Pallavolo, la centrale Giuditta Lualdi al Fenera Chieri’76
Un’altra importante new entry per il reparto centrale del Fenera Chieri ’76: dopo Yasmina Akrari, ecco Giuditta Lualdi. Vestirà la maglia numero 8.Nata a Busto Arsizio nel 1995, 186 cm di altezza, Giuditta Lualdi ha giocato i primi campionati nazionali a Casale Monferrato dal 2012 al 2014 militando in B2 e B1. Nel 2014-2015 è approdata in A2 a Bolzano con cui ha vinto la Coppa Italia. Nelle due ultime stagioni ha militato in A1 a Montichiari.
Benvenuta Giuditta! Cosa ti è piaciuto del Fenera Chieri ’76 al punto da accettarne la proposta?«Tengo molto a precisare che, dopo due stagioni in A1, Chieri per me non è un ripiego. Ero in contatto con la società già da molto tempo, quando giocavo a Casale e le mie prestazioni erano piaciute a Max Gallo. Questa volta ho ceduto con piacere alle lusinghe. Ho ricevuto altre proposte ma l’unica trattativa seria è stata con Chieri: da subito ho avuto le idee chiare e c’è stata una completa sintonia. Oltre a poter lavorare con Luca Secchi, allenatore che conosco e stimo molto, sono entusiasta di arrivare in una piazza ambiziosa con una storia importante».In pochi anni sei stata protagonista di un’ascesa costante che ti ha portato dalla B2 all’A1. Quali tappe della tua carriera ricordi più volentieri?«La finale dei play-off di B2 nel mio primo anno a Casale Monferrato. L’esordio in A1 a Montichiari, un passo importante per la mia carriera. Sempre a Montichiari un gran bel ricordo è quando nel 2015-2016 abbiamo eliminato Conegliano negli ottavi di Coppa Italia. Ricordo con grande piacere anche la conquista della Coppa Italia a Bolzano, pur non giocando perché ero infortunata».A proposito, a Bolzano avevi come compagna Giulia Bresciani.«Sono contentissima di essere di nuovo in squadra con lei. Spero sia di buon auspicio».Da bustocca conosci bene anche Giulia Angelina…«Sì, ci siamo allenate insieme più volte. Sono veramente felice della sua presenza. Oltre alle sue doti tecniche, è una ragazza di una positività incredibile».Come ti senti cambiata dopo due stagioni in A1?«Come già dicevo la scelta di tornare in A2 è stata voluta e non un ripiego. L’A1 mi ha insegnato tanto come giocatrice e come donna, ho imparato a rispettare i ruoli, e a convivere e condividere con atlete più grandi ed esperte di me imparando da loro il massimo. Come ad esempio la mia amica Simo (Simona Gioli) che oltre a insegnarmi tutto il possibile nel campo, mi ha prima di tutto aiutata a crescere lasciandomi sbagliare e poi correggendomi. Non posso negare che al suo fianco ho trascorso due anni di lavoro e tanto divertimento, con lei non ci si stufa mai!».Per concludere, cosa vuoi dire ai tuoi nuovi tifosi?«Che per me Chieri non è una scelta di passaggio. Sono qui per arrivare il più in alto possibile e sono pronta per vivere l’A2 da protagonista insieme alla squadra. Il livello sarà molto alto ma le sfide difficili sono quelle che mi piacciono di più».