Chieri e l’ex Gunetti: “Non si può non decidere, ci chiederebbero i danni”

L’ex Tessitura Gunetti di Corso Torino (Foto Luciano Berruto)

“Chi non vuole i centri commerciali, a Chieri, dove fa la spesa? Nei negozi del centro? Non credo proprio.” Massimo Ceppi, assessore all’urbanistica del Comune di Chieri, invita al realismo le forze politiche locali, che hanno preso tempo, a livello di commissione consiliare, prima di licenziare il progetto per la trasformazione dell’ex fabbrica Gunetti di Corso Torino in un polo commerciale di medie dimensioni: due negozi da 500 metri quadri ciascuno e un supermercato da 800.

“Il mio non è un rilievo verso una parte piuttosto che un’altra – prosegue Ceppi – visto che in commissione tutti i rappresentanti dei partiti si sono sostanzialmente allineati sulla non decisione. Va bene approfondire, ma non si può tirare troppo alla lunga, perché chi ha fatto l’investimento e ha valutato lo

Massimo Ceppi

scenario legislativo vigente sa bene come stanno le cose e non molla facilmente la presa. A mio modo di vedere, il consiglio comunale non ha grandi spazi per dire di no alla proposta di costruire in deroga quelle attività commerciali. Obiettare, come fanno molti, che a Chieri ‘c’è già tanto commercio’ non è un argomento che si possa opporre ad un giudice amministrativo nella eventualità più che probabile di un ricorso al Tar da parte dei proponenti in caso di diniego del permesso. Il nostro piano del commercio non vieta quell’intervento, e se provassimo a modificarlo saremmo alle prese con una legislazione regionale e nazionale oggi ancora più permissiva nei confronti della media e grande distribuzione. Può piacere o meno, ma è così. Non è il comune che costruisce centri commerciali: piuttosto, il comune badi a non mettersi nelle condizioni di dover pure pagare i danni. La verità è che oggi la gente fa le scelte per gli acquisti non su base ideologica ma di portafoglio. Va dove c’è più scelta, più comodità e costa meno.”