Rifiuti abbandonati in campagna, è allarme anche a Chieri

Massimo Gaspardo Moro,  Assessore Ambiente, Energia, Trasporti, Viabilità, Mobilità, Polizia Urbana del Comune di Chieri, interviene con una lettera a 100torri.it sulla brutta abitudine di molti cittadini di abbandonare rifiuti lungo le strade, specialmente in periferia e in campagna. Scrive Gaspardo: “Nonostante i buoni risultati del nostro sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, c’è un fenomeno che non riusciamo a contrastare in modo efficace: l’abbandono di rifiuti lungo le nostre strade, specie quelle extraurbane, di periferia e in campagna. Lungo i margini delle strade, in mezzo all’erba, nei fossi. Si tratta soprattutto di rifiuti di plastica (bottiglie, contenitori vari, confezioni di alimenti), bottiglie di vetro, lattine, cartacce. Gettati dagli autoveicoli, ma anche talvolta da ciclisti incivili. Chi passa in auto non lo nota tanto, a causa della velocità e della visuale. Lo nota invece bene chi va a piedi e in bicicletta. Nelle scorse settimane abbiamo incaricato il Consorzio di raccogliere i rifiuti sparsi sulle sponde del canale scolmatore del Rio Pasano, per il breve tratto che va da Via Montessori fino alla confluenza con il Rio Ravetta. Hanno raccolto circa 50 sacchi da 120 litri di rifiuti sfusi (bottiglie di plastica, di vetro, sacchetti e pezzi di plastica, pezzi di carta, di legno, sacchetti con rifiuti domestici, sacchetti con abiti, indumenti, due sedie di plastica, parti di carrozzeria di auto, alcuni pneumatici. Oltre che brutti da vedere, i rifiuti, specie quelli di plastica, sono un serio problema ambientale. Recentemente la città di Londra ha lanciato l’allarme: i vuoti di plastica gettati nell’ambiente sono ormai un fenomeno fuori controllo, favorito dal crescente consumo di bevande in contenitori di plastica e dalla cattiva abitudine di liberarsene gettandoli nell’ambiente dopo il consumo. Nel Tamigi, tre pesci su quattro hanno ingerito plastica. E la plastica impiega 450 anni per disgregarsi. E un’altra recente ricerca condotta sul mar Adriatico e sullo Ionio ha accertato che i nostri mari sono pieni di plastica, tanto da parlare di «zuppa di plastica». Bisogna trovare soluzioni efficaci a questo problema. Le sanzioni per chi getta anche piccoli rifiuti ci sono e sono pesanti, ma i controlli sono difficili. Una possibilità che si sta valutando, nel caso delle bottiglie di plastica e delle lattine è quella di introdurre una sorta di cauzione inclusa nel prezzo di vendita del prodotto, che l’acquirente potrebbe recuperare restituendo il vuoto. Ci sono ad esempio delle macchinette che possono essere posizionate all’esterno dei punti vendita, che caricano un credito su una tessera per ogni vuoto inserito. E’ un sistema che vogliamo valutare con il Consorzio.”