PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto – Napoli, la città del sole e dei Fumetti. Il successo del Comicon 2017 e delle le sue mostre
E’ stata la mia prima volta al Napoli Comicon e ne sono tornato entusiasta.
Certo, amo la città, la sua vivacità e il suo clima, il carattere allegro e sorridente dei napoletani, insieme al loro accento. E, naturalmente, ho approfittato della trasferta fumettistica per fare il turista insieme a mio figlio. Ma il Comicon – la XIX edizione si è svolta dal 28 aprile al 1° maggio alla Mostra d’Oltremare – mi ha veramente stupito, per la ricchezza di contenuti e, soprattutto, per l’atmosfera che si respirava. Un’organizzazione invidiabile che ha gestito il tutto esaurito per 3 giorni su 4 e 130.000 visitatori, un nuovo record (dopo i 120.000 del 2016) per uno dei festival internazionali dedicati al fumetto più importanti in Italia (terza dopo Lucca Comics e il Romics) e in Europa.
Nato nel 1998 e ospitato fino al 2011 a Castel Sant’Elmo, il Napoli COMICON è cresciuto di anno in anno, tanto da doversi trasferire alla Mostra d’Oltremare a partire dal 2012. Già nel 2016 si era qualificato come l’evento a maggior attrazione di giovani nel Mezzogiorno, con visitatori da tutte le parti d’Italia e dall’estero. Tutto questo grazie alla passione di un gruppo di organizzatori che ha puntato molto su qualità e varietà dei contenuti, attingendo e collaborando con altri importanti festival internazionali come quello di Angoulême in Francia e, quest’anno, quello di Lodz in Polonia. Dal 2015 il Comicon viene presieduto da un “magister”, sostanzialmente un direttore culturale, scelto tra gli autori più significativi del mondo del fumetto. Dopo Milo Manara nel 2015 e Silver nel 2016, quest’anno è toccato a Roberto Recchioni, uno dei più importanti sceneggiatori italiani, curatore di Dylan Dog e interprete d’eccezione del tema della XIX edizione, il rapporto tra Fumetto & Web.
A Roberto Recchioni, la “Rockstar del fumetto italiano”, come veniva definito sul programma ufficiale del festival, è stata dedicata un’ampia e ricca mostra personale. Sottolineo il termine personale perché nel percorso espositivo, fatto di più sale, si potevano trovare non solo i suoi primi lavori da ragazzino, ma anche i suoi libri, i suoi primi fumetti, i giochi e gli oggetti da vero appassionato di comics, ma anche di cinema. A seguire tutti i suoi lavori, sia come sceneggiatore – a partire dai fascicoletti di Dark Side fino ai lavori per l’Eura, tra cui Detective Dante e John Doe, per arrivare all’ultimo Battaglia per la Cosmo – sia come disegnatore (Pugno e Asso) e copertinista. Una mostra interessante, soprattutto per scoprire – o riscoprire – i tantissimi lavori di un autore oggi divenuto famoso soprattutto per essere creatore di Orfani e curatore di Dylan Dog.
Il Magister Recchioni è stato curatore anche dell’interessante rassegna del fumetto sul Web, il “Fumetto Online”, che ha presentato un’esposizione di tutti i più importanti autori italiani – ma anche stranieri – che con questo mezzo hanno spesso esordito e di cui sono diventati vere e proprie star, come Zerocalcare, Giacomo Keison Bevilacqua, Sio, Labadessa, Daw e Eriadan. Di questi – e di tanti altri autori – si potevano vedere i siti internet ed esempi dei loro lavori, insieme ai siti di informazione e divulgazione del fumetto sul Web. Sul tema si sono svolti diversi incontri a tema a cui hanno partecipato lo stesso Recchioni e numerosi degli autori presenti anche in mostra.
Al Napoli Comicon sono stati celebrati i 25 anni della Image Comics, la casa editrice americana che spesso contende a Marvel e DC Comics i primi posti nella classifica dei titoli più venduti negli States. Una mostra molto interessante dove si potevano ammirare tavole originali – tutte in bianco e nero, una chicca per un tipo di fumetto che vediamo praticamente sempre a colori – di tantissimi autori, soprattutto degli anni ’90, che negli anni hanno lavorato per la IMAGE.
Oltre alla mostra sul Commissario Ricciardi, il nuovo personaggio della Sergio Bonelli Editore di cui ho parlato in questa rubrica alcune settimane fa, sono state esposte al Comicon le tavole della graphic novel “Escobar – El Patrón”, disegnate da Giuseppe Palumbo su testi dello sceneggiatore-giornalista Guido Piccoli. Si tratta della prima pubblicazione edita da Astorina (la casa editrice di Diabolik) in collaborazione con la Mondadori (marchio Oscar INK). Oltre alle tavole originali e alla copertina dell’edizione francese, nelle teche è stato esposto il materiale utilizzato da Piccoli e Palumbo per ricostruire la vita di uno dei criminali più famosi del mondo, già protagonista di libri, saggi, film e serial tv.
Un’ampia sezione dello spazio mostre del Napoli Comicon è stato dedicato alla Polonia e ai suoi autori, in particolare a Grzegorz Rosinski, di cui sono state esposte numerose tavole in bianco e nero del suo Thorgal. Rosinski, ospite d’onore al festival, ha partecipato ad un incontro con il pubblico in cui ha ricordato i suoi esordi nel non facile panorama fumettistico polacco e il successivo passaggio nel prestigioso mondo della Bande Dessinée franco-belga. Ha ricordato inoltre gli autori che lo hanno ispirato e la sua influenza sul fumetto russo, per essere stato uno dei primi disegnatori a venire tradotti. Da qui è arrivato il suo successore stilistico, Roman Surzhenko, attualmente al lavoro su La giovinezza di Thorgal e Lupa.
Molto interessante anche la mostra “Memoria e narrazione. Il fumetto storico polacco” per la bravura dei 20 autori esposti (compreso lo stesso Rosinski), molti dei quali piuttosto giovani. Uno sguardo su un panorama fumettistico, ancora sconosciuto in Italia, di cui sono state esposti frammenti di opere molto diverse tra loro ma caratterizzate da una elevata qualità e cariche di un fascino particolare. Autori con nomi piuttosto ostici da pronunciare, ma che non sarebbe male poter leggere in un prossimo futuro anche in italiano.
Al Napoli Comicon erano presenti anche tutti i più importanti editori italiani di fumetti, con spazi adeguati e una valida organizzazione per le tantissime sessioni di autografi degli autori presenti, spesso vere e proprie star con code lunghissime. Tra questi il mangaka Toyotaro, disegnatore dell’ultima versione di Dragon Ball Super – che si è esibito anche dal vivo durante un incontro a lui dedicato – e lo scrittore francese Daniel Pennac, il creatore di Malaussène. Quello che mi ha colpito di più, sono state le impressionanti code di lettori giovanissimi ed entusiasti per avere la dedica di Sio e di altri autori pubblicati dalla Shockdom. Non farà statistica in senso generale, però è bello vedere che se qualcosa piace, lo si legge volentieri. Per appassionare i giovani alla lettura basta offrire loro qualcosa che gli interessi veramente.
Foto di Matteo Vidotto