PIEMONTE ARTE: SAN MAURO, CARROLL, VALLE, COLLEGNO, CAMERA, CAVANNA, ALBA
SAN MAURO TORINESE, MOSTRA COLLETTIVA “MOSTEM”
Mostem inaugura sabato 13 maggio alle ore 19.00 nella sala conferenze Ilaria Alpi di via Martiri della Libertà, 150 – San Mauro Torinese (Torino). Obbiettivo di questa mostra collettiva, curata da Togaci, è quella di creare un ponte (traduzione italiana del termine ceco mostem) tra Torino e San Mauro Torinese. Il ponte è da sempre simbolo di unione, collega luoghi tra loro difficili da raggiungere, permette di attraversare l’acqua o di passare sopra un burrone, il ponte è un elemento di comunicazione fondamentale, è una sicurezza ma allo stesso tempo è delicato e vulnerabile, proprio per l’importanza che possiede. Il ponte come metafora rappresenta la capacità dell’uomo di costruire per superare la condizione dolorosa e paralizzante di scissione e isolamento tra sé e l’altro o tra parti di sé. L’esperienza del conflitto, della separazione e dell’attrazione da e verso ciò che non si conosce ha fatto sì che l’uomo creasse dei ponti – il linguaggio, la metafora, il dialogo – attraverso cui comunicare e incontrarsi senza bloccare ciò che scorre in mezzo. Gli artisti coinvolti sono: Silvia Beccaria, Sarah Bowyer, Daniela Bozzetto, Giordana Brucato, Silvia Camisassa, Matteo Ceccarelli, Maria Crocco, Titti Garelli, Agnese Gemetto, Michele Liuzzi, Ricky Mandarino, Cristina Meduri, Sabrina Pantano,Diego Pomarico, Paola Rattazzi, Anita Rossi, Ornella Rovera, Andrea Sbrà Perego, Roberta Toscano, Luj Vacchino, Ugo Venturini. La mostra è stata realizzata con il patrocinio del comune di San Mauro Torinese e con il contributo dello sponsor tecnico Ottica Brucato di San Mauro Torinese e del Collettivo Arterie.
TORINO, ALL’ORTO BOTANICO LA “PANCHINA ALVEARE” DI JESSICA CARROLL
Consolata Siniscalco, direttrice dell’Orto Botanico di Torino è lieta di annunciare l’installazione della prima scultura di Jessica Carroll Panchina Alveare che inaugura il progetto Hortus Artium a cura di Filippo Fossati. La presentazione è avvenuta Sabato 6 maggio 2017 all’interno dell’Orto Botanico dell’Università di Torino, con una colazione a base di pane, miele e caffè, offerti dal panificio Marzo di Venaus, dagli apicoltori dell’Orto Botanico e da Lavazza. Panchina Alveare nasce da un lungo studio sul mondo delle api, una vera e propria ossessione che ha spinto Jessica Carroll a creare una serie di sculture e opere su carta dedicate a questi insetti sociali. La panchina celebra idealmente un momento di riposo dedicato alle api a vantaggio delle persone. “Un luogo dove accomodarsi, respirare i profumi delle aromatiche e dei fiori, fare cicaleccio e godere del sole e dell’ombra. “La panchina verrà posta all’interno dell’orto botanico fra un albero e l’altro in mezza ombra, nel punto dove gli studenti in primavera si siedono per mangiare e studiare alle spalle della vasca.” Hortus Artium é un laboratorio d’idee stimolato dalla presenza di opere d’arte. L’intento di questo progetto non è quello di fare una mostra nel senso tradizionale e nemmeno collocare statue o monumenti permanenti. Vogliamo replicare quello che accade nel mondo vegetale, attraverso l’apparizione e la scomparsa di opere d’arte all’interno dell’orto. La presenza delle opere d’arte e delle piante non dev’essere un soliloquio, ma un dialogo a più voci, stimolato di volta in volta da incontri, presentazioni, tavole rotonde, simposi, merende, conferenze, classi, che mettano insieme studiosi, poeti, musicisti, scrittori, apicoltori, zoologi, antropologi, biologi, scienziati e la comunità dei visitatori, dei residenti e di chi usa abitualmente o saltuariamente l’orto.
ATTRAVERSO IL BLU, MAMME E BIMBI DELL’OSPEDALE MARIA VITTORIA: OPERE DI LAURA VALLE
Cappella dell’Ospedale Maria Vittoria
Via Cibrario 72
Apertura al pubblico
17 maggio 2017 ore 16.00
30 opere dell’artista Laura Valle, per l’Ospedale Maria Vittoria di Torino, saranno presentate al pubblico mercoledì 17 maggio 2017 alle ore 16.00 nell’ambito della mostra Attraverso il blu |mamme e bimbi dell’Ospedale Maria Vittoria.Allestita nella cappella dell’Ospedale Maria Vittoria di via Cibrario 72, l’esposizione, inserita nel calendario del Salone Off nell’ambito del 30° Salone Internazionale del Libro di Torino, è curata da Silvana Nota e comprende un corpus di fotografie in bianco e nero di mamme con i loro neonati, ritratti nell’arco di tempo tra le 24 e le 48 ore dopo il parto, nell’Ostetricia del Maria Vittoria. Gli scatti affrontano il tema dell’intensa e totalizzante condizione fisica ed emotiva che coinvolge e unisce la madre alla sua creatura data alla luce appena uno o due giorni prima: una situazione di straordinaria unicità e gioia ma di altrettanta fragilità. Non a caso, la mostra ha per titolo Attraverso il blu, perché l’azzurro-blu di una felicità leggera e ricca di speranze, può essere attraversato talvolta dalle nuvole scure della depressione (baby blues) e delle sue conseguenze. Per sensibilizzare a una presa di coscienza della necessità di creare le migliori condizioni affinché questa delicatissima fase della donna trovi superamento in un’armonia psicofisica che accompagnerà lo sbocciare della nuova esistenza, Laura Valle utilizza il veicolo della comunicazione artistica, nella convinzione che l’arte non debba rimanere fine a se stessa, ma abbia il compito attivo/interattivo di contribuire allo sviluppo umano e collettivo nel quale si trova ad agire. Artista, docente di Pittura e di Metodi e tecniche della pittura sacra contemporanea presso l’Accademia Albertina di Torino, organizzatrice e curatrice di eventi, oltre che scrittrice e autrice di saggi critici, Laura Valle, esprime in questo corpus di opere la capacità di incrociare ricerche che toccano studi scientifici e riflessioni dai confini aperti. Il percorso concettuale è il risultato di oltre un anno di lavoro realizzato tra le puerpere dell’Ospedale Maria Vittoria, esperienza coniugata a un percorso metodologico di approfondimento della materia attraverso l’esplorazione dei risultati dei maggiori esperti del settore, in particolare della ricercatrice americana Katherine Wisner, illustre studiosa delle problematiche collegate alla depressione post partum. Raccogliendo poi il pensiero di alcune avanguardie storiche, secondo le quali nel contesto in cui viviamo già esistono elementi di per sé identificabili con l’arte per la loro forza e significato intrinseci, Laura Valle traspone questo concetto nella realizzazione delle immagini fotografiche dove nessun accorgimento, nessuna posa o artificio è stato utilizzato in quanto già lo scenario si presenta perfetto, e nulla può essere tolto o aggiunto alla sua omogeneità compositiva. Il processo artistico concettuale esecutivo avviene infatti, nella sperimentazione di Laura Valle, con modalità volutamente non invasive. Si tratta di un’operazione artistica dalle letture stratificate, nata da un’altra mostra, Natività. Maestri e i giovani dell’Accademia Albertina interpretano il tema del Nuovo Inizio, a cura di Luca Beatrice, nella Pinacoteca dell’Accademia Albertina. Qui l’Artista presentò una delle fotografie realizzate al Maria Vittoria, Nativity Ward, che così spiega: “Nativity Ward, espressione a metà tra reparto maternità (Maternity Ward) e nascita sacra (Nativity), si collega alla mia intenzione artistica di cercare il sacro nell’umano, lo spirituale nel materiale, o meglio nel fisico di un momento così forte come la nascita e, ancora più in particolare, nel lasso di tempo sospeso delle 24/48 successive (…). Un momento in cui ancora è presente la fatica fisica nella partoriente, ma già vi è l’alba di un nuovo ruolo che forse si deve costruire, imparare, a partire dal rapporto con il neo – nato (…) per il loro futuro e di riflesso per tutta la comunità.” (Laura Valle)
COLLEGNO, MOSTRA “I VASI OFFICINALI”
Alla Sala delle Arti Parco Gen. C.A. Dalla Chiesa -Collegno corso Torino n. 7, si inaugura venerdì 12 Maggio, alle 18,30, la mostra ” I Vasi officinali ” Concorso Nazionale Triennale di Arte Contemporanea <Premio Lucio De Maria> VI° Edizione , organizzata dall’Associazione Gli Argonauti , con il patrocinio del Comune di Collegno e il sostegno della Regione Piemonte.
La mostra si inserisce nei 32 anni di attività di promozione della Associazione culturale “Gli Argonauti “. Sono esposte 35 opere in ceramica ,porcellana, grès. Tra queste sono stati
assegnati i seguenti riconoscimenti:
1) premio a Maurizio Bellan di Collegno
2) premio a Pasquale Liguori di Vietri Sul Mare
3) premio a Rossana Gotelli di Genova
4) premio a Laura Gorrea di Collegno
Premio Speciale della Giuria a Vera Quaranta di Torino
Premio Speciale della Giuria a Maria Grazia Staffieri di Torbole sul Garda
La mostra continuerà sino al 4 giugno , orario: dal giovedì alla domenica
dalle 15/19, ingresso alla mostra è libero,
Info: Cel.340.8240619
TORINO, A “CAMERA” STEFANO CERIO CON “NIGHT GAMES”
Approda a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia una suggestiva selezione di scatti notturni dei parchi divertimento, tratta dal lavoro fotografico di Stefano Cerio NIGHT GAMES, in mostra dal primo giugno al 30 luglio, nella Project Room del Centro di Via delle Rosine 18 a Torino, prima personale dell’artista in uno spazio pubblico nazionale. Con la serie Night Games, Stefano Cerio prosegue la sua ricerca, apparentemente oggettiva, sui luoghi e sulle macchine del consumo del divertimento di massa, avviata con lavori quali Aqua Park (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015). In mostra, ben 12 spettacolari immagini, di cui 8 di grande formato – oltre un metro di altezza per quasi un metro e mezzo di larghezza – e 4 di misure più contenute, che ben rappresentano la poetica di Cerio. Cosa succede in un parco dei divertimenti quando si spengono le luci? Cosa succede di notte nei parchi per bambini? Nel suo lavoro, Stefano Cerio offre alcune risposte a tali interrogativi e suggestive testimonianze visive, esplorando il tema dell’intrattenimento, del divertimento, della distrazione e lasciando che sia la realtà da lui immortalata a parlare, a raccontarsi.
Scrive Gabriel Bauret nel testo introduttivo del volume, edito da Hatje Cantz, che accompagna la mostra. “Stefano Cerio non realizza un inventario dei parchi divertimento e nemmeno cerca di declinare le fotografie al servizio di certe tematiche. Night Games riunisce luoghi e spazi differenti, come sono differenti i mondi a cui fanno riferimento gli scenari dei parchi: cinematografico, urbano, militare… Tutte le fasce di età sono in qualche modo coinvolte nella varietà dei parchi ai quali si interessa Cerio; compresa l’infanzia, perché Cerio fotografa anche nei giardini pubblici con giostre e scivoli. La composizione dell’immagine è di grande sobrietà. Il soggetto è spesso posto al centro e l’angolatura è rigorosa, in genere frontale. In compenso, ai margini è sempre presente qualche punto di riferimento che dà un’indicazione di scala. La gigantesca giostra di Coney Island a forma di fiore e il piccolo cavallo a molla del giardino di Villa Pamphili differiscono per dimensioni, ma non per il modo, identico, in cui sono trattate, un modo che rappresenta l’elemento unificatore dell’opera.”“Il progetto di Stefano Cerio potrebbe inscriversi – continua Gabriel Bauret – all’interno della dialettica artificio contro autenticità, poiché le sue immagini esprimono l’artificialità che invade il nostro mondo moderno. Potrebbe anche essere interpretato come una riflessione sul destino dell’America, soprattutto nel caso di Night Games e degli scenari del parco Mirabilandia a Ravenna, che rappresentano il crollo dei monumenti simbolici di Manhattan e danno l’immagine di un paesaggio urbano in preda alla decadenza.
Classe 1962, Stefano Cerio vive e lavora tra Roma e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli diciotto anni, collaborando con il settimanale L’Espresso. Dal 2001, il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e il video. Tra le numerose mostre da lui realizzate, si ricordano Aqua Park (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015). Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private.
TORINO, I DISEGNI DEL “SENSO DEL SEGNO”
Alla Galleria dell’Associazione <Senso del Segno>, in via Duchessa Jolanda 34, la stagione espositiva si chiude con una mostra dei disegni dei soci, che hanno contribuito alla diffusione della grafica d’autore. E così si possono vedere le preziose pagine di Barletta, Bertolazzi, Biondi, Caprioglio, Caravella, Cimini, Cravero, Dealessi, De Gennaro, Durazzo, Gili, Granero, Guasco, Laterza, Mezzena, Moda, Nalli D’Onofrio, Navaretti Bartolini, Ormas, Parsani Motti, Porporato, Pozzoli, Tammaro, Timitilli, Vicentini.
Torino, Senso del Segno, via Duchessa Jolanda 34, orario: lunedì-mercoledì 15,30-18,30,
venerdì 9,30-12,30, sino alfine maggio.
TORINO, PROROGATA LA MOSTRA DI GIANCARLO SALZANO
La Galleria del Ponte proroga fino al 27 maggio la mostra dedicata alla figura del gallerista Giancarlo Salzano, a cinque anni dalla scomparsa. L’evento intende essere un ricordo dell’attività svoltasi nella Sua galleria. Saranno presenti ventinove artisti da Lui proposti che lo ricorderanno con le loro opere. Testimonianze di: Dino Arnese, Filippo Avalle, Giovanni Bozzi Colonna, Adriano Campisi, Gigliola Carretti, Mario D’Adda, Mario Davico, Sandro De Alexandris, Gianni Del Bue, Giorgio De Silva, Antony De Witt, Francesco Franco, Irina Gabiani, Albino Galvano, Lea Gyarmati, Roberto Goffi, Gino Gorza, Giorgio Griffa, Gianni Madella, Lucia Nazzaro, Kastutomi Horiki, Bruno Orlandoni, Emi Pecorini, Carol Rama, Piero Rambaudi, Rosanna Rossi, Marina Sasso, Carlo Viano, Alma Zoppegni.
MUSEO DELLA MONTAGNA, “SGUARDI E APPARENZE “CON PIERANGELO CAVANNA
Enrico Peyrot dialogherà con lo storico della fotografia Pierangelo Cavanna.
Torino, Museo Nazionale della Montagna, Sala degli Stemmi, 11 maggio 2017 – ore 18,00
In occasione dell’esposizione VOYAGE AUTOUR DE L’AVIC. Fotografie di Enrico Peyrot – organizzata dal Museo Nazionale della Montagna con il Parco Naturale Mont Avic, in collaborazione con la Città di Torino e il Club Alpino Italiano – sono in programma nella Sala degli Stemmi del Museomontagna due incontri di approfondimento e di riflessione più ampia sulla fotografia, la montagna e la sua rappresentazione, a partire dal lavoro di Peyrot.
Giovedì 11 maggio Enrico Peyrot dialogherà con lo storico della fotografia Pierangelo Cavanna, professore di Storia della Fotografia presso le Università di Lecce, Roma e Torino e curatore di programmi di catalogazione di archivi fotografici e mostre per diverse istituzioni.
Una sintesi dell’intervento di Pierangelo Cavanna è disponibile sul “giornale di mostra” distribuito gratuitamente a tutti i visitatori.
IL TORINESE ALESSANDRO ISAIA È IL NUOVO DIRETTORE DELLA FONDAZIONE ARTEA
La Fondazione Artea ha un nuovo direttore: è Alessandro Isaia, 47 anni, torinese, laureato in Architettura al Politecnico di Torino. La sua nomina è stata deliberata durante l’ultimo Cda della Fondazione ed è frutto di un’approfondita procedura di selezione effettuata dallo stesso Consiglio d’Amministrazione, in collaborazione con la società Praxi, alla quale hanno partecipato oltre 130 candidati provenienti da tutta Italia. Il nuovo direttore prenderà l’incarico a partire dal mese di giugno “Per la Fondazione Artea è stato un onore poter scegliere fra così tante e qualificate candidature – sottolinea il presidente Michela Giuggia –. Crediamo di aver fatto la scelta migliore e siamo contenti di avere in squadra il nuovo direttore, che ha accettato di mettersi in gioco e di spendere le sue competenze ed esperienze per questo territorio”.….
ALBA, EFFETTO PETALOSO: DA DANTE ALL’ITANGLIANO
Venerdì 19 maggio 2017, ore 21
Auditorium Fondazione Ferrero, strada di Mezzo 44, Alba (Cn)
Effetto petaloso: da Dante all’itangliano è il titolo della conferenza che venerdì 19 maggio avrà come protagonista Claudio Marazzini, il presidente dell’Accademia della Crusca. La conferenza si svolgerà nell’Auditorium della Fondazione Ferrero (strada di Mezzo, 44 – Alba) alle ore 21.
Nel pomeriggio di venerdì (alle ore 17), sempre alla Fondazione Ferrero, Claudio Marazzini incontrerà gli studenti delle scuole superiori albesi per rispondere alle curiosità dei ragazzi sulla lingua italiana.
Grandi ondate migratorie, il dominio della Rete con social come Facebook, Twitter, Instagram, WhatsApp, il trionfo dell’inglese come “lingua franca”, l’affacciarsi sulla scena di grandi Paesi con miliardi di parlanti come la Cina e l’India, stanno dando nuove spinte all’evoluzione della lingua italiana. E’ normale che le lingue parlate si trasformino continuamente perché sono creature vive, ma oggiAggiungi un appuntamento per oggi si assiste a una accelerazione mai vista prima. La vicenda dell’aggettivo “petaloso” coniato da un bambino delle scuole primarie ha reso la questione popolare e di grande attualità.
Claudio Marazzini è il presidente dell’Accademia della Crusca, la più importante autorità linguistica del nostro paese, e professore ordinario di Storia della Lingua italiana all’Università del Piemonte Orientale, dopo aver insegnato nelle Università di Losanna (Svizzera), Macerata e Udine. E’ autore di libri e saggi dedicati a Manzoni e a Faldella e di una fortunata Breve storia della lingua italiana (il Mulino).
L’ingresso alla conferenza è libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni: tel. 0173 295259 info@fondazioneferrero.it