio, intervengono Chiara Appendino, Sindaca di Torino, Alessandro Lorenzi, Presidente SMAT, Paolo Romano, Amministratore Delegato SMAT, Luca Deri, Presidente Circoscrizione 7, Fiorenzo Alfieri, Presidente Accademia Albertina di Belle Arti, l’Architetto Silvio Ferrero, autore del progetto «Site Specific a carattere permanente Arte Lungo Dora», e il curatore artistico Angelo Mistrangelo.

E in questa angolazione, il percorso «INSTALLAZIONI. IN DIALOGO CON L’AMBIENTE», concorre a delineare il valore dell’iniziativa

e – sottolinea Angelo Mistrangelo – «Arte contemporanea e spazi pubblici, interventi «site specific» e dialogo con l’acqua e il verde, costituiscono alcuni degli aspetti di «Arte Lungo Dora», del «viaggio» intorno alla cultura visiva attraverso una ricerca intensa e intensamente elaborata da Paolo Grassino, Luigi Stoisa e Luisa Valentini, con l’assistenza di tre allievi dell’Accademia Albertina, rispettivamente Stefano Scaiola, Simone Scardino e Luca Mollo, che ha trasformato il Giardino «G.B. Schiapparelli» in un museo a cielo aperto.

E in questo spazio urbano tra la Dora e il Palazzo della SMAT, si entra in diretto contatto, secondo il progetto espositivo di Silvio Ferrero, con l’installazione «Fiati» di Paolo Grassino, composta da due sorprendenti e singolari cervi in ferro (con smaltatura color canna di fucile), che diventano «parte integrante del paesaggio» e della natura. E i suoi simbolici cervi erano anche l’immagine centrale della mostra «Contaminazioni», curata da Guido Curto alla Pinacoteca Albertina. Osservando la scultura «Genesi» di Luigi Stoisa, realizzata in bronzo e pietra di Luserna, si coglie il senso del suo «discorso sullo spazio», come sottolinea Giorgio Verzotti, e la strenua energia delle due forme-figure che prepotentemente emergono dalla materia. Una materia in cui «positivo e negativo» esprimono «un perpetuo e infinito vivere», in una dimensione tra riflessione e interiore visione. Con l’acciaio inox, Luisa Valentini ha «costruito» la scultura «Loto eccentrico» che «ricorda un albero rovesciato», dove «al suo culmine è sbocciato un carnoso e sensuale fiore di Loto». Un fiore sospeso e purissimo, che richiama i versi haiku della giapponese Yosano Akiko: «Sulle foglie fluttuanti/ del bianco loto/ vedo gocce di pioggia». Mentre la struttura s’inserisce nell’ambiente con incontaminata bellezza».

 

GALLERIA ACCADEMIA: MOSTRA “ROMA ANNI ΄60 E LA SCUOLA DI PIAZZA DEL POPOLO”

“Roma anni 60 e la Scuola di Piazza del Popolo” è il titolo della mostra ospitata dalla Galleria ACCADEMIA fino all’8 aprile. La mostra, curata da Luca e Francesca Barsi, attraverso venti opere selezionate e non seriali, si propone di rievocare il clima della fervente scena artistica romana degli anni ΄60.

Tra il 1960 e il 1963 personalità come Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, e ancora poeti e menti aperte all’innovazione cominciano a riunirsi in Piazza del Popolo. È qui che le esperienze degli artisti romani si fondono con quelle dei personaggi ben descritti da Fellini nella Dolce Vita. Un clima in ebollizione dove convergevano teatro, performance, cinema, fotografia, letteratura e poesia, in favore di una innovazione dei linguaggi di comunicazione e di una contaminazione fra discipline diverse. Dalle celebri Finestre di Tano Festa alla geniale intuizione dei paesaggi anemici di Mario Schifano. Dai celeberrimi argenti di Giosetta Fioroni alle tele, cariche di simboli, segno di avversione alle ideologie e al capitalismo di Franco Angeli.

Il tratto distintivo della pittura di questi artisti è proprio la scelta di rappresentare motivi presi dall’immaginario comune, e la creazione di un nuovo codice espressivo che non ha nulla a che fare con l’ordinaria rappresentazione del reale a fini estetici o provocatori. Gli oggetti presi in prestito dalla strada, dai cartelloni pubblicitari, dai mezzi di comunicazione di massa, dalla politica, dalla moda, dalla civiltà dei consumi, entrano nelle tele di Schifano, Angeli, Tacchi, Festa.

 

RIVOLI, ALLA CASA DEL CONTE VERDE, PERSONALE DI FRANCESCO BLAGANO’

La personale di Francesco Blaganò rientra nel progetto culturale dell’Amministrazione Comunale che intende privilegiare le eccellenze del territorio piemontese. Nella mostra che la trecentesca Casa del Conte Verde dedica a Francesco Blaganò scopriamo un’artista di grande personalità, con una visione profonda e sincera, una spiritualità intensa e vitale avvertita e vissuta come un percorso emozionante e personale che nutre il pensiero e l’anima. La pittura come messaggio di fede che unisce cielo e terra , una preghiera fatta di segni, lavori che esprimono ad un attento osservatore un’intensità spirituale che si traduce in emozione estetica. Una pittura intima ma leggibile, fatta di ricerca interiore, un viaggio che unisce arte, immagine e pensiero e ci traghetta dal mondo reale a quello spirituale.

“La religione, come il pensiero mitico, il pensiero simbolico e la ragione – scrive Edoardo Di Mauro – fanno parte della natura dell’uomo sia religioso che a-religioso. L’arte, ai suoi primordi, aveva il compito prioritario di esorcizzare la paura della morte, allontanare il senso della fine e dell’incertezza, così vivi e presenti nella nostra attuale ed incerta dimensione quotidiana. L’esclusività del rapporto tra il fruitore e l’opera, sia che generi fascinazione o distacco e repulsione, consente di porsi in una dimensione privilegiata, in grado di percepire il respiro della spiritualità, senza doverla necessariamente riconoscere nello stile, nelle forme e nei simboli della tradizione. Scrive il grande storico delle religioni Mircea Eliade : “ Il sacro nell’arte contemporanea è diventato irriconoscibile, si è camuffato in forme, propositi e significati che sono apparentemente “profani”. Il sacro non è scontato, com’era per esempio nell’arte del Medioevo. Non si riconosce immediatamente e facilmente, perchè non è più espresso attraverso il convenzionale linguaggio religioso”. L’arte di Blaganò contiene sin dagli esordi una dimensione sacrale al suo interno.

Questo avviene per molti autori che perseguono una linea coerente di ricerca, non del tutto consci del livello di trascendenza della medesima, al di là dello stile e dell’iconografia, che può avvalersi del ricorso al simbolo ed all’allegoria, oppure cimentarsi con i feticci del quotidiano, condizione caratterizzante l’eclettismo stilistico che domina la scena dell’arte a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta. La differenza, rispetto ad epoche passate, è che il linguaggio dell’arte, dalla seconda parte dell’Ottocento, si scioglie da qualsiasi dipendenza da un “a priori”, come la celebrazione della ritualità imposta dalla committenza, il concetto di “bello ideale”, la religione vista come dogma e non come libera espressione della interiorità. Francesco Blaganò ha da sempre perseguito una linea di ricerca atta a concepire l’arte come dimensione di creatività, autentico work in progress, che si manifesta nella dimensione della forma ed in quella dell’evento.”

 

NOVALESA, MOSTRA ” GERMANA ALBERTONE – QUESTA ERA LA MIA

VALLE”

Sabato 1 aprile 2017, alle ore 16, si inaugura alla “Casa degli Affreschi” di Novalesa (TO), via Maestra, la mostra postuma di GERMANA ALBERTONE – QUESTA ERA LA MIA VALLE. Mostra per ricordare il grande affetto che aveva l’ Albertone per la sua Valle di Susa, che aveva percorso in lungo e in largo, a volte anche in compagnia di Francesco Tabusso (e con lui aveva eseguito l’ affresco di tre pareti al santuario della Madonna della Bassa di Mompellato, Rubiana), immortalando con il pennello gli spunti piu’ salienti, piu’ suggestivi e naturali della valle, con grandissimo amore e perizia. Sono esposte circa quaranta opere, tra olii, acquarelli, tecniche miste

e incisioni, in un arco di quaranta anni.

Durata della mostra dal 1 aprile al 23 aprile, apertura tutti i sabati e le domeniche dalle ore 10:30 alle 12 e dalle 14,30 alle 18, in settimana, per prenotazione, tel 320 6347337

 

VERCELLI: MOSTRA “PICASSO RELOADED – VERSO IL CIELO” DI STEFANO BRESSANI

 

Da Sabato 1 Aprile a Mercoledì 24 Maggio 2017 Vercelli vivrà di Arte Contemporanea con una doppia mostra personale di Stefano Bressani. Stefano Bressani (classe 1973) è artista e Maestro di una tecnica unica nel panorama dell’arte contemporanea di cui è padre fondatore.

La mostra “PICASSO RE LOADED – Verso il Cielo” di Stefano Bressani, curata da Serena Mormino, Associazione Culturale Amarte, curatrice del Museo del Parco di Portofino, organizzata dal Comune di Vercelli in collaborazione con l’Arcidiocesi di Vercelli – Ufficio Beni Culturali, avrà due importanti sedi espositive. Il percorso “Picasso Re Loaded”, infatti, sarà allestito in Arca mentre il percorso scultoreo “Verso il Cielo” presso l’ex Chiesa di San Vittore.

“PICASSO RE LOADED” costituisce una tappa del progetto internazionale che dopo presenze importanti in Italia culminerà con una grande mostra a Casa Picasso a Malaga. L’omaggio di Bressani a Picasso, a colui che più di tutti è stato d’ispirazione all’artista delle stoffe. Da Picasso ha tratto l’insegnamento più importante, quello della scomposizione delle immagini tipica del periodo cubista e che ha rielaborato in chiave contemporanea per non dire del futuro, avendo creato una tecnica assolutamente nuova nel mondo delle arti. La rilettura di opere famose e conosciute anche dagli occhi meno esperti, permetterà al pubblico di scoprire nuove sfumature dell’arte, consigliando di non aver paura di rimettere in gioco certezze e capacità. Una mostra che arriva a generazioni diverse, parlando il linguaggio tipicamente giovanile capace di stupire nella sua apparente semplicità tipica di chi invece ha un grande bagaglio culturale.

“Verso il Cielo” presenterà il percorso scultoreo di Bressani. Tutte le sue opere hanno una tridimensionalità inconsueta anche quando a parete, ma nelle installazioni scultoree acquisiscono una dimensione ulteriore che ci proietta e ci suggerisce di elevarci a qualcosa di superiore, ad una spiritualità quotidiana verso la fede e verso il desiderio di miglioramento prima di tutto di noi stessi, di chi ci circonda e della natura.

Dal 12 Aprile 2017 sboccerà in Vercelli anche SKULTOFLOWER opera vincitrice del Premio speciale OPEN 19 Arte Laguna che sarà protagonista della mostra ARTE LAGUNA PRIZE in Arsenale – Venezia – dal 25 Marzo al 9 Aprile 2017 e che verrà poi esposta in Arca fino a fine mostra. L’istallazione di Bressani, ricca di significati, incoerenze, stoffe e colori, lo scorso Settembre era stata presentata in anteprima ad OPEN19 – Esposizione Internazionale di Scultura ed Installazioni – evento collaterale al Festival del Cinema – La Biennale, al Molino Stucky di Venezia, mentre l’opera gemella è entrata a far parte della collezione permanente del Museo del Parco – Centro Internazionale di Scultura all’aperto di Portofino, accanto ai grandi nomi internazionali dell’arte moderna e contemporanea.

In occasione delle aperture infrasettimanali dedicate ai “Mercoledì con l’Arte” del periodo di mostra, con calendario ancora da definire con precisione, verranno organizzati approfondimenti con interventi dell’artista, della critica Serena Mormino, dell’incaricato regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Don Popolla e dell’Università del Piemonte Orientale, grazie alla collaborazione con il Magnifico Rettore Prof. Cesare Emanuel e il Prof. Antonio Vannugli.

La mostra si avvale della attiva collaborazione anche del Liceo Artistico Ambrogio Alciati, precisamente delle classi del triennio, con la collaborazione di qualche ex allievo affezionato che ha il piacere di cogliere le opportunità che la scuola che ha frequentato sa e desidera ancora offrire anche ai già diplomati. Di concerto con la Dirigente dell’Istituto Superiore Lagrangia, Prof.ssa Adriana Barone e della referente del progetto Prof.ssa Daniela Fontanesi, gli alunni, in un percorso di alternanza scuola lavoro, presenzieranno in mostra come assistenti sala e accompagnatori al percorso espositivo e saranno protagonisti di un laboratorio in Arca con l’artista Stefano Bressani. Bressani e la curatrice Mormino terranno una letio magistralis a tutti i ragazzi coinvolti nel progetto che lavoreranno poi fianco a fianco con l’artista analizzando le opere di Picasso e la loro scomposizione.

 

Anche l’Istituto Tecnico Cavour, avrà una giornata dedicata alla mostra “PICASSO RELOADED – Verso il Cielo”. In occasione della presentazione di SKULTOFLOWER, infatti, gli alunni della classe IV D indirizzo tecnico turistico, di concerto con il Dirigente Prof. Vincenzo Guarino e del coordinatore di classe Prof. Ernesto Raisaro, realizzeranno un video dell’installazione dell’opera.

 

 

IVREA, MOSTRA DI BARBARA NEJROTTI

A cura di Ermanno Tedeschi

Presso GALLERIA FERRERO

in Villa Nesi

Via Torino 29 – Ivrea

Ingresso su appuntamento

Eleganze in bilico dalle movenze sinuose, Barbara Nejrotti propone una selezione di 20 tele, molte inedite, che rappresentano le matrici simbolo del suo percorso artistico in occasione della mostra presso la Galleria Ferrero di Ivrea, in provincia di Torino, sino al 23 maggio. “Per comprendere bene il lavoro di Barbara è necessario conoscere la sua storia e le sue passioni. Il cucito e la trasformazione delle stoffe e l’amore per la creatività l’hanno portata in questi ultimi anni ad usare l’ago come il pennello e la tela come una stoffa. Le sue opere sono in realtà doppie tele fra le quali, con una tecnica inedita, sono inseriti spessori sagomati in forme che affiorano delicatamente dalla superficie come bassorilievi a tinte piene. L’arte del cucito poi scompare lasciando un’opera in cui con evidenza traspare un forte rigore.” illustra il curatore Ermanno Tedeschi. Nejrotti si esprime infatti con una tecnica unica, sviluppata con estrema precisione nel corso di anni di sperimentazioni, per cercare di far coincidere le sue emozioni e le sue sensibilità con la dimestichezza dello strumento: “è un esercizio quotidiano a migliorarmi – ribadisce l’artista – ho lavorato diverse settimane per questa mostra perché volevo offrire una gamma completa che illustri il mio lavoro. Sono stata molto felice per l’invito ricevuto attraverso Tedeschi, di esporre per la Galleria Ferrero di cui conosco la reputazione e la meticolosa scelta degli artisti”.

Le opere raccontano le sfide che ogni essere vivente deve affrontare: l’equilibrio, la capacità di muoversi tra le onde materiali ed emotive come in Salti nelle frequenze, la natura in cui uomini e piante hanno radici, la serie puzzle la cui composizione per tasselli, simboleggia l’identità in crescita, l’abbraccio con altri e l’apertura al futuro lasciando anse in attesa di qualcosa ancora ignoto.

 

Per informazioni e visite:

Galleria Ferrero – Villa Nesi (secondo piano)
Via Torino 29, Ivrea (TO)
la mostra sarà visitabile dal 23 Marzo su appuntamento info: +39 347 1414200 | galleriaferrero@libero.it

 

“ASPETTANDO PINOCCHIO” A MONFORTE D’ALBA E A CORTEMILIA

Continuano gli appuntamenti dell’iniziativa “Aspettando Pinocchio”, in attesa della quarta edizione del progetto Vivolibro (22-28 maggio – Monforte d’Alba): venerdì 24 marzo alle ore 15.30, la Biblioteca-Pinacoteca “Mario Lattes” (via Garibaldi, 14 – Monforte d’Alba) ospita l’incontro “In cucina con Collodi e Pinocchio”, a cura del professore Pompeo Vagliani della Fondazione Tancredi di Barolo di Torino; il giorno seguente, sabato 25 marzo alle ore 17, presso gli spazi espositivi della Fondazione Bottari Lattes (via Marconi, 16 – Monforte d’Alba), Monica Bono terrà un laboratorio artistico-didattico per tutti i bambini dedicato a Pinocchio.

In occasione della XV edizione del Premio Nazionale di Letteratura per l’Infanzia “il gigante delle Langhe”, lunedì 27 marzo alle ore 10, presso il Nuovo Teatro Comunale di Cortemilia (via Alfieri), andrà in scena lo spettacolo “Giochiamo a… Pinocchio!”, a cura dell’Accademia teatrale “G. Toselli”, con Irene Avataneo, Luigi Cando e Angelo Marasco.

Vi ricordiamo, infine, che presso lo Spazio Don Chisciotte di Torino (via della Rocca, 37) è in corso la mostra di incisioni di Jean-Pierre Velly, visitabile fino al 22 aprile.