PIEMONTE ARTE: BARTOLINI, ARTE AFRICANA, PROFUMERIA, MOVING BODIES, PISANI, VOGHERA, NEGRI

TORINO, FONDAZIONE MERZ: MASSIMO BARTOLINI, “FOUR ORGANS”

3 luglio – 1 ottobre 2017

inaugurazione 3 luglio ore 19

Fondazione Merz, Torino

La Fondazione Merz è lieta di presentare dal 3 luglio al 1 ottobre 2017 la mostra Four Organs, un progetto inedito di Massimo Bartolini (Cecina, Livorno, 1962). Da sempre Bartolini si fa mediatore nel dialogo tra spazio e spettatore, agendo a livello percettivo ed esperienziale. Il suo lavoro, che si esprime con una varietà ampia di mezzi e modalità tecniche, di materiali artificiali e naturali, crea situazioni di sensorialità intrecciando suoni, immagini e effetti luce.

Per la mostra alla Fondazione, Bartolini interagisce con lo spazio attraverso la musica e la presenza delle macchine musicali che la producono.

Il progetto espositivo è composto da 6 installazioni, quattro organi e una “macchina da maracas” che sono collocati nella grande sala espositiva all’interno e un’opera luminosa che si trova nello spazio esterno. La mostra prende il titolo dalla composizione musicale di Steve Reich, Four Organs del 1970. La cadenza di Four Organs orienta ed unisce le 4 differenti acustiche degli organi in un quartetto completamente inedito. I quattro strumenti eseguono un concerto che attraverso il riverbero, le sovrapposizioni armoniche e la stessa dislocazione degli organi negli ampi e luminosi spazi della Fondazione, altera la percezione stessa dell’architettura. Ogni organo ha una caratteristica sonora e formale diversa dagli altri come i diversi strumenti di un quartetto:

In a landscape: si tratta di un organo con la forma di un pozzo con all’interno un meccanismo che fa suonare l’organo stesso. Il titolo del lavoro è quello di una canzone di John Cage e dall’organo infatti risuona una variante di questa composizione. Il pozzo è un simbolo di introversione e suggerisce una profondità che in questo caso nasconde e protegge una musica prodotta al suo interno per poi proiettarla esternamente. L’opera Voyelles (Vocali) fa riferimento all’omonima poesia di Arthur Rimbaud. Le 5 canne dall’organo riproducono, per quanto possibile, le vocali nel registro Vox Humana ed ognuna ha il colore che Rimbaud assegna alle vocali nella sua poesia. Nella storia della scienza, la riproduzione della Vox Humana è sempre stata densa di implicazioni ed ha sempre attratto artisti e scienziati Gli sforzi per creare una macchina parlante terminarono probabilmente con il Fonografo e poi con l’Intonarumori di Russolo. Il tentativo di ricreare la voce umana attraverso uno strumento allude sia al tentativo di avvicinarsi al mistero della creazione, che cercare di stabilire uno standard “sovra-umano” di riferimento per la pronuncia più corretta possibile. L’organo Otra Fiesta, deve il titolo alla omonima poesia di Roberto Juarroz. Otra Fiesta è un ponteggio da edilizia costituito da 4 perimetri quadrati e concentrici, i tre più esterni sono composti da giunti e tubi metallici mentre nel quarto, quello centrale, i tubi sono stati trasformati in canne organo che eseguono automaticamente un brano composto per l’occasione dal musicista Edoardo Marraffa. In questo caso due strumenti celebrativi “dedicati” alla altezza come il ponteggio e l’organo, si compenetrano in una unica forma.

Three quarter-tone pieces è anche il titolo di una composizione di Charles Ives per due pianoforti, uno dei quali è accordato di 1/4 di tono più alto dell’altro. Questo duetto provoca degli armonici che sono al di fuori del sistema di notazione temperata.

Nell’installazione, dove tre mobili suonano insieme, questo cluster provoca armonie che non sono comuni e le cui risonanze si incrociano in modo imprevedibile e a tratti disturbante in un drone che spinge alla meditazione o alla fuga. L’opera è composta da un armadio, un baule, e un pensile da cucina realizzati con legno da imballaggio, trasformati in organo ognuno con 3 canne accordate a 1/4 di tono di distanza l’una dall’altra che suonano contemporaneamente. I mobili sono illuminati da luci i cui colori si riferiscono alla rappresentazione visuale delle note secondo il rapporto tra colori e suoni studiato da Louis Bertrand Castel nel 1725 per realizzare il suo clavicembalo oculare.

 

Completano la mostra l’opera Maracas, un meccanismo con 4 maracas e spazzole che tenta di emulare suono e ritmo del sopracitato pezzo di Steve Reich e Starless, situata nello spazio esterno della Fondazione. Il lavoro è costituito da luminarie tipiche della Sicilia adagiate al suolo invece che svettanti e verticali come nei giorni delle feste religiose: una caduta di stelle che ricordano un paesaggio visto dall’alto. Le luci delle luminarie vengono azionate dagli impulsi della canzone Starless dei King Crimson che, silente nello spazio, trasferisce nelle luci un battito che risulta essere solo visivo. L’opera è stata protagonista del primo appuntamento (20 giugno) della rassegna di arte, musica e scienza Meteorite in Giardino 10 e ospitata nella suggestiva sede di ALTEC – Aerospace Logistics Technology Engineering Company.

Gli organi sono stati realizzati da Massimo Drovandi, Samuele Maffucci Enrico Barsanti. Opere in ferro di Yari Mazza.

 

UNA PRESTIGIOSA COLLEZIONE DI ARTE AFRICANA TORINESE A SPOLETO PER INCONTRARE MODIGLIANI.

L’Istituto Amedeo Modigliani ha aperto Casa Modigliani a Spoleto, sede prescelta per la mostra Modigliani e l’Art Nègre, simbolo, opere, tecnologia – l’inaugurazione è prevista per giovedì 22 giugno 2017 all’interno del palinsesto della 60° edizione del Festival dei Due mondi.

Il concept di questo primo evento della Casa Modigliani è quello di creare un percorso alla scoperta delle influenze dell’arte africana sull’opera di Modigliani nella magica atmosfera della Parigi nei primi anni del Novecento e sottolineare l’evoluzione dell’Arte Africana in un percorso contemporaneo. A dare concretezza materiale a questa esposizione saranno le opere di arte africana, appositamente scelte, appartenenti alla collezione dei torinesi Bruno Albertino e Anna Alberghina. Circa 50 sculture di arte tradizionale africana realizzate con tecniche differenti e diversi materiali.

Viaggiatori e collezionisti esperti hanno pubblicato diversi libri sulla materia; l’ultimo in ordine di tempo è “Mama Africa, La maternità nell’arte africana” per i tipi di Neos Edizioni. Amedeo Modigliani subì il fascino del Primitivismo e dell’Arte Africana in particolare. In mostra numerose opere dell’artista livornese riprodotte con metodiche di elevata tecnologia ad altissima definizione su pannelli retroilluminati a Led con un processo che ha consentito l’assoluto rispetto delle dimensioni e dei colori dell’originale (ModLight)

Inoltre fotografie e documenti d’epoca, molti inediti, relativi alla vita del grande artista italiano.

Istituto Amedeo Modigliani

Presidente Luciano Renzi

Curatore della mostra Cesare Pippi

Mostra “Modigliani e l’Art Nègre: simbolo, opere, tecnologia”

Opening mostra giovedì 22 giugno ore 17.30

dal 22 giugno al 30 luglio 2017

http://istitutoamedeomodigliani.it

 

TORINO, “LA CARTA RACCONTA…”, STORIE DI UNA PROFUMERIA DELL’800 A TORINO

Fino al 24 settembre 2017

Dalle ore 16.00 alle 17.00 gli studenti saranno a disposizione del pubblico per illustrare la mostra

Palazzo Madama

Sala Grandi Mecenati e Saletta grafica

Piazza Castello – Torino

 

Palazzo Madama presenta anche quest’anno la mostra organizzata dagli studenti della Summer School, esperienza di alternanza scuola lavoro rivolta ai ragazzi vincitori della seconda edizione del concorso Porta, Castello, Residenza e Museo – Raccontami Palazzo Madama promosso dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. La mostra, che ripercorre attraverso novantadue oggetti la storia di una profumeria dell’800 a Torino, è stata inaugurata venerdì 23 giugno e resterà aperta ai visitatori fino al 24 settembre 2017 nella Sala Grandi Mecenati e in Saletta Grafica. Il percorso espositivo si articola in quattro piccole sezioni alla scoperta delle etichette e dei documenti che spiegano la nascita di prodotti – quali profumi, oli, saponi, creme per il corpo e per i capelli – destinati alla toelettatura in uso dall’inizio dell’Ottocento. Tra le ottantaquattro etichette esposte, curiose quelle che raffigurano personaggi famosi, testimonial pubblicitari ante litteram, come Napoleone Bonaparte e l’attrice francese Thérèse Vernet (1805-1846), passata alla storia con il nome di Madame Albert.

Da sottolineare anche la serie dei dodici segni zodiacali ideati, probabilmente, al fine di incrementare l’acquisto di Savon presso un pubblico affascinato dall’astrologia. Le opere esposte provengono dalla profumeria torinese della famiglia Perrone, attiva dal 1804 in via San Massimo, e furono acquistate dal museo nel 1935, assieme ad altre cinquecento etichette, ricettari e documenti. Gli studenti vincitori si sono distinti tra i 270 partecipanti del concorso, appartenenti a 10 differenti scuole di Torino e provincia. A raggiungere le prime tre posizioni sono stati alcuni ragazzi dell’Istituto Tecnico del Turismo C.I. Giulio, del Liceo Valsalice di Torino e dell’Istituto Maria Immacolata di Pinerolo.

 

TEATRO ESPACE: MOVING BODIES FESTIVAL

Teatro Espace Via Mantova 38, Torino Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art IV edizione “Connecting Sea – Onde” 28 giugno – 1 luglio 2017

I see the foggy ocean is there a motherland I can dedicate myself (Terayama)

Da mercoledì 28 giugno e fino a sabato 1 luglio 2017 ritorna al Teatro Espace di via Mantova 38 a Torino il Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art. Connecting Sea – Onde è il tema di questa quarta edizione curata da Ambra G. Bergamasco e Edegar Starke. Il Moving Bodies fa tappa a Torino dopo l’edizione di Dublino che si è tenuta con grande successo nel Centro Nazionale della Danza di Dublino – Dance Ireland, dal 20 al 22 aprile 2017. Il Festival è realizzato con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano ed in collaborazione con Dance Ireland, il Teatro Espace, la C.S.D Compagnia Sperimentale Drammatica. Dal 2016 è anche partner di Nesxt Festival, arte contemporanea e performance art curato dalla critica Olga Gambari.

Il Moving Bodies Festival si presenta, anche per questa edizione, come una piattaforma che mette in relazione la danza Butoh con altre forme performative affini nel sentire artistico quali la Performance Art. All’edizione 2017 di Torino parteciperanno per la danza Butoh artisti di fama internazionale quali il maestro Masaki Iwana che chiuderà il Festival sabato 1 luglio con una sua performance, oltre naturalmente agli stessi curatori Edegar Starke ed Ambra G. Bergamasco (il 28 e il 30 giugno) , Enrico Pastore (30 giugno) e Chiara Burgio con Francesca Kezich e Margherita Tosi (29 giugno). Per la Performance Art in programma i nomi di Francesca Arri, (il 30 giugno con i partecipanti al workshop performance corale) Eleanor Lawler, Sinead Keogh “Connecting Sea – Onde”, tema di questa quarta edizione, è una riflessione sulla contemporaneità, dedicata alle complesse vicende legate al mare e ai territori che mette in relazione. Oggi, nel nostro quotidiano, il mare è portatore di storie e di nuove vite. Come onde, alcune si frastagliano violentemente davanti ai nostri occhi, altre invece diventano connettori creando e generando relazioni tra paesaggi e persone, creando così l’opportunità di scoprire nuovi mondi e nuove relazioni. Intesa come disciplina di danza, il Butoh (che attinge caratteristiche dalla performance art e dal teatro fisico sviluppato da Grotowski) è stata definita la danza dell’anima, una forma espressiva molto elevata, capace di portare all’esterno i paesaggi poetici di ogni danzatore, la relazione tra spazio e corpo, l’ascolto interiore, la capacità di movimento interno che prende vita attraverso il corpo. Nasce negli anni ’50 nel dopoguerra giapponese, che per il Giappone significa soprattutto “dopo Hiroshima”, come risposta,

in forma nipponica, alle esigenze artistiche dell’arte di avanguardia. Tatsumi Hijikata, fondatore di questa disciplina, avverte l’esigenza di trovare nuove forme espressive che permettano la ribellione del corpo e dello spirito attraverso un nuovo codice corporeo. Kazuo Ohno, uno dei più grandi ballerini del mondo, amico e collaboratore di Pina Bausch è considerato il più grande interprete delle coreografie di Hijikata. Negli anni ’70 il Butoh arriva in Europa attraverso i contenitori artistici di rottura e di trasformazione che caratterizzano il clima artistico europeo di quegli anni. La Performance Art nasce tra gli anni 60-70, prende spunto e si lascia influenzare da correnti artistiche come il Dadaismo (che ha avuto grande ascendente anche sul Butoh). E’ un’espressione artistica molto diretta, senza compromessi che similmente alla danza Butoh porta in scena uno spaccato della realtà nel quale le azioni sono dirette, del quotidiano, ripetute. Il corpo è presente anche nella sua assenza, si gioca con il ritmo e con il tempo. Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art, inaugura mercoledì 28 giugno. Aperitivo alle ore 20.30 e a seguire alle ore 21 “The Black Sea”, una performance art di Sinead Keogh ispirata alle “Onde”, tema di questa edizione del Festival. Esplorando elementi della storia della Danza Butoh, l’artista ne porta una sua versione utilizzando tracce sonore e video. La centralità della performance è il movimento dell’onda, che fa emergere e sotterrare elementi, verità e nature diverse delle relazioni tra intimità e presenza. A seguire alle ore 21.30 “Beija-Flor” uno spettacolo di Danza Butoh di e con Ambra Gatto Bergamasco ed Edegar Starke. La centralità della performance vede il bacio come connettore e germinatore. Il bacio ascolta, trasforma, danza le atmosfere del sentire e dell’esprimersi. Come un Beija-flor, tesse relazioni e svela l’intimo di un maschile femminile che incontrandosi, semplicemente creano le sfumature dell’esistenza. Giovedì 29 giugno alle ore 20.45 Sinead Keogh con “If you were mine” propone una performance che nasce dall’idea di amore perfetto che viene spesso pubblicizzato attraverso estetiche di bellezza e dell’amore senza grinze, segue alle ore 21.00 Eleanor Lawler con “The Sea” un’altra performance Art sviluppata durante la residenza al Moving Bodies Festival nel 2016. L’artista guarda il mare come elemento di attesa, uno spazio dove nebbia e mare non si distinguono più agli occhi di chi li osserva. Il mare divenza spazio intestizio di incontri ed attesa. Le prerogative umane come l’amore si sospendono, ed è l’attesa che detta le azioni. Alle 21.45 “Muoviti fermo” spettacolo di Danza Butoh con coreografia di Chiara Burgio e con Margherita Tosi e Francesca Kezic. La performance prende forma da un detto Siciliano “Muoviti fermo” che parla dell’andare stando fermi. Siamo come i fiori, comunichiamo in spazi distanti o vicini tra loro, in un tempo a volte rapido e in altri casi dilatato. Siamo attivati da impulsi sia interni che esterni; in caso di pericolo, tematica che le tv ci presentano ossessivamente, ci mandiamo informazioni per difenderci. Essere solidali ha a che fare con la vita. Venerdì 30 giugno alle 21.00 Francesca Arri con una Performance art Corale con I partecipanti del Workshop su tematiche emerse durante i laboratori. Alle 21.45 “Silence” performance di Danza Butoh e Voce Recitante con Ambra Gatto Bergamasco, Enrico Pastore, Edegar Starke. Da un’idea di Enrico Pastore. Il 29 agosto 1952 al Maverick Concert Hall, David Tudor esegue per la prima volta 4’33” di John Cage, il famoso pezzo silenzioso che ancora oggi accende furiose discussioni. Era una provocazione? Una presa in giro? O una rivoluzione nella pratica dell’arte? Silence è una performance che tende semplicemente a creare un processo di ascolto. Non abbiamo niente da dire ma, come diceva Cage, questa è esattamente la poesia che ci serve. Chiude la serata alle ore 22.30 il gruppo THE INCOGNITO TRAVELLER che presentano il Live!. Percorrendo sonorità che si ispirano senza imporre frontiere, si libera una esplosione creativa che spazia dall’afrobeat e trip-hop a esplorazioni elettroniche su base dub e jazz, il tutto abbinato ad una serie di proiezioni di fotografie, diapositive e video loops. Sabato 1 luglio, ultimo giorno di Festival, si comincia alle ore 21 con la Danza Butoh del maestro Masaki Iwana che presenta “The Lifetime of Lady Boy Ivan Ilyich” Un parallelo tra coloro che sono sessualmente discriminati da una parte e dall’altra quelli che hanno l’arroganza e l’onore della bellezza. Invecchiando si arriva al declino. Vi è una dualità tra bellezza e bruttezza tra un ideale e il processo che lo genera e che porta gli ideali stessi a collidere con la realtà. Le minoranze forse, possiedono una bellezza che rimane nel corso di tutta la vita.

L’artista vede la danza come la realizzazione di un sogno attraverso il corpo; un danzatore butoh deve esporsi completamente all’ “oscurità della propria esistenza”. Da questo precetto inizia la danza a manifestarsi in scena. In chiusura alle 22.30 gli INK TREES presentano il loro primo album:Enrico Messina, violoncello, e Matteo Ratti, voce e chitarra. A Dublino, nel mese di aprile, in occasione della celebrazione dei 60 anni delle relazioni economiche e culturali tra il Giappone e l’Irlanda, il Moving Bodies Festival è stato inserito nella programmazione ufficiale che continuerà fino alla fine del 2017, presentando per la danza Butoh il maestro Masaki Iwana, le contaminazioni somatiche contemporanee di Minako Seki, Edegar Starke; per la performance Art Francesca Arri da Torino, Eleanor Lawler, Joan Somers Donnelly e Sinead Keogh. Alle performance di questa edizione di Torino si affiancheranno anche dei laboratori, gli Intensive Summer Practice dal 28 giugno al 15 luglio 2017, composti da 5 workshops che coinvolgono tre aree: performance art, tecnica scenica e visiva– luci, video e fotografia e danza Butoh. I curatori Ambra G. Bergamasco ed Edegar Starke propongono un percorso educational e formativo pensando alla diversità di pubblico partecipante: offrire ai neofiti un’esperienza completa, sperimentando in prima persona cosa implica costruire una performance, usare la videocamera e la fotografia, moversi nello spazio, creando, scoprendo, e ricercando il mondo immaginifico e l’azione scenica. Per gli artisti e per chi opera già nel settore tecnico la possibilità invece di approfondire le conoscenze in uno spazio di creazione e condivisione di pratiche. Il Moving Bodies offre inoltre, a due artisti selezionati, una residenza artistica per tutta la durata del Festival e dei suoi laboratori (28 giugno/15 luglio) per sviluppare performances e nuove creazioni. Questa residenza è composta da una parte di pratica e una di creazione. La pratica e’ quella della danza Butoh mentre la parte di creazione è dedicata alla ricerca e sviluppo di una performance che verrà inserita nel programma del 2018. I due artisti selezionati per la residenza di questa edizione sono: Tashi Iwaoka ( performance artist/choreographer/mover) e Eliza Soroga (performer/Danzatrice Butoh)

Moving Bodies Festival Butoh e Performance Art – IV edizione Connecting Sea – Onde www.movingbodiesfestival.com Info e prenotazioni movingbodiesfestival@gmail.com – cell. 339 2384244

Costo Unico per serata performantiva: 15 euro – ridotto 12 con aperitivo incluso                  

 

TORINO: ÈDITO FESTIVAL IN PIEMONTE, DEDICATO AI LETTORI.

1 luglio al Circolo dei Lettori

Quest’anno gli editori piemontesi si mettono in mostra! Il Comitato Editori Piemonte e la casa editrice Yume hanno inaugurato la stagione con una manifestazione a tappe che porterà i libri dei piccoli editori in tourneé per il Piemonte, la Valle D’Aosta e la Liguria. Si chiama ÈDITO festival e il prossimo 1 luglio sarà ospitato al Circolo dei Lettori di Torino, in via Bogino 9. La prestigiosa struttura farà da scenografia a un format particolare, infatti il festival porta sul palco gli editori, con le loro storie, i cataloghi, i libri più venduti, gli autori più amati del panorama piemontese, con un occhio di riguardo per i piccoli, instancabili editori, che più di ogni altro si prodigano per pubblicare libri sul territorio e non solo. Tra le novità della manifestazione il pubblico potrà seguire dei brevi laboratori sul mondo dell’editoria: come si invia un testo a un editore, come si fa la carta, preparare un book trailer, come diventare uno scrittore in Italia e molti altri argomenti interessanti.

In alcune tappe si terranno anche dei laboratori per bambini, tenuti da personale specializzato e studiati appositamente per avvicinare i bambini alla lettura. Tra questi citiamo il laboratorio dell’editore Lina Brun sulle lingue straniere, “Per merenda mi mangio un libro” di Cristiana Voglino, “Nativi Matematici” de La Piccolina, sullo studio della matematica in modo divertente e quelli sulla storia della casa editrice Mediares. Ogni tappa della manifestazione toccherà diverse cittadine e in alcuni casi si unirà a festival del libro ed enogastronomici, per portare nelle strade, nelle biblioteche e nei luoghi di cultura il fantastico mondo dei libri.

La partecipazione del pubblico è gratuita.

 

TORINO, SILVIA PISANI “”GATTI…ENIGMATICI MAESTRI DELL’ANIMA…”

SHARE-WOOD

Caffetteria etico-artistica

presenta:

SILVIA PISANI

“GATTI…enigmatici maestri dell’Anima…”

a cura di Clizia Orlando

 

Nei locali della caffetteria etico-artistica Share-Wood di piazza Santa Giulia 1/E a Torino

s’inaugura l’8 luglio alle 18,00 la mostra di Silvia Pisani dedicata ai “Gatti…enigmatici maestri dell’Anima” . L’allestimento accoglierà dipinti e disegni che svelano la grande disponibilità dell’artista nel cogliere le molteplici caratteristiche del pianeta felino. Parte del ricavato dalla vendita delle opere in mostra sarà devoluto in beneficenza all’associazione no profit “La Gatteria” di Piossasco (TO)

www.lagatteria.org

www.facebook.com/LaGatteria

La mostra sarà visitabile fino al 28 settembre 2017

 

I COLORI DELLA MUSICA NELLE OPERE DI GRAZIELLA VOGHERA

Al Cineteatro Baretti, in via Baretti 4 a Torino, ritorna, dal 27 al 29 giugno, la pittura di Graziella Voghera, che realizza i suoi quadri nello studio di San Salvario. E per questo appuntamento con il pubblico e gli esperti propone un gruppo di opere sul tema «De la musique entre autre», mentre si possono anche vedere composizioni floreali, nature morte, figure, immagini di una ricerca figurativa che tende all’espressionismo.

E così una violinista, una sequenza di spartiti, una sala da concerto, diventano altrettanti momenti di un’esperienza che ha fatto dire e Piero Gallo:«Tratteggia i nuovi acquerelli o gouache al buio di una sala durante un concerto. Così le linee hanno quelle interruzioni legate alla penombra e l’emozione di essere li».

Accompagnata dai musicisti Nabil Hamai e Luca Vergano, l’esposizione offre al pubblico un panorama di luoghi, di sensazioni, di atmosfere che esprimono una realtà reinterpretata,

sognata più che definita, suggestiva e scandita nello spazio della memoria:«Suonavano il primo concerto/ di Ciaikovski sotto la pioggia…»(Nazim Hikmet).

Ed è un concerto di suoni, colori, impressioni legate a un dipingere che tende all’espressionismo, a una sequenza di raffigurazioni accese dalla luce e dal ritmo musicale.

Angelo Mistrangelo

 

BELMONTE, “NOTTURNI AL SACRO MONTE”

Per tre serate, l’1-2-3 luglio 2017, il Sacro Monte di Belmonte (TO), in occasione della ricorrenza del riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità UNESCO (3 luglio 2003), diventerà teatro di un’interpretazione artistica contemporanea del Sacro Monte, firmata dalla direzione artistica di Claudio Montagna. Attori, pittori, acrobati, cantanti a solo e in coro, beatboxer, danzatrici, musicisti, narratori: 55 tra artisti e performers del territorio e altri professionisti offriranno la possibilità di vivere un’esperienza “immersiva” nell’unicità della forma narrativa e artistica dei Sacri Monti. Come viandanti, tutti saranno invitati a camminare nel buio illuminato da rappresentazioni, arte, e racconti ispirati al significato del Sacro Monte, luogo di elevazione e riflessione, e percorso devozionale, insieme di metafore dell’esistenza umana. «Per dire al resto del mondo “cos’è” Belmonte – spiega il regista Claudio Montagna – utilizzeremo la meraviglia e lo stupore suscitati da una performance itinerante di teatro, danza contemporanea, pittura, artigianato, scultura, canto, musica e arti circensi. Lassù, le emozioni di uno spettacolo sotto le stelle, o sotto le fronde, inviteranno a riconquistare lo spirito del Sacro Monte o, meglio, dei sacri monti: luoghi in cui si viaggia verso altre terre, lontane oppure così vicine da farsi terre dello spirito». I “NOTTURNI AL SACRO MONTE” sono il frutto del laboratorio diffuso di creatività ed elaborazione culturale, curato da Teatro e Società, che ha raccolto, assimilato e restituito notizie, informazioni e racconti attraverso scuole e insegnanti, incontri con esperti. Un percorso di valorizzazione del Sacro Monte, avviato a settembre con le comunità che circondano Belmonte, e che ha proposto momenti di animazione e di formazione artistica, coinvolgendo e stimolando nuove sinergie tra artisti e con le numerose realtà culturali del territorio. La manifestazione è realizzata nell’ambito del progetto pilota “Belmonte, un Sacro Monte aperto al mondo” proposto dall’Ente di Gestione dei Sacri Monti e dall’Associazione Teatro e Società nell’insieme del piano di rilancio dei Sacri Monti del Piemonte, Patrimonio Unesco. Il progetto è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo sul bando “Valorizzazione dei patrimoni culturali 2016” e realizzato in collaborazione dei Comuni dell’Unione Montana Val Gallenca – Canischio, Pertusio, Prascorsano, San Colombano Belmonte, Valperga – e di Cuorgnè. «Con i “Notturni al Sacro Monte” sperimentiamo una modalità innovativa per il rilancio del patrimonio dei Sacri Monti – spiega Renata Lodari Presidente dell’Ente di gestione dei Sacri Monti, Ente strumentale della Regione Piemonte – che ci vede impegnati nell’intervento di restauro della Cappella XII, per il mantenimento del patrimonio artistico di Belmonte. La scelta del Sacro Monte di Belmonte per il progetto pilota, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, si è rivelata di grande interesse per il coinvolgimento delle realtà culturali del territorio, che ha portato al percorso di elaborazione artistica che accenderà i riflettori sul Sacro Monte, confermando il legame forte con Belmonte». In occasione della manifestazione saranno proposte mostre, concerti e altre attività di animazione, sia al Sacro Monte di Belmonte che nei comuni coinvolti nel progetto, volte a far conoscere Belmonte e il suo territorio. Una performance itinerante di arte e cultura, uno spettacolo per riflettere al Sacro Monte di Belmonte, Patrimonio dell’Umanità UNESCO e uno dei simboli del Canavese.

 

CUNEO, FONDAZIONE PEANO: MOSTRA DI TONINO NEGRI

Inaugurata la mostra personale di Tonino Negri, presso la sede di Corso Francia 47 a Cuneo. La mostra, ad ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal giovedì alla domenica in orario 16.00-19.00 fino a domenica 23 luglio.