Chieri, Ex Tabasso: chi gestirà il teatro e la piazza coperta?

Serve un gestore: e la cordata di imprese che fa capo a Claudio Campagnolo lo sta cercando. “Il sindaco e l’ufficio tecnico ci hanno chiarito – dice l’imprenditore – che il partenariato tra pubblico e privato che stiamo mettendo in piedi non si può limitare, a termini di legge, nello scambio tra le vecchie casette che il comune ci cede e le nuove opere pubbliche (la piazza coperta e quella scoperta, il salone polifunzionale) che noi vogliamo realizzare. La proposta che faremo dovrà contenere anche un progetto per la gestione dei nuovi spazi. In parole povere, non solo dovremo costruire queste opere, ma anche pensare a qualcuno che, dopo, le gestisca. Un gestore professionale, che si accolli in modo formale, con tanto di fidejussioni bancarie, l’onere di far funzionare quelle strutture ad uso pubblico. Dunque, visto che nessuno di noi si occupa di questo ramo, siamo partiti a caccia di un soggetto che sappia gestire in modo serio quegli spazi che, a parole, in tanti a Chieri avevano detto di volere e di far funzionare al meglio. Ovvio che adesso si deve passare dalle parole ai fatti.”

Claudio Campagnolo

Campagnolo ha in mente il lavoro fatto negli ultimi mesi dal Comitato Tabasso. “Nell’ottica del bene comune, il Comitato ha già cominciato a confrontarsi con soggetti, chieresi e non, interessati a svolgere attività culturali e di spettacolo. A cominciare dalla ‘Tessitura delle idee’, che si era detta pronta a gestire uno spazio molto più grande ma anche molto meno strutturato di quello che progetteremo noi. Quello potrebbe essere il primo interlocutore, ma la realtà torinese è ricca di altri soggetti che per professione organizzano spettacoli ed eventi. Insomma, sono ottimista. Anche se serve un soggetto affidabile e solido sotto il profilo economico, nell’interesse nostro e del Comune, che ci aiuterà nella scelta. A Chieri si dice da anni che servono un teatro per spettacoli ed eventi, dunque se c’è anche la convenienza economica e seve solo un po’ di coraggio nell’investimento iniziale, non dovrebbe essere difficile trovare il soggetto adatto. Che sottoscriverà insieme a noi un contratto e dovrà dimostrare di poterlo rispettare.”

Intanto, è superato lo scoglio dei costi del progetto. “Li sosterremo noi – chiude Campagnolo – incaricando il professionista di redigere un progetto di fattibilità con l’analisi dei costi. Poi, si andrà col comune a definire la bozza di convenzione, che insieme al progetto di fattibilità costituirà l’oggetto per la gara ad evidenza pubblica. Se non dovessimo vincere noi, le spese per il progetto ci verrebbero rimborsate.”