Asti. Prosegue Passepartout Festival con il filosofo Francesco Ghia e il giornalista Marco Imarisio.
Dopo il successo dei primi appuntamenti, prosegue ad Asti, fino all’11 giugno, il festival Passepartout.
Nel primo weekend il pubblico ha affollato il cortile della Biblioteca Astense e il centro culturale San Secondo per gli incontri con Paolo Magri, Nichi Vendola, Sergio Romano, Luciano Canfora e Domenico Siniscalco.
Questa sera, lunedì 5 giugno alle 18, sarà Francesco Ghia l’ospite del Centro Culturale San Secondo. Il suo intervento ha per titolo: L’utopia e le rivoluzioni religiose del Cinquecento. Ghia, astigiano, laureato in filosofia presso l’Università di Genova con una tesi dal titolo “Natura e grazia nel pensiero di Ernst Troeltsch e Max Weber” è ricercatore nel settore disciplinare di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.
Alle 21, sempre al Centro Culturale San Secondo, ci sarà il secondo appuntamento della giornata con protagonista l’inviato del Corriere della Sera Marco Imarisio. L’argomento scelto dal giornalista è: No global, una rivoluzione mancata. Imarisio, milanese, si occupa in prevalenza di fatti italiani ma ha trascorso anche lunghi periodi in Iraq, Afghanistan, Kosovo. Nel 2007 ha pubblicato Mal di Scuola (Bur Rizzoli), premio Corrado Alvaro, I giorni della vergogna (2008, Ancora del Mediterraneo) e “La ferita. Il sogno infranto dei no-global italiani” (2011, Feltrinelli).
Al termine, alla Casa del Teatro, la proiezione del film DIAZ di Daniele Vicari (ITA, 2012) a cura del Circolo Cinematografico Sciarada.