ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
NICHELINO (TO)- ELIO RACCONTA UNA CELEBRE FIABA– Nel 1927, dopo nove mesi trascorsi tra Europa occidentale e America, Prokof’ev tornò in Russia per una trionfale tournée di concerti durante la quale pensò al suo definitivo ritorno in patria (1933). Un ruolo importante lo giocarono il riaccendersi del sentimento d’appartenenza alla cultura russa e l’adesione entusiasta al socialismo: su quest’ultimo punto di dimostrò, come accade spesso agli artisti, ingenuo e ottimista, sprovveduto. Eppure aveva gli elementi per trarre conclusioni perché nel 1932 la musica in Urss era sotto il ferreo controllo del regime che pretendeva dai compositori di dare alle loro opera un contenuto sociale, rivolgendosi al pubblico più ampio possibile con l’utilizzo di un linguaggio musicale tradizionale e la valorizzazione del patrimonio popolare. A Prokof’ev non sfuggì il celebre e minaccioso articolo intitolato “Caos anziché musica” comparso sulla Pravda con la condanna dell’opera “Lady Macbeth del distretto di Mzenk” di Sostakovic. Forse per una reazione a un’atmosfera che stava diventando soffocante o forse per il desiderio di lavorare su partiture di piccole dimensioni, dopo una serie di lavori dalle vaste proporzioni, si dedicò quasi esclusivamente alla musica per bambini, mettendosi così le spalle al sicuro da collisioni con il regime. Nacque così, tra l’altro, la favola “Pierino e il lupo” (1936) dalla disarmante semplicità, un capolavoro di una piccola opera musicale sui generis. Un perfetto esempio di come dovrebbe essere la musica per l’infanzia. Il testo è dello stesso Prokof’ev, una vera e propria fiaba che si ricorda anche da adulti. Ciascun personaggio è rappresentato da uno strumento musicale e da un tema, secondo gli abbinamenti più naturali: l’uccellino è caratterizzato dal flauto (nel registro acuto), l’anatra dall’oboe, il gatto dal clarinetto (nel registro grave), il nonno brontolone dal fagotto, il lupo dai corni, Pierino da tutti gli strumenti ad arco, i cacciatori dai timpani e dalla grancassa. Lo stesso Prokof’ev consiglia di far ascoltare i vari strumenti e relativi temi all’inizio del pezzo, a scopo didattico. La voce recitante narra la fiaba i cui vari passi vengono commentati dalla musica con una quantità di immagine vivide e precise. La fiaba si conclude con il corteo trionfale di Pierino e dei suoi amici che offre a Prokof’ev l’opportunità di riascoltare in modo rapido tutti i principali temi di questa incantevole composizione.
Alle sirene della celebre fiaba hanno ceduto grandi attori quali Tino Carraro, Eduardo De Filippo con Karajan, Roberto Benigni con Abbado, Dario Fo, Peter Ustinov, Raf Vallone, Franco Nero, Vanessa Readgreve. In questo prestigioso contesto s’inserisce Stefano Belisari (foto), in arte Elio de “Le Storie Tese” quale narratore della fiaba che sarà preceduta dalle ouverture “Il Barbiere di Siviglia” e “L’italiana in Algeri” di Rossini. Lo spettacolo è realizzato da Reverse Agency per il Teatro Superga di Nichelino e il suo Sistema Cultura, la Fondazione Ordine Mauriziano e il sostegno della Fondazione CRT.
Nichelino, Palazzina caccia di Stupinigi (cortile d’onore)
Mercoledì 14 giugno, ore 21.30
ORCHESTRA FILARMONICA “TOSCANINI” DI PARMA diretta da ALESSANDRO NIDI, solista ELIO (voce narrante)
Musiche di Rossini, Prokof’ev
TORINO- PRODIGIO SEDICENNE AL VIOLINO– Il quarto e ultimo dei Concerti di Primavera dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, dedicato ai giovani talenti del violino, vedrà protagonista il sedicenne svedese Daniel Lanzankovilj (foto) che esordì appena a nove anni. Questo enfant prodige eseguirà il Concerto n. 1 op. 26, l’opera più nota di Max Bruch , scritta nel 1866 e uno dei più famosi concerti per violino oggi in repertorio. Esso esordisce con Vorspiel (preludio) cui seguono un secondo movimento con due cadenze e un terzo, ammirato per il suo apparato melodico, simile a una danza che nel finale assume toni infuocati. In apertura il direttore tedesco Marc Albrecht proporrà l’ouverture dall’opera “Hans Heiling” (1888) di Heinrich Marschner, titolo raro in Italia che vide la sua prima messa in scena nel 2004, ma in repertorio dei teatri tedeschi. Una storia fantastica che rappresenta una delle più significative manifestazioni del tipico tema romantico dell’io, condannato a mantenere la propria unità. Infine, la Sinfonia n. 4 in re minore op. 120 di Schumann nel classico impianto di quattro movimenti senza interruzione dove viene garantita l’unità formale mediante i richiami tematici. Si sviluppa secondo una Fantasia di ampie proporzioni, basata su un criterio che anticipa la forma ciclica usuale dei tardi romantici. Un tentativo di costruzione formale che non conduce, nonostante alcune anomalie, al ripensamento della struttura sinfonica tradizionale che resta in sostanza intatta.
Torino, Auditorium “Toscanini” (RAI), via Rossini, 15
Giovedì 15 giugno, ore 20,30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta d MARC ALBRECHT, solista DANIEL LANZAKOVILJ (violino)
Musiche di Marschner, Bruch, Schumann