PIEMONTE ARTE: HARARI, KESSELS, VINOVO, TORRE CANAVESE, ROCCAVERANO, TEATRUM BOTANICUM…

FONDAZIONE BOTTARI LATTES: MOSTRA DI GUIDO HARARI

Una giornata di eventi organizzati dalla Fondazione Bottari Lattes sabato 17 giugno. Alle ore 18 si terrà l’inaugurazione della mostra “Wall of Sound 10” di Guido Harari presso i locali espostivi della Fondazione. Alle ore 21, nell’auditorium, l’Orchestra della Città di Chieri Musica Manens, diretta dal maestro Andrea Damiano Cotti, proporrà il concerto Impressione, calar del sole con musiche di F. Schubert, R. Schumann e J. Brahms. Durante la serata, interverranno inoltre l’attrice Valentina Padovan e la soprano Claudia Sasso.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

 

 

 

TORINO, CAMERA: MOSTRA DI ERIK KESSELS

Aperta al pubblico dall’1 giugno al 30 luglio, “The Many Lives of Erik Kessel” è la prima retrospettiva dedicata al lavoro fotografico dell’artista, designer ed editore olandese Erik Kessels.

A cura di Francesco Zanot. La mostra attraversa la carriera fotografica dell’autore lungo un articolato percorso che include centinaia e centinaia di immagini. Più di trenta sono in totale le serie presentate, oltre a numerosi libri e riviste pubblicati dall’ormai celebre casa editrice dello stesso Kessels e da altri editori. In un percorso non lineare e senza cronologia, si ritrovano lavori monumentali, serie più intime e private, autentiche icone dell’intero universo della ‘fotografia trovata’, così come produzioni recenti e ancora inedite.

 

VINOVO, MOSTRA “LA TERRA DEGLI DEI”, 1ª EDIZIONE

Dall’esperienza estetica acquisita dalla visione della mostra Terra Provocata di Bologna a cura di Matteo Zauli e Guido Molinari e dell’Evento LA TERRA DEGLI DEI – Gli Artisti della Ceramica nel Centro Storico di Avigliana dell’estate scorsa ho potuto comprendere” come Ceramica e Arte si possano incontrare. L’Arte individua nella materia ceramica veri e propri principi di ricerca creativa, i punti di contatto non solo sono possibili ma ricercati dagli stessi artisti, che spesso operano delle vere e proprie incursioni creative nel territorio della ceramica.” Bologna, 21 gennaio 2016 – Comunicato stampa “Terra Provocata”.

In questo ambito è nata la forte esigenza di trasferire nell’anno 2017 la mostra LA TERRA DEGLI DEI nel Castello della Rovere: un passo obbligato per la città di Vinovo che vide tra il 1760 e il 1815 affermare, con il medico – chimico Vittorio Amedeo Gioanetti, la fama ineguagliabile dell’invenzione di un particolare prototipo di ceramica a pasta compatta: una porcellana di alto valore estetico e qualitativo. Il polo Espositivo del Castello avrà così un incipit pregevole: l’arte della ceramica verrà espressa e manifesta da una eccellenza artistica nazionale e internazionale formata da artefici contemporanei quali: Franca Baralis, Sandra Baruzzi, Giuliana Bellina, Tiziana Berrola, Enrica Campi, Antonio Capra, Claudio Carrieri, Giuliana Cusino , Piero e Francesca Della Betta, Gian Genta, Sonia Girotto, Luciano Laghi, Marcello Mannuzza, Manuz, Guglielmo Marthyn, Andrea Nisbet, Chiara Nuti, Martha Pachòn, Brenno Pesci, Carlo Pizzichini, Ylli Plaka, Ermes Ricci, Alberto Schiavi, Carlo Sipz, Luigi Stoisa, Sergio Unia, Nino Ventura, Massimo Voghera, Pietro Weber.

 

TORRE CANAVESE, MOSTRA “IL FUTURO CI GUARDA”

sabato 17 giugno 2017 h. 18,30

Inaugurazione della mostra

IL FUTURO CI GUARDA

Dialogo, sogni, bellezza per rinascere dalle nostre ceneri

Sabato 17 giugno 2017, alle ore 18.30, presso la Pinacoteca Comunale Raissa Gorbaciova in via Balbo

a Torre Canavese sarà inaugurata la mostra IL FUTURO CI GUARDA dialogo, sogni, bellezza per

rinascere dalle nostre ceneri.

All’indomani dalla presentazione al Salone Polifunzionale dell’evento spettacolo la S-cultura del

silenzio ideato e realizzato dagli studenti dell’IIS “Piero Martinetti” di Caluso, Torre Canavese,

nell’ambito delle attività promosse sulla tematica della legalità, apre la Pinacoteca Raissa Gorbaciova

per un’esposizione che guida lo sguardo ad assaporare i colori della bellezza, del silenzio e del dialogo.

Dalla collezione Pittori per la Pace, le opere di autori provenienti da nove paesi creano un percorso tra

introspezione e dialogo e tra passato e futuro. Artisti con storie e culture molto diverse fra loro

trasmettono l’idea di una possibile rinascita dalle ceneri per una comune visione di speranza per il

futuro.

La Collezione Pittori per la Pace conta oggi più di 500 opere, realizzate da oltre 200 artisti provenienti

da più di 20 nazioni. Un patrimonio d’arte senza uguali in Italia che merita di essere conosciuto e

riconosciuto per il suo valore intrinseco e per essere testimonianza storica e antropologica delle

identità culturali europee e mondiali.

La mostra resterà aperta ai visitatori fino al 31 agosto 2017 nei seguenti giorni e orari: sabato e

domenica dalle 15.00 alle 18.00.

Informazioni:

COMUNE DI TORRE CANAVESE

Servizio Cultura – Vilma Marta – 0124/501070 – comunetorrecan@libero.it

 

ROCCAVERANO, “SENZA FRONTIERE E PREMIO QUARELLI

Senza Frontiere e Premio Quarelli

Parco d’Arte Quarelli di Roccaverano, Asti

inaugurazione 17 giugno h 15

17 giugno – 15 ottobre 2017

Parco Quarelli

Via Pianlavaggio 16

14050 Roccaverano (AT)

 

“Senza Frontiere” è il titolo della mostra di scultura che si terrà a partire da sabato 17 giugno sino al 15 ottobre, al Parco d’Arte Quarelli di Roccaverano, incredibile scenario dove natura ed arte contemporanea si fondono con suggestiva unicità. Insieme alla mostra, anche un Premio per giovani talenti, il Premio d’Arte Quarelli in memoria di Marisa Vescovo. Il tema di Senza Frontiere sarà interpretato inoltre da dieci giovani artisti emergenti, i finalisti del Premio Quarelli, un confronto artistico e generazionale tra chi approccia il mondo dell’arte contemporanea e chi da tempo ne è protagonista. Il vincitore del Premio vedrà il proprio lavoro realizzato grazie al finanziamento dell’organizzazione ed entrerà ufficialmente a far parte dell’importante collezione del Parco d’Arte Quarelli.

La giuria del Premio sarà composta dagli organizzatori del Premio d’Arte Quarelli, dal curatore del progetto Alessandro Demma e dai dodici artisti protagonisti della mostra stessa.

Ecco i dieci finalisti, i cui progetti saranno presentati e giudicati durante l’inaugurazione della mostra il 17 giugno: Antonio Della Guardia, Chiara Ulisse e Mattia Federici, Clarissa Baldassarri, Francesco Paglialunga, Giulio Benasson, Iacopo Pinelli, Jessica Pelucchini, Leonardo Gironacci, Simone Consiglio, Valentina Vallorani.

Ci sono tutti i presupposti per innamorarsi a prima vista di questo magico angolo di Langhe. A pochi chilometri da Asti, la terra ospita un percorso artistico e l’arte, che non conosce confini, invita a perdersi nella natura del Parco Quarelli, una galleria a cielo aperto, uno spazio espositivo fatto di colline, boschi e verdi terrazzamenti. La mostra, Senza Frontiere, sarà aperta al pubblico dal 18 giugno al 14 ottobre, l’ingresso è gratuito.

 

Parco Quarelli

Via Pianlavaggio 16, 14050 Roccaverano, AT

premio@quarelli.it

www.quarelli.it

 

TORINO: TEATRUM BOTANICUM

Emerging Talents 2017

16-17-18 giugno 2017

 

Venerdì 16 giugno alle ore 17.00 inaugura Teatrum Botanicum – Emerging Talents 2017, spazio di sperimentazione dedicato ad artisti emergenti impegnati nell’indagine artistica naturale ed ecologica che è propria del centro d’arte contemporanea. Uno spazio circoscritto in termini temporali, tre giorni dedicati non ad una mostra convenzionale, ma un vero e proprio evento: pratiche performative, proiezioni, talk e performance-lectures, dj set e live set svincolati da una precisa intenzione curatoriale, ma determinanti a rivelare un nucleo concettuale a posteriori. La pluralità di questioni sollevate attraverso gli interventi sono confluite in una domanda di più ampio spettro. Partendo dall’assunto che il concetto di “ambiente” difficilmente può esaurirsi in una definizione univoca (la generica accezione dell’ambiente come ciò che sta attorno a un dato elemento si può declinare in molteplici campi, dalla biologia alla fisica, dall’ecologia all’informatica) in che modo ci si può relazionare ad esso, in primis come artista? E quindi, quale potrebbe essere una personale definizione del termine o un più ampio discorso che scaturisce dall’idea di ambiente?

Questo interrogativo, posto a tutti gli artisti che avevano già preso parte alla prima edizione del festival, costituisce il punto di partenza del secondo appuntamento con Teatrum Botanicum, insieme all’unica richiesta specifica avanzata agli artisti invitati a partecipare: raccontare la propria pratica a partire dalla contingenza specifica costituita dall’ambiente del PAV e dalle tematiche dell’arte del vivente.

Inaugurando la sua seconda edizione, Teatrum Botanicum continua a porsi l’obiettivo di trasformare questi tre giorni in un’occasione di riflessione che non esclude il carattere ludico, approfittando della carica performativa insita nella sua estemporaneità. Il festival, infatti, non si risolve nella sola esposizione dei lavori, ma ha l’obiettivo di attivare quanto più possibile il coinvolgimento del pubblico all’interno dello spazio espositivo, durante i momenti di cui si sviluppa il programma. Oltre alla mostra, il PAV ospiterà una serie di talk tenuti da giovani curatori, critici, filosofi, scrittori e artisti che concentrano le loro pratiche nella dimensione teorica, con cui il pubblico potrà interagire nell’ambito dei momenti di discussione proposti. Altro versante fondamentale della composizione del festival è quello della programmazione serale per cui viene elaborata un palinsesto musicale composto da live e djset, per ribadire l’intento di collocarsi al di là di una prospettiva che divide l’esperienza culturale in settori e compartimenti stagni.

Il principio fondante di quest’esperienza multiforme e inclusiva è quello di ricreare, nel corso delle sue edizioni, un ampio spaccato di quel che può essere lo scenario complessivo dei giovani artisti italiani interessati all’elemento naturale e alla dimensione ecologica. Un termine, “dimensione ecologica”, che va esteso nel suo significato, perchè anche parlare di politiche legate allo spazio urbano, di dinamiche di relazione tra uomo e territorio o di coesione sociale, riteniamo possa costituire un importante contributo al discorso ecologico.

Gli artisti coinvolti in questa seconda edizione di Teatrum Botanicum sono: Agreements to Zinedine, Enrico Ascoli, Lia Cecchin, Gaetano Cunsolo, Cleo Fariselli, Matteo Gatti, Alessio Gianardi, Paolo Inverni, La Distrazione del Fagiano, Filippo Marzocchi, Mount Fog, Giovanni Oberti, Mauro Panichella, Gianandrea Poletta, Serena Porrati, Lavinia Raccanello, Giulio Saverio Rossi, Ruben Spini, The Cool Couple.

Il programma dei talk comprende la partecipazione di: Enrico Ascoli, Atelier A, Chan, Regine Débatty, Alessandra Franetovich, Paolo Inverni, Kabul Magazine, La Distrazione del Fagiano, Leandro Pisano.

 

 

Programma:

Venerdì 16

17:00 – Opening
Tanto più spettacolare ed imponente sarà la costruzione di un edificio, tanto più impressionante e chiassosa sarà la sua distruzione #1, performance di Gaetano Cunsolo 
O, performance di Cleo Fariselli, con Viola Vento

19:00 – Taboo, reading di Gianandrea Poletta
20:30 – Crouch, bind, hello, performance di Filippo Marzocchi

21:30 – At the end there will be only tubers, performance di Matteo Gatti

22:00 – Andrea Marini dj set

 

TDC Palazzi – Beautiful Swimmers, after party al Bunker, via Niccolò Paganini 1

 

Sabato 17

12:00 – How to build a glossary? Let’s try with Cat’s Cradle!, workshop teorico a cura di KABUL Magazine (su iscrizione)

18:30 – Presentazione del libro Nuove geografie del suono. Spazi e territori nell’epoca postdigitale, con Leandro Pisano, Enrico Ascoli, Paolo Inverni e Regine Dèbatty, modera Giulia Mengozzi

20:00 – Food Job – frequencies under the tongue, performance di Enrico Ascoli in collaborazione con Gabriele Gatti, in dialogo con la presentazione del libro Nuove geografie del suono

21:00 – TDC Palazzi / Primo Amore dj set

 

Domenica 18

12:00 – Apertura

16:00 – Musei Cosmici: lo spazio come paradigma dell’arte russa contemporanea, lecture di Alessandra Franetovich

17:00 – Strategie della distrazione, talk di La Distrazione del fagiano

18:00 – Going West, incontro con Atelier A, Chan e Serena Porrati

19:30 – Aural, performance di Mount Fog

20.30 – Easy Life, live set di Sviz con Francesco de Cesare

 

Il festival, patrocinato dalla Città di Torino, è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT e della Regione Piemonte.

 

TORINO, CIRCOLO DEGLI ARTISTI: PERFORMANCE DI DANZA

“Danza butoh,

con Elisa Bennati e Ambra Gatto Bergamasco”

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO

Palazzo Graneri della Roccia

Via Bogino 9, Torino – sale espositive – piano ammezzato

Scala B (destra) digitare 4444 + icona campanella

GIOVEDì 22 GIUGNO – ORE 20.30

Il 22 giugno dedicheremo la serata ad un importante evento che nel 1959 animò le sale di palazzo

Graneri, la prima vera mostra d’arte moderna e contemporanea di Torino l’ARTE NUOVA, con

manifesto di Armando Testa e curata da grandi nomi dell’arte.

Nima è una performance di danza butoh, in omaggio agli artisti giapponesi che esposero alla mostra

l’ARTE NUOVA al Circolo degli Artisti nel 1959, prima mostra d’arte moderna a Torino.

La durata della performance è di 35 minuti, a cui seguirà la presentazione del Moving Bodies

Festival con Ambra Gatto Bergamasco.

Nima

Idea, coreografia e interpretazione sono di Elisa Bennati.

Nima in greco vuol dire filo (νήμα). Come il filo di Arianna, per non perdersi o, forse, per

ritrovarsi. Il filo conduttore della propria esistenza?

Il filo si srotola, si aggroviglia, assume diverse forme, è maschera e anima allo stesso tempo.

Elisa Bennati vive in Grecia, a Creta. Ha studiato la danza Butoh sotto la direzione della danzatrice

Sumako Koseki.

Negli ultimi 10 anni ha dato vari spettacoli, nei teatri e all’aperto, in Italia e in Grecia.

Ultimamente danza utilizzando elementi della natura come acqua, terra, fiori, pietre, alberi, in

ambienti naturali nell’isola di Creta: gole, spiagge, fiumi, mare…

Lavora sia da sola, sia con il gruppo di danza con base a Creta.

Ha collaborato con pittori e video artisti.

Ha lavorato insieme all’artista Simona Rouge, unendo in diversi spettacoli la danza Butoh e il

tessuto aereo.

Insegna danza ad adulti e bambini.

Nonostante sia profondamente radicato nella cultura giapponese, il Butoh parla un linguaggio

universale e contemporaneo. Esso è una danza di “nicchia”, ma in grado di parlare al cuore della

gente, portando in scena forme di comunicazione ancestrali e archetipiche.

Tatsumi Hijikata e Kazuo Ohno, fondatori della danza Butoh, attaccarono l’estetica classica e quello

che ne uscì fu un teatro di protesta, che parlava del doloroso processo dell’esistenza; la vita non può

essere codificata perché ogni attimo della vita è espressione del nostro personale esistere. E così la

danza.