PIEMONTE ARTE: LUZZATI, CANDIANO, GRIBAUDO, SALUZZO, BORGONE SUSA…

LUZZATI RIVIVE ALLA SACRA DI SAN MICHELE

Con gli interventi di don Giuseppe Bagattini, Rettore della Sacra di San Michele, Giorgina Altieri, Presidente dei Volontari della Sacra di San Michele e Sergio Noberini, Direttore del Museo Luzzati di Genova, si è aperta la pregevole mostra «Luzzati rivive alla Sacra».

I percorsi della memoria, la magia del segno, i volti dei personaggi di Emanuele Luzzati emergono dalle «tavole» esposte alla Foresteria della Sacra di San Michele, dalla suggestiva visione di un mondo in cui sogni, favole e realtà reinterpretata diventano immagini e riferimenti di un lungo e affascinante racconto, che evoca i versi di Nico Orengo:«Portali di conchiglie e sabbia,/alti sulle rive con pigne,/ angioli e bacchi appesi a palme,/ stemmi: delfini e anguille,/ tabernacoli vuoti, capitelli d’agavi,/ merli capovolti».

Un racconto che appartiene indissolubilmente alla fantasia, alla cultura, alla straordinaria stagione creativa di Luzzati, che ha esposto alla Biennale Internazionale di Venezia, realizzato costumi e scenografie per la Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia e il Teatro Stabile di Genova. Mentre si ricorda l’esperienza con il Teatro Regio di Torino e, nel 1997, la realizzazione di un grande e poetico presepio nei giardini di Piazza Carlo Felice, dinanzi alla Stazione Porta Nuova.

E disegni, collages, terrecotte, arazzi, incisioni rappresentano gli aspetti di una ricerca figurativa del tutto personale tra intuizione e le tracce di una singolare narrazione: «Di fronte alle sue scenografie si ha quasi sempre l’impressione di finire mani, piedi e pensieri dentro un sogno» (Giorgio Strehler).

Vi è, quindi, in questo diario per immagini, emozioni e colori, il fascino incontaminato di una frase musicale, di una rattenuta gestualità, di un dialogo che lega l’antico cammino dei pellegrini de «La via Francigena» alle illustrazioni della «Chanson de Roland», le tecniche miste dei «Paladini di Francia» a quelle di «Orlando in guerra», sino alla «Tavola di Re Artù» in ceramica e smalto policromo.

Percorsi e riflessioni di una scrittura che appartiene all’arte del Secondo Novecento italiano e non solo, alle scansioni di una linea che diviene alfabeto, linguaggio, storia e, contemporaneamente, si avverte l’infinitesimale vibrazione della luce sul profilo di cavalieri, abbazie e palazzi, che sembrano evocare i versi di Jacques Prévert:«…tutti gli altri bambini/ ascoltano la musica/ e i muri della classe/ tranquillamente crollano./ E i vetri diventano sabbia/ l’inchiostro ritorna acqua/ i banchi ritornano alberi/ il gesso ridiventa scoglio/ la penna ridiventa uccello» («Compito in classe»).

E i paladini di Luzzati ripercorrono i sentieri di leggendarie imprese, di gesta eroiche, di un ciclo letterario espresso secondo un’interiore e lirica dimensione espressiva, in una sorta di inesauribile incontro tra arte e letteratura, realtà e finzione, gioco e sottile ironia.

 

                                           Angelo Mistrangelo

 

Sacra di San Michele, Foresteria Grande, martedì-venerdì 14,30 – 18, sabato, domenica e festivi 9,30-12,30/ 14,30-18, sino al 16 luglio.  

                                                                                                                                   

ARMONIA E RIGORE NELLE OPERE DI CARMELO CANDIANO

L’indagine intorno alle forme nello spazio, al rigore assoluto dell’immagine evocata, alle cadenze di un linguaggio che unisce una «Piccola finestra» all’essenzialità di «Due colonne», rappresentano alcuni aspetti della stagione artistica di Carmelo Candiano, il valore di una ricerca tra astrattismo ed entità figurale, materia e colore, in una sorta di poetica scrittura, che si può apprezzare sino al 10 giugno, visitando la mostra nelle sale della Galleria ARTGALLERY37, in via Buniva 9/TER. Successivamente le opere saranno esposte, dal 13 al 27 giugno, alla Biblioteca Civica di Villa Amoretti, in corso Orbassano 200 a Torino, con la presentazione della scrittrice Marina Rota. Pittura, scultura, segno, diventano momenti di un dialogo continuo e inesausto con l’ambiente, la natura, i silenzi di un’intera esistenza mutuati dalla profondità dalle quotidiane riflessioni, dall’adesione al territorio, dalle frasi musicali di Vivaldi che sottolineano i percorsi di un’arte che trasmette il clima di meditate nature morte, anemoni rossi e di una «Venere l’Andolina». Un discorso che si apre sui paesaggi, le colline, la campagna della natia Sicilia, mentre all’interno dello studio si scoprono tele appena abbozzate, pennelli, colori, pietre, legni, disegni che gli consentono di delineare un universo di immagini, di melograni, di girasoli immersi in atmosfere rarefatte, controllate, metafisiche. E per questo appuntamento torinese, Candiano propone una puntuale ricerca espressiva che si snoda dalle forme della scultura alla misurata definizione dei dipinti, in una nitida resa del soggetto sia questo un «Interno con carrube» o una «Forma astratta» composta con ciotoli di spiaggia e pietra lavica. Una pietra che trova riscontri nei versi di Salvatore Quasimodo:«…mi giunge il vento se in te mi spazio,/ con esso il mare odore della terra/ dove canta alla riva la mia gente…» (da «Terra»). E la terra diviene storia, incontro, suggestione di sguardi, di attese, di magiche luci che annunciano il giorno e svelano una «Natura morta in rosa» o una figura femminile dormiente o ancora una «Finestra nera» in cartone assemblato. In ogni opera di Candiano nulla è affidato al caso, ma linee e colori sono disposti in modo da esprimere il senso della personale lettura della realtà, della volontà di comunicare le sottili emozioni di una vita scandita tra Scicli, Firenze e Venezia dove si è formato all’Accademia di Belle Arti. Esponente del Gruppo di Artisti di Scicli, che annoverava, tra gli altri, le personalità di Piero Guccione, Franco Sarnari e Sonia Alvarez, Candiano ha esposto nel 1987, invitato da Vittorio Sgarbi, alla mostra «La Natura Morta nell’arte Italiana del Novecento» al Castello Estense di Mesola (Ferrara), mentre nel 2017, la Fondazione Benetton ha acquisito l’opera «Finestra sul Mondo». Osservando l’attuale «corpus» di lavori, si avverte il rapporto tra i «d’après» riferiti a Caravaggio e Antonello da Messina e l’intensa «Crocifissione», che mette in evidenza un dettato legato ai vibranti itinerari dell’Arte Sacra. E sono luci, impressioni, ricordi di un tempo che riemerge dal passato e, contemporaneamente, costituiscono l’interiore energia di una singolare visione e creatività. La materia, il dato cromatico e le atmosfere della sua terra, caratterizzano un racconto segnato da significativi accadimenti, ombre, composizioni astratte e scansioni di una figurazione liricamente interpretata nello spazio della memoria.

                                           Angelo Mistrangelo

Torino, ARTGALLERY37, via Buniva 9/TER, orario:martedì-sabato 16-19,30, sino al 10 giugno.

 

LA SCULTURA “PER LEGGERE; PER VEDERE” DI EZIO GRIBAUDO ARRIVA DAVANTI ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO.

È proprio il grande artista di fama mondiale Ezio Gribaudo a omaggiare con una sua opera la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in quanto luogo deputato di conoscenza e sapere, sede dei manoscritti di Antonio Vivaldi e dell’omonimo auditorium: si tratta della scultura “Per leggere; per vedere”, realizzata nel 2017, una pila di volumi in pietra leccese bianca, impilati in linea verticale, che in occasione della mostra L’approdo inaspettato rimarrà in Piazza Carlo Alberto sino al 15 luglio. Il monumento verrà presentato e ricevuto simbolicamente dall’Associazione ABNUT (Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino), lunedì 15 maggio, alle 12,30, presso l’Auditorium Vivaldi (Piazza Carlo Alberto 5/C, Torino).

L’OPERA: “Per leggere; per vedere” (2017)

Torino, una delle capitali culturali del nostro Paese, accoglie l’opera proprio nei giorni di apertura del Salone del Libro: i Libri di Gribaudo sono destinati a simboleggiare il connubio storico tra la cultura libraria e la città. La pietra leccese bianca è per l’artista tra i materiali scultorei tra i più idonei a dare una resa immaginale di uno degli strumenti conoscitivi più alti, ovvero il libro: il libro del biancore assoluto che raccoglie il contenuto di tutti i libri possibili o esistenti. La biblioteca ideale è eterna e infinita: per spiegare questo concetto Ezio Gribaudo stacca dal muro un angolo tridimensionale della sua perfetta biblioteca e la colloca in una delle piazze più evocative di Torino, Piazza Carlo Alberto, davanti alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, sede dei tanti tomi enciclopedici che conservano rilegate le partiture autografe del grande compositore Antonio Vivaldi.

 

SALUZZO, 27 MAGGIO/ 4 GIUGNO: 22° MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA E 39° PREMIO MATTEO OLIVERO

Premio Matteo Olivero – Paesaggi in movimento

Inaugurazione 27 maggio ore 10.00 – Antico Palazzo Comunale

giovedì venerdì sabato domenica 10.00/13.00 14.00/19.00

Antico Palazzo Comunale – Salita al Castello

Mostra di Arte Contemporanea

Inaugurazione 27 maggio ore 11.30 – Fondazione Amleto Bertoni

giovedì venerdì 16.30/19.30 sabato domenica 10.30/19.30

Fondazione Amleto Bertoni – Piazza Montebello, 1

Il lungo mese che la Città di Saluzzo dedica all’arte propone ora un tuffo nelle contemporaneità. Start/premio matteo olivero e start/saluzzo arte offrono infatti uno spaccato di diverse forme d’espressione e un percorso che unisce giovani talenti del panorama nazionale ad artisti amatoriali, collettivi e gallerie a mostre collaterali di successo.

Start/premio matteo olivero – Paesaggi in movimento

Al via quindi il Premio Matteo Olivero, evento che vanta una lunga tradizione, ben 39 edizioni, attraverso le quali si è creata una storica vetrina.

Il nuovo format si è proposto di guardare al sostegno all’arte giovane e ad una selezione di qualità. Il concorso, rinnovato nella forma e nei contenuti, si è rivolto agli artisti del panorama nazionale, chiamati a rispondere al tema Paesaggi in movimento, proposto di Anna Daneri, curatrice dell’edizione 2017, in collaborazione con Ettore Favini.

Paesaggi in movimento intende campionare alcune ricerche di artisti contemporanei sul paesaggio -sia esso naturale, urbano o sociale – che diano conto delle trasformazioni in atto, sia nel paesaggio stesso, sia in chi lo abita e lo guarda, e indagare come questo intrico di sguardi contribuisca a modificare a sua volta il paesaggio.

Presenti in mostra sono le opere degli artisti selezionati tra oltre 350 progetti, per la capacità di restituire una visione del paesaggio aperta, non didascalica e allo stesso tempo intensa. Si tratta di opere pittoriche, fotografiche, scultoree, sonore e video che accolgono il visitatore già a partire dall’esterno dello spazio espositivo, in dialogo con lo spazio urbano (Roberto Atzori, Mona Mohagheghi); introducono la mostra con un mantra antirazzista (Pamela Diamante), entrano in relazione diretta con le opere di Matteo Olivero in Pinacoteca (Pamela Breda, Alessandro Gioiello, Anto. Milotta & Donchev Zlatolin, Cosimo Veneziano) e si dispiegano nel Salone centrale in una polifonia di voci che evoca storie personali, fenomeni atmosferici, ricerche scientifiche, mappature di territori naturali e sociali, confronti di culture (Saverio Bonato, Lorenzo Casali + Micol Roubini, Andrea Cerruto, Riccardo Giacconi, Angelo Iodice, Elena Mazzi & Sara Tirelli, Mona Mohagheghi e Lorenzo Ramos).

Per l’edizione 2017 il Premio Matteo Olivero gode della partnership con Careof, organizzazione non profit per la ricerca artistica contemporanea, attiva a Milano dal 1987 nella promozione della giovane arte italiana.

Start/saluzzo arte

La nuova edizione, oltre ad ospitare come sempre artisti affermati, darà spazio ad opere che rappresentano nuove ricerche di artisti emergenti. Con il coordinamento artistico di Paolo Infossi e Roberto Giordana, start/saluzzo arte prevede una serie sezioni e saloni tematici, creando un percorso articolato e d’interesse.

Ad introdurre l’esposizione, verranno riproposti gli allestimenti artistici della prima sale che tanto hanno affascinato ed incuriosito il pubblico durante i primi eventi di start.

Si è parte da un percorso di storytelling del territorio e del paesaggio, una narrazione attraverso immagini e allestimenti il cui tema è il paesaggio e la città di Saluzzo, curati da Art.ur. Quindi ci si inoltra nel percorso attraverso le ceramiche San Giorgio di Albisola ne LA FABBRICA DEI SOGNI con una selezione di grandi piatti realizzati da artisti del calibro di Fontana, Lam, Jorn, Fabbri, Casorati e numerosi altri protagonisti dell’arte contemporanea, per poi scoprire la mostra collaterale a cura dello storico dell’arte Luca Mana dal titolo PAESAGGI, lo sguardo sulla realtà tra Otto e Novecento, con opere, tra gli altri, di Lorenzo Delleani, Ettore Fico, Matteo Olivero.

 

La sezione Spazio Aperto presenta poi giovani emergenti e artisti di comprovata esperienza del panorama artistico nazionale proposta che conferma continuità tra tradizione ed innovazione. Il salone tematico ospita il Progetto ARACNE, dalla natura all’arte con Silvia Beccaria, Mariano Dallago, Roberta Toscano ed il testo critico di Marzia Capannolo.

Si prosegue poi attraverso MOOD IN THE MOOD # 1. Umore nell’umore, con Giordana Brucato, Matteo Ceccarelli, Michele Liuzzi, Chiara Luzi, Cristina Meduri, Diego Pomarico, Paola Rattazzi, Luj Vacchino, mostra curata da Togaci, e VEDUTE E VISIONI METROPOLITANE, sezione curata da Elena Piacentini con Sandra Baruzzi, Daniel Jaulmes, Hudesa Kaganow, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini. Lungo il percorso sarà possibile incontrare inoltre i vincitori delle due sezioni del Premio Olivero 2016. Saranno in mostra: Gabriel Baltoc, Rita Bo, Laurette Bono, Valeria Cardetti, Cristina De Maria, Fulvio Donorà, GAP Paint Abstract, Franco Giletta, Rodolfo Graziani, Rocío Lahuerta, Giancarlo Laurenti, Giusi Maglione, Laura Marello, Franco Negro, Fabio Pertosa, Enrico Prelato, Raffaele Russo, Marina Tabacco, Magda Tardon, Associazione Art en ciel: Grazia Capellani, Roberto Cossellu, Ornella Pozzetti.

Start/storia e arte – Saluzzo prosegue il suo percorso di arte, design e artigianato sino al 4 giugno in tutti i musei e in molti edifici storici della città.

Ingresso intero € 7 / Ingresso ridotto (tessera start/saluzzo) € 5

Organizzazione: Città di Saluzzo, Fondazione Amleto Bertoni-Città di Saluzzo, Associazione Art.ur

In collaborazione con: Coopcolture , IGAV, APM, IS Soleri Bertoni – Pubbliche Relazioni: Fondazione Amleto Bertoni – Tel. 0175-43527 Cell. 3469499587 – www.fondazionebertoni.it; www.zooart.it

 

REGIONE PIEMONTE: “CORONA DI DELIZIE IN BICICLETTA. LA MAGIA DELL’INVERNO”, QUARANTA SCATTI DEI FOTOGRAFI FABIO DIPINTO E ROBERTO VIETTI

Sino a domenica 18 giugno nella Sala Mostre di piazza Castello

“Corona di delizie in bicicletta. La magia dell’inverno” è la mostra fotografica che verrà inaugurata martedì 30 maggio, alle ore 18,30, nella Sala Mostre del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino. La mostra, realizzata dall’assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, con la collaborazione del Comune di Venaria Reale e a cura dell’inQubatore Culturale, è composta da 40 scatti realizzati dai fotografi Fabio Dipinto e Roberto Vietti, che tratteggiano nella stagione fredda il percorso ciclabile “Corona di delizie in bicicletta”, itinerario turistico di 112 chilometri, che offre la possibilità di apprezzare le bellezze naturalistiche dei Parchi metropolitani e quelle storico-architettoniche delle Residenze Reali, che dal 1997 sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Il circuito principale della Corona di Delizie è costituito da ciclopiste, ciclostrade, greenways e strade rurali, alle quali si aggiungono varianti storiche e percorsi secondari che raggiungono i castelli di Moncalieri, Rivoli, il Parco La Mandria, Stupinigi, Palazzo Reale, Castelvecchio, Abbadia di Stura, Villa della Regina e la tranvia di Superga che conduce alla Basilica. Le immagini della mostra mirano a sfatare il tabù delle escursioni a pedali, giudicate talvolta poco attraenti a causa della rigidità delle temperature invernali. Il risultato dell’itinerario è sorprendente: l’azzurro del cielo terso incontra l’atmosfera resa misteriosa dalla bruma che avvolge le residenze sabaude e il bianco della neve che copre la pianura. Il percorso espositivo della mostra allestita in piazza Castello è completata da altre immagini geolocalizzate lungo l’itinerario, pubblicate sul sito dell’inQubatore Qulturale di Venaria Reale, spazio aperto e di socialità gestito dal laboratorio di comunicazione QQ.WeDo. L’assessore regionale alla Cultura sottolinea che questa mostra arricchisce le attività di valorizzazione della Corona di Delizie come itinerario turistico e ciclabile, offrendo un punto di vista inedito e legato a un’esperienza diretta lungo il circuito, mettendo in luce le due principali attrattive del percorso, la natura e il patrimonio artistico delle Residenze Reali. L’assessore regionale all’Ambiente rileva che incentivare la mobilità sostenibile motivando i cittadini ad usare la bicicletta è un compito molto facilitato dallo scenario della “Corona di delizie” in cui si muovono le due ruote, protagoniste assolute di questa iniziativa. Il sindaco di Venaria Reale afferma che questo circuito, se sarà sostenuto nella sua crescita, potrà fare molto per lo sviluppo del territorio ed auspica che si accompagni questa iniziativa con il sostentamento all’apertura di ostelli, servizi ai ciclisti e percorsi turistici, con una ricaduta occupazionale positiva sui giovani. La mostra, ad ingresso gratuito, si potrà visitare da mercoledì 31 maggio a domenica 18 giugno (dal lunedì alla domenica, tra le ore 10 e le 18).

BORGONE SUSA, V^ EDIZIONE DI “ARTEVINO NELLA STORIA

Sabato 3 giugno 2017 alle ore 11,00 si inaugurerà la V^ edizione di “Artevino nella Storia”, mostra di pittura e scultura a cura della scultrice Adriana Lucà, con la partecipazione straordinaria dell’artista Tino AIME e l’intervento della figlia Paola Aime. L’evento si svolgerà presso la Sala Consiliare del Comune di Borgone Susa in piazza Montatone 1.

Interverranno Paolo ALPE (Sindaco di Borgone Susa), Daniela RUFFINO (Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte), Sandro PLANO (Sindaco di Susa), Carla COMETTO CELSO, Patrizia FERRARINI (Presidente dell’Associazione Strada dei Vini Reale), Ciro FONTANELLO (Dirigente Scolastico del Liceo Norberto Rosa di Bussoleno), Raffaele MONDAZZI (Docente di Scultura presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino) e Adriana LUCA’ (organizzatrice della mostra).                      

In esposizione i dipinti e le sculture di: Mirella BERTINOTTI, Arnaldo BENEDETTO, Alberto BONGINI, Roberto BORRA, Ivan CRIMENI, Giò DA, Maria Josè ETZI, Beppe GROMI, Marianna GULINO, Lia LATERZA, Maria LATERZA, Adriana LUCA’, Paolo REPOLA, Ida SACCO, Pino SCARFO’, Elia SCHETTINO, Nicola SGOBBA, Alessandro VACCHIOTTI e Massimo VALZ BRENTA.

E i lavori artistici degli allievi del Liceo Artistico N.Rosa di Bussoleno:

Agostno Samuele, Benini Maria Elena, Capoluongo Alessia, Dosio Elena, Durante Nicolas Franchino Giacomo, Gabo Alice Pettiggiani Francesca, 2^f Barbero Mara, Bonaudo Neroli, Castagneri Elisa, Daniele Giulio, Fascia Andrea, Favot Elisa, Favro Luca, Fazio Rebecca, Kecler Zuzanna, Metllari Gaia, Onano Oumaima, Sanson Camilla, Servodio Francesco, Sommardi Silvia, Sufa Denisa 2G Acquafresca Irene, Bellucci Andrea, Bergesio Enrica, Bin Michelle, Bisco Elisa, Bonaudo Asia Luz, Bonaudo Lucrezia, Campale Malvina, Capuano Noemi, Degani Alessandro, Franchino Ilaria, Giolito Alessia Ilaria, Malku Andi, Moudal Keltuma, Pecora Rebecca, Possenti Giulia, Revelchione Leonardo. Stevenato Riccardo.

In mostra anche una creazione dello lo stilista Matteo CELESTE.                        

I ragazzi saranno premiati da una giuria formata dal Presidente Raffaele MONDAZZI (Docente di Scultura presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino), Ciro FONTANELLO (Dirigente Scolastico del Liceo Norberto Rosa di Busssoleno), Marco GIAVELLI (Bisettimanale Luna Nuova), Pino SCARFO’ (Quotidiano online ValsusaOggi), Luca CALCAGNO (Quotidiano online l’AGENDAnews) e Marco MARGRITA (Settimanale Valsusa).