Cambiano, la pioggia non ha fermato il Gran Concerto alla Scala 2.0 !
Per sabato 1 Luglio era solo prevista un po’ di pioggia a metà pomeriggio, arrivata puntuale, e tutti gli strumenti e l’attrezzatura è stata coperta con ben 250 mq di teloni da serra. Ma il vero temporale, imprevisto, è arrivato poco prima dell’inizio dello spettacolo, obbligando a ricoprire nuovamente tutta l’attrezzatura ormai al completo.
Fortunatamente dopo un’oretta, il cielo è ritornato a poco a poco sereno e, rimossi con cautela i teloni, ha avuto inizio il Gran Concerto alla Scala 2.0: la band si è avvicinata agli strumenti e gli scalini, illuminati uno alla volta, sembrava prendessero vita! Novità di quest’anno è stata vedere gli strumentisti e i cantanti disposti sulla scalinata cambianese, avvolti dalla caratteristica nebbia dei grandi spettacoli, utilizzando due strutture costruite ad hoc per sostenere le due tastiere a metà scala. In cima comparivano il basso e la batteria di Claudio Berruto, suonata dallo zio, a quale, tra i ringraziamenti finali, è stato fatto un caro ricordo come anche a Nicola Di Vietri, colonna della Protezione Civile prematuramente scomparso, che sempre prestava servizio nelle manifestazioni musicali. Le quattro voci si sono disposte sul primo gradino, per lasciare spazio ai due attori e al corpo di ballo di esibirsi davanti al pubblico. Unico strumento “fuori scala” la chitarra elettrica, disposta a fianco, e raddoppiata da una seconda per esigenze musicali verso fine serata.
Al pubblico sembrava di assistere ad un anfiteatro al contrario, perché è stato alzato un telo bianco a chiudere la cima della scala, da una ringhiera all’altra, permettendo giochi di luci proiettate sui teli, oltre a quelli delle due americane sospese.
Sono state eseguite musiche dei Toto, Abba, Bon Jovi, Michael Jackson, Tina Turner, Queen, Pink Floyd e Dream Theater, alcuni accompagnati dal corpo di ballo della ElleTiCi di Cambiano, intramezzati dagli sketch di una coppia di attori riguardante le abitudini e gli oggetti del periodo ‘80-’90 a confronto con i tempi moderni.
“Spostare il concerto sarebbe stato una tragedia in quanto sarebbe stato complicato avere la convergenza di tutte le presenze, oltre al fatto che il lavoro svolto nella giornata sarebbe stato inutile. Abbiamo stretto i denti e aspettato che il tempo scaricasse la sua rabbia. Terminata la pioggia e tolti i teloni, abbiamo controllato tutti i punti di alimentazione, abbiamo riacceso l’impianto, fatto alcune verifiche e siamo partiti” spiega Roberto Mazzone tra gli organizzatori “Il pubblico è stato eccezionale perché ci ha aiutato, appena è iniziato a piovere hanno rovesciato tutte le sedie in modo che non si bagnasse la seduta, durante i preparativi per partire ci hanno incitato con continui applausi e durante tutto lo spettacolo hanno accompagnato e seguito con entusiasmo l’evento. Ringrazio molto chi è rimasto fino alle 4 di notte a smontare tutto!”.
Non era facile competere con il concerto di Vasco in tv e con le diverse manifestazioni della zona, ma questo gruppo di temerari amanti della musica ha avuto il proprio nutrito pubblico che ha dato fiducia alla loro tenacia anche contro il tempo avverso e siamo certi che qualcosa “già bolle in pentola” per il prossimo anno! Foto Alessandro Accossato.
Tiziana Guarato