PIEMONTE ARTE: COLLEGNO, PINEROLESE, SACRI MONTI
IL LIEVISSIMO SEGNO DI ANGELA GUIFFREY E CARLO BARBERO ALLA SALA DELLE ARTI DI COLLEGNO.
Alla Sala delle Arti di Collegno, si inaugura venerdì 21 aprile, alle 18,30, la doppia personale di Angela Guiffrey e Carlo Barbero sulla figura mitologica di Ermes espressa nei versi di Saffo:«voglio vedere la riva d’Acheronte/ fiorita di loto fresca di rugiada». Una mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura della Città di Collegno e Associazione Culturale «Gli Argonauti», con il patrocinio della Regione Piemonte.
Attraverso la cadenza dei versi di Saffo, emerge la figura di Ermes, il messaggero degli dei, figlio di Zeus e della Pleiade Maia, che era anche «accompagnatore dello spirito dei morti».
Dio degli oratori, della letteratura, dei poeti, con sandali e cappello alati, Ermes è il personaggio di riferimento per questa mostra che rinnova l’incontro con le suggestioni della mitologia greca, mentre rappresenta una testimonianza della continua ed inesausta proposta culturale e artistica de «Gli Argonauti».
E le tavole di Carlo Barbero e Angela Guiffrey concorrono a ridefinire e rinnovare il mito di uno straordinario «messaggero» in una società, come la nostra, dove le notizie raggiungono in tempo reale città lontanissime, agglomerati urbani, popolazioni e affascinanti continenti. E il messaggio diviene mito, luogo al di fuori dal tempo, parola sospesa, segnale del rinnovarsi del linguaggio.
Un linguaggio che in Carlo Barbero si configura con una linea puntuale e incisiva, con il fluire di immagini estremamente controllate, definite su superfici dalla vibrante, raffinata e preziosa tessitura cromatica.
E così il suo discorso assume, di volta in volta, il senso di una interiore narrazione, di una meditata ricerca in cui le pagine di grafica, realizzate ad acquerello su puntasecca, diventano altrettanti momenti di una particolare visione che ha l’immagine di una grande e leggerissima libellula, di una simbolica cavalletta o della nitida punta d’argento «Lo straccio».
E da quest’ultimo disegno a «La virgola strappata» si snoda un percorso pregnante, risolto con una tecnica meditata, caratterizzato dal fluire del segno e del suo trasformarsi in una foglia, in una rosa e, infine, in una «grande ala» in cui il tratto a grafite scorre sulle superfici con sicurezza e una voluta e liberatoria gestualità.
In ogni caso, Barbero affida alla pittura il proprio sogno, il messaggio di un’intera esistenza, la decisiva capacità di trasformare una linea nello stelo di un fiore, nella trama di una puntasecca, nel fascino di una composizione armoniosamente delineata secondo un personalissimo alfabeto che evoca i versi del giapponese Tomohira Shinno: «Così d’improvviso/ eccole arrossate le foglie/ dei ciliegi di monte-/ e sono caduti i fiori/ come se fosse ieri….».
Poesia, colore, memorie, appartengono all’esperiena pittorica di Angela Guiffrey e a quel suo ripercorrere le strade dei ricordi, degli oggetti ritrovati, di un filo che si dipana nello spazio di tele finemente elaborate.
Le sottili tensioni espressive contribuiscono a delineare le sequenze di una ricerca in divenire, di un dialogo tra l’artista, la materia e le vicende che coinvolgono la donna d’oggi.
E la Guiffrey va oltre alla rappresentazione degli eventi quotidiani per rivelare gli aspetti di un discorso affidato a composizioni risolte con l’incedere dei bianchi, dei neri e dei rossi. Opere che parlano di un passato che ritorna attraverso frammenti di tessuti, materiali e collage assemblati con sensibili accostamenti cromatici in spazi sapientemente ideati, dove si avverte «nel mondo d’un solo colore/ il suono del vento» scrive il poeta giapponese Basho.
E sono, le sue, equilibrate strutture geometriche, trame del colore e interiorizzate definizioni di dipinti come «Rapsodia in rosso», il trittico «Femminilità oltraggiata» e «Messaggero».
La violenza sulla donna, la fatica di vivere, il «peso della leggerezza», costituiscono altrettanti elementi di un dialogo che trasforma la realtà in racconti che appartengono a una stagione che unisce, nei suoi libri d’artista, segrete identità alle parole degli scrittori:«Neve che turbini in alto e avvolgi le cose di un tacito manto» (Umberto Saba).
Angelo Mistrangelo
Collegno, Sala delle Arti, Certosa Reale, Parco Generale C.A. Dalla Chiesa, ingresso in via Torino, orario:giovedì-domenica 15-19, sino al 7 maggio.
NEL PINEROLESE UNA PRIMAVERA “NEL SEGNO DEL SACRO”
Otto mostre in cinque Comuni ripercorreranno, a partire da sabato 22 aprile, i percorsi devozionali del mondo contadino alpino e della pianura del Pinerolese. L’iniziativa “Nel segno dei Sacro” parte dal Museo Etnografico del Pinerolese e coinvolge le istituzioni museali di Cavour, Pragelato, Pinasca e Piscina, la Collezione Civica d’arte della Città di Pinerolo, la chiesa di Sant’Agostino e il santuario di Santa Maria delle Grazie.
La Città Metropolitana ha concesso il patrocinio al progetto, che vivrà il suo momento inaugurale ufficiale sabato 22 aprile alle 18 al Museo Etnografico del Pinerolese, che, insieme alla Collezione civica d’arte, è ospitato a Palazzo Vittone, in piazza Vittorio Veneto 8 a Pinerolo.
L’esposizione all’interno del Museo Etnografico sarà visitabile la domenica e nei giorni festivi dalle 10,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18. Nei giorni feriali si possono prenotare le visite telefonando ai numeri 0121-374505 e 335-5922571.
La Collezione Civica metterà in mostra opere d’arte religiosa contemporanea e sarà visitabile la domenica dalle 10,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 18. Per visite infrasettimanali si può telefonare ai numeri 0121-76818 e 366-4841582.
L’esposizione di arte religiosa contemporanea nella chiesa di Sant’Agostino, in via Principi d’Acaja, s può visitare la domenica e nei giorni festivi, mentre nei giorni feriali occorre telefonare al 333-4249372.
Al santuario di Santa Maria delle Grazie, che sorge in piazzale San Maurizio, è prevista per domenica 23 aprile alle 15 una visita guidata agli ex voto, a cura del professor Mario Marchiando Pacchiola. Per informazioni e prenotazioni si può telefonare al 333-4249372.
Il Museo parrocchiale d’arte sacra, ospitato nella chiesa della Santa Croce di via Giolitti 64 a Cavour, è visitabile la domenica e nei giorni festivi dalle 14,30 alle 18. Nei giorni feriali i gruppi possono prenotare ai numeri 339-7108261 e 340-3156725.
Il Museo del costume di via Rivet 2 a Pragelato inaugurerà la sua sezione espositiva dedicata all’arte sacra sabato 22 aprile dalle 15 alle 17. Museo e mostra saranno poi visitabili sabato 17 e domenica 18 giugno dalle 15 alle 17. Nel mese di luglio le visite saranno possibili il lunedì e il sabato dalle 16 alle 18; dal 1° al 13 agosto il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica e ancora nei sabati 19 e 26. Le visite dei gruppi su prenotazione devono essere concordate telefonando al numero 0122-78800.
A Pinasca il Museo “Abitare in Valle” di corso Rocco Galliano 2 ospiterà la mostra e sarà visitabile con ingresso ad offerta libera dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17; il sabato e la domenica su prenotazione, telefonando allo 0121-809101.
Il Museo etnografico “’L Rubat” di via Umberto I 64 a Piscina è visitabile con ingresso ad offerta libera la domenica e nei giorni festivi dalle 9,30 alle 12 e nel pomeriggio su richiesta verbale o telefonica, chiamando i numeri 377-3175000 e 393-9358940 o scrivendo a grupporicerca@alice.it
I SACRI MONTI DEL PIEMONTE: CON L’ENTE DI GESTIONE UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
“Stiamo lavorando per trasformare sette straordinari solisti in un coro di valore mondiale, chiamato ad esibirsi a cappella”: così Renata Lodari, Presidente dell’Ente di Gestione Sacri Monti del Piemonte, sintetizza il lavoro svolto in un anno dall’Ente voluto in questa forma dalla Regione Piemonte. Un percorso che ha inteso dare coesione e valorizzare beni la cui importanza storica, artistica e architettonica è stata riconosciuta anche dall’UNESCO, che nel 2003 ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Lista del Patrimonio Mondiale. Il sito seriale conta in Piemonte sette beni, a Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo: un patrimonio vastissimo che conta 164 cappelle, che complessivamente contengono circa 2500 statue e più di 12.000 figure dipinte.
“Abbiamo fortemente voluto dare unitarietà a questo importante patrimonio perché crediamo che questi beni costituiscano, pur con le dovute differenze, un insieme coeso e unico, nonché per poter agire con azioni congiunte, senza disperdere risorse ma, anzi, dando maggiore forza al nostro operato” dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte. “Un approccio che inizia già a dare i suoi frutti: in questi anni abbiamo infatti potuto contare sull’appoggio di un numero significativo di realtà pubbliche, bancarie, di fondazioni bancarie, ma anche di privati e singoli cittadini che si sono fatti carico anche di restauri importanti. Segnali positivi che ci incoraggiano e ci spingono, come ente regionale, a considerare sempre più i Sacri Monti come un elemento strategico del nostro patrimonio artistico, ma anche turistico. I Sacri Monti costituiscono un insieme composito di grande valore storico e artistico, legati a una rete di cammini, dagli antichi Cammini Alpini alla Via Francigena, e di piste ciclabili: caratteristiche che inseriscono a pieno titolo questi bene nei circuiti del cosiddetto ‘turismo slow’ “.
In questo anno di lavoro il nuovo Consiglio dell’Ente di Gestione ha infatti potuto contare, oltre che su fondi regionali e ministeriali, anche sull’apporto finanziario di enti bancari, di privati e di fondazioni comunitarie per un totale di quasi 2,5 milioni di euro, che hanno consentito l’avvio o la programmazione di importanti lavori di restauro in tutti i Sacri Monti – a Varallo la Cappella della “Strage degli Innocenti”, a Crea quella di “Sant’Eusebio”, a Domodossola quella dedicata al “Cireneo”, a Orta la prima cappella, “Natività di San Francesco”- e di ultimare a breve altri importanti lavori a Oropa, Belmonte e Ghiffa.
“Il percorso che, per volontà della Regione, abbiamo intrapreso non è oggettivamente facile. Il nostro obiettivo è fare di sette Sacri Monti, ciascuno dei quali è nato e vissuto per secoli facendo della sua individualità un valore, una realtà unica, e capace di presentarsi come un insieme che fa dei singoli ‘campanili’ un patrimonio da cui partire- dichiara Renata Lodari, Presidente dell’Ente di Gestione Sacri Monti del Piemonte – E, in questa prospettiva, un passo che credo fondamentale è già in corso: si tratta del primo Master Plan, coordinato dal nostro Direttore Elena De Filippis, sugli edifici e sulle strutture di tutti i sette Sacri Monti del Piemonte. I nostri tecnici hanno passato in esame l’intero patrimonio monumentale a noi affidato e, dati alla mano, si è dato vita a quello che è il primo piano organico di interventi sull’intero complesso. Le risorse che sarebbero necessarie complessivamente sono davvero ingenti, ma stiamo cercando risorse ovunque: oltre che presso enti pubblici e privati, stiamo lavorando sul fronte dell’art bonus, dell’8 per mille e del 5 per mille e attraverso un capillare giro di presentazioni di queste opportunità in tutti i nostri territori, e i segnali di interesse che stiamo raccogliendo sono decisamente stimolanti”.
Un ulteriore settore che vede l’impegno congiunto di Regione Piemonte ed Ente di Gestione dei Sacri Monti riguarda la promozione: per questo è allo studio la realizzazione di nuovo portale web, finanziato con i fondi ministeriali UNESCO, che riguarderà i sette siti piemontesi e i due lombardi. Sul piano dell’offerta turistica si sta inoltre individuando un circuito di visita, nonché un vero e proprio “Cammino dei Sacri Monti”, che metta insieme antichi itinerari per coloro che scelgono lo slow tourism. Per i visitatori l’Ente di Gestione sta inoltre censendo le strutture turistiche esistenti come, ad esempio, i servizi e le piazzole attrezzate per camper e roulottes, segmento di grande interesse, e che si intende rilanciare e accrescere. Ogni Sacro Monte è composto di decine di cappelle che, in ciascuno di essi, creano dei percorsi che salgono ad un monte o ad una altura (si va da altezze inferiori ai seicento metri sino a 1200 metri d’altitudine). Le costruzioni sono immerse ora in boschi secolari, ora in aree a giardino. La visita comporta una salita verso i grandi Santuari o luoghi di antico culto che coronano ciascun Monte, ed è, al contempo, un viaggio dentro rappresentazioni artistiche di straordinaria potenza e bellezza. Qui hanno dato il meglio della loro finissima arte scultori o frescanti come Gaudenzio Ferrari o Tanzio da Varallo, accanto a numerosi artigiani.
TORINO: “LEGGERE AL M.U.S.L.I.”
Venerdì 21 aprile alle ore 17.00 il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia (Via Corte d’Appello 20/C – Torino) proporrà l’incontro “Leggere al MUSLI”, che si inserisce nel programma della manifestazione Torino che legge promossa dalle Biblioteche Civiche di Torino.
Tra laboratori di lettura animata, sfoglialibri e applicativi multimediali, l’incontro mira a svelare i processi che si nascondono dietro ai laboratori e agli strumenti con cui la Fondazione Tancredi di Barolo rende fruibile il patrimonio di edizioni storiche e volumi illustrati esposto nel percorso del MUSLI dedicato alla letteratura per l’infanzia. L’incontro, rivolto in particolare a insegnanti ed educatori, è a ingresso libero fino a esaurimento posti. Quest’anno la Fondazione parteciperà alla 23° edizione di Torino Comics (Lingotto Fiere, 21-23 aprile 2017), con una mostra di pannelli dedicata alla figura del cavaliere nelle illustrazioni dei libri per l’infanzia, basata sulle edizioni storiche e tavole originali conservate presso la Fondazione.
La mostra sarà allestita nell’area medievale della manifestazione.
A questo tema sarà dedicata anche la conferenza di Pompeo Vagliani “A cavallo di due secoli. L’immagine del cavaliere nell’illustrazione tra Otto e Novecento”, che si terrà a Lingotto Fiere domenica 23 aprile alle ore 16.30.