Trofarello – Gran pasticcio IMU – TASI, molti F24 inviati ai contribuenti sono errati.

Piovono segnalazioni di errori e discordanze relativamente ai modelli di versamento per IMU e TASI che il Comune di Trofarello ha recapitato ai contribuenti per ‘agevolarli’ nei versamenti.

L’errore più comune, che, stando alle segnalazioni dei professionisti fiscali che operano sul territorio riguardano il fatto che viene indicato come dovuto il pagamento di IMU e TASI sulle prime case e sulle pertinenze, mentre, già da un anno, in tal caso le imposte non sono dovute.

Altro caso molto frequente è quello di dati inviati senza tenere conto di intervenuti decessi e relative successioni. «L’altro giorno si è presentato un cliente con i conteggi del Comune: riportavano esattamente tutti gli immobili da lui posseduti al 100% , ma veniva esposta anche l’imposta su prima casa e pertinenze. Insomma c’erano circa 600 euro di troppo. Contestualmente, però, i conteggi sono anche arrivati a nome della moglie, defunta due anni or sono, per quel 50% che ora è passato al marito. Insomma una ‘richiesta’ del 150% sugli altri immobili, anche sulla prima casa che non paga nulla – riferisce un consulente operante sul territorio – E’ giusto ricordare è che l’avviso riporta esattamente il fatto che occorre verificare quanto indicato sull’invito al pagamento. Non si tratta di una ingiunzione di versamento, bensì delle risultanze del Comune, di un invito. Se si ravvedono delle discordanze è legittimo pagare il dovuto (se dovuto) ed ignorare l’avviso. Ma al tempo stesso consigliabile recarsi all’ufficio tributi per far sistemare la situazione».

E se qualcuno riceve il l’avviso di pagamento e lo versa, anche se non dovuto? «E’ già accaduto in più di un caso. D’altra parte se è ben vero che è chiaramente indicato che occorre verificare, altrettanto vero è che se il contribuente vede correttamente indicata il proprio ‘status immobiliare’, a quel punto con ogni probabilità paga, senza porsi ulteriori domande. Mi spiego meglio. Se arriva un avviso di pagamento che riporta, per esempio, il proprio alloggio e il proprio box, il contribuente potrebbe legittimamente cadere in errore pensando “ok, gli immobili sono questi”, e pagare. Peccato che se si tratta di prima casa e pertinenza, allora non dovesse essere pagato proprio nulla. Purtroppo in questi giorni i nostri uffici sono intasati anche per verificare e sistemare queste situazioni, e più di un contribuente ligio ci ha già portato le ricevute di avvenuto versamento di somme non dovute. A questo punto non resta che chiedere il rimborso. La raccomandazione dunque è quella di sempre: anche se il Comune, qualsiasi Comune, vi invia i bollettini di pagamento precompilati, verificate sempre attentamentericordando che IMU e TASI non sono dovuti per le prime case, e controllate molto attentamente la composizione immobiliare e le aliquote applicate».

Si tratta quindi di un problema noto, succede ogni anno? «In un certo senso sì, soprattutto quando intervengono delle successioni. C’è anche da tenere in considerazione che spesso le Amministrazioni Comunali cercano di allinearsi al Catasto, che è molto spesso impreciso. E’ altrettanto vero che sono molto pochi i Comuni che inviano i modelli di versamento precompilati, è difficile fare un ragionamento complessivo. Per quanto ci riguarda a livello locale in questo momento il problema lo abbiamo riscontrato per Trofarello, perché, e per la prima volta, sono arrivate richieste di pagamento relativamente alle prime case. In molti casi è venuto meno “l’aggancio” tra immobile e residenza,  informazione che è certamente a mani del Comune. Ma l’invito e l’esortazione vale per qualsiasi Comune, verificate e verificate»