Asti. Angela Motta analizza il voto: la sinistra divisa disperde le forze.

Angela Motta

E’ lucida e circostanziata l’analisi del voto che Angela Motta affida ad un comunicato:

Il dato politico vero – afferma – è che non ci si doveva mettere in condizione di dipendere da una manciata di voti”.

Dopo la dichiarazione del Tribunale di Asti del sorpasso di Massimo Cerruti per soli 6 voti e quindi dell’accesso del candidato 5 Stelle al ballottaggio di domenica 25 giugno, la Motta guarda all’interno di casa sua piuttosto che all’esterno: la sconfitta, secondo la candidata PD, è figlia delle divisioni della sinistra che non hanno saputo produrre una candidatura unitaria:

Tra centrosinistra ed ex Udc – scrive – abbiamo presentato quattro candidati che hanno conquistato complessivamente il 30 dei voti: il doppio dei Cinque Stelle, ma loro sono al ballottaggio e noi tutti a casa. Forse qualcuno ha scambiato il primo turno delle elezioni per delle “primarie” di coalizione e questo è stato il risultato.

Avevamo promosso un tavolo per unire il centro sinistra e io avevo dato la mia disponibilità a fare un passo indietro e lasciare spazio a chiunque altro, pur di arrivare ad una candidatura unitaria. A parole tutti si erano detti d’accordo, salvo poi pensare di potersi contare al primo turno, per magari darsi appuntamento al ballottaggio. Il risultato è stato disastroso e non farà certo il bene della Città.

Preciso che questa non è una critica alle altre forze del centro sinistra, ma un ragionamento che riguarda tutti noi: anche nel mio stesso partito c’è chi, in fondo in fondo, preferiva correre da solo. Ma in politica non funziona così: bisogna saper unire e creare il consenso intorno a progetti seri. Dobbiamo lavorare perché si superino questi personalismi e soprattutto per ricostruire un gruppo che sappia fare la minoranza nei prossimi anni presentando un nuovo progetto per la Città e il territorio. Nelle tre liste che mi hanno appoggiata e in altre liste del centro sinistra, si sono messe in gioco tante persone nuove che si sono affacciate alla politica con entusiasmo e spirito di servizio. Sono l’eredità migliore di questa esperienza. Dobbiamo cercare di non farle scappare con le tradizionali liti interne al centro sinistra, che allontanano solo le persone di buona volontà; anzi dobbiamo cercare di creare per loro lo spazio perché siano la nuova classe dirigente di questo territorio”.

La Motta non ha ancora deciso se presenterà il ricorso al Tar, tanto vagheggiato da più parti:

A chi ci chiede se faremo ricorso contro i Cinque Stelle rispondo che abbiamo chiesto le copie dei verbali e valuteremo se ci siano i presupposti, perché effettivamente i conti non tornano e ci sono state troppe anomalie, ma il dato politico vero è che non ci si doveva mettere in condizione di dipendere da una manciata di voti”.