Chieri per i giovani: una città che si spegne?
Sicuramente tante volte ci sarà capitato di ritrovarci a Chieri in Via Vittorio Emanuele II, e altrettante volte avremo ammirato la maestosità dei monumenti che la caratterizzano, provando però sempre un sentimento di desolazione nel vederla per la maggior parte delle volte praticamente deserta.
E’ un argomento che in questi ultimi tempi sta molto a cuore ai chieresi, che vedono la propria amata città diventare come un fantasma.
Certo, non potremo mai paragonare il nostro centro a quello di Torino, ma perlomeno si potrebbe aspirare ad averne uno con più vitalità e di cui andare fieri.
Le iniziative sicuramente non mancano, dai mercatini dell’antiquariato alla fiera di S. Martino, ma siamo sicuri che il tutto venga organizzato con adeguata cura?
Si parla anche spesso delle poche idee realizzate per i giovani che, con molta facilità, salgono sul primo pullman e fuggono verso altre mete che proporranno sicuramente serate più emozionanti delle solite “vasche” avanti e indietro per il “corso”.
In centro c’è stata anche l’apertura di un nuovo locale affittabile, ma, come capita spesso a Chieri per le iniziative più colorite e vivaci, sono insorte grandi lamentele del vicinato, a causa di schiamazzi, del rumore e della musica ad alto volume che hanno caratterizzato le feste organizzate all’interno della struttura.
Ci sono quindi due aspetti un po’ contraddittori nella città: si richiede di avere nuove idee, nuove proposte, e appena si ottengono vengono subito massacrate perché “troppo” in qualcosa. Bisogna decidersi, o sopportare un minimo di baccano dato dall’euforia e della vitalità delle persone, o essere favorevoli ad un perenne silenzio che però allora deve rimanere tale anche nel momento in cui ci si rende realmente conto che il luogo nella quale si vive si sta sbiadendo e riempiendo solo di vecchi ricordi.
Ludovica Malino
Sono anni che mi pronuncio in tutte le sedi possibili su questo argomento: dalla stanza dei bottoni hanno deciso di far spegnere la città. Perché la promozione costa molto se la si fa bene, e non rimane nulla di “tangibile”. Allora meglio spendere soldi in sassi inutili e spesso brutti, ma che almeno si possono vedere e toccare con mano (o con piede) tutte le volte che ci si trova a passarci accanto, magari imprecando perché si è fatto uno scempio buttando soldi di tutti. Ma almeno si vede dove sono stati spesi.