CRONACA – Carmagnola, imprenditore arrestato per bancarotta fraudolenta, sottratti 500 mila euro dalle casse di due società
La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato un imprenditore di Carmagnola e ha notificato due provvedimenti di interdizione temporanea dall’esercizio di imprese e uffici direttivi nei confronti di altrettanti componenti del Collegio Sindacale di un consorzio di garanzia collettiva dei fidi, cd. “confidi”, responsabili di bancarotta fraudolenta aggravata. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo e coordinate dalla Procura della Repubblica Torinese, hanno permesso di verificare come l’impresario, complice il mancato esercizio di qualsivoglia funzione di controllo da parte dei membri del Collegio Sindacale dell’impresa, abbia causato il fallimento del consorzio, attraverso la distrazione di risorse finanziarie per oltre 300 mila euro, falsificando inoltre i dati di bilancio. Tra le modalità utilizzate per sottrarre liquidità dalle casse societarie, i Finanzieri hanno scoperto modalità quantomeno “singolari”, come l’acquisto di un quadro per 200 mila euro, il cui valore reale è stato successivamente stimato all’incirca sui 1.000 euro. Anche dopo il fallimento del consorzio, l’imprenditore si è riorganizzato dando vita, in un’ottica di continuità operativa, a una nuova società, anch’essa fallita, tramite cui, congiuntamente ad altri sodali, ha esercitato abusivamente attività finanziaria nei confronti del pubblico, operando quale intermediario finanziario non autorizzato. In particolare, a fronte del pagamento, da parte di inconsapevoli clienti, di somme di denaro a titolo di acconto per quasi 250.000 euro, la nuova impresa rilasciava fideiussioni totalmente false. Inoltre, anche nella conduzione di questa nuova attività, l’arrestato non ha mancato di adoperarsi per sottrarre denaro alla società; in questo caso il danno arrecato è stato stimato in circa 200 mila euro. Nel corso delle operazioni che hanno portato all’arresto del responsabile i Finanzieri hanno eseguito diverse perquisizioni nel torinese e nel cuneese, presso i domicili e le sedi delle persone fisiche e delle società coinvolte nelle indagini.