ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

ALBUGNANO (AT), ABBAZIA DEL VEZZOLANO- MUSICA ANTICA IN FORMA DI CICLO SOLARE

“Festival spirituale di Musica Antica  in forma di ciclo solare” è il sottotitolo di uno stimolante e suggestivo calendario di quattro concerti riuniti sotto la sigla “Aurea Materia” che hanno luogo presso l’insigne monumento romanico della Canonica Regolare di Santa Maria del Vezzolano (definizione esatta storicamente e da noi nota come abbazia del Vezzolano). Si tratta di appuntamenti ispirati dal tema Mariano, in perfetta sintonia con il luogo, che prendono le mosse dalla figura di Maria la quale nel corso del Medioevo e della Rinascenza occupa un posto fondamentale e il cui culto influenzò le arti figurative e la musica e prova ne sono i numerosi edifici, sculture, pitture e musica a Lei dedicate. Recenti studi sulla chiesa del Vezzolano hanno rivelato possibili legami tra il moto del sole e della luna in rapporto alla geometria dello stesso edificio ed al suo  orientamento. Secondo tale ipotesi l’asse della chiesa si orienta con grande precisione verso il punto del sorgere della luna sull’orizzonte nel momento del lunistizio. Una relazione tra particolari congiunzioni astronomiche ed edificazioni di monumenti religiosi, rimanda a un inevitabile riferimento al cosmo, al sole e alla luna in particolare. I concerti si legano al desiderio di rappresentare in un quaternario mistico, il quotidiano ciclo solare, riallacciandosi alle dottrine Pitagoriche dove il culto dei numeri occupava un posto fondamentale e al numero veniva conferito un valore significativo in quanto radice e sorgente della “eterna natura” e dove l’universo è intrinsecamente musicale e rappresentato in un sistema armonico dove i sette pianeti a quei tempi noti (sole, luna e i cinque pianeti visibili) erano messi in corrispondenza alle sette note musicali. Sebbene la storia dei quattro elementi proposta da Empedocle (terra, aria, acqua, fuoco) sia scomparsa dalla nostra visione, dopo la separazione tra scienza e filosofia verificatasi nel Seicento, dobbiamo fare riferimento alla visione dell’uomo medievale considerato proiezione dell’intero universo, parte integrante di un kosmos intelligente.

 

Calendario dei concerti ( a cura dell’Associazione Culturale “La Cabalesta”, direzione artistica di Fabio Funari)

 

SETTENTRIO – Giovedì 27 luglio

“Il Lamento della Ninfa”, musiche di Monteverdi e Martini

 

ORIENS- Lunedì 14 agosto

“Sinfonie boscareccie”, musiche di Uccellini, Schmelzer, Walther

 

OCCIDENS- Venerdì 25 agosto

“L’arcano suono” , Latini, Greci, Turchi, Arabi ed Ebrei nella “stellario” della musica

 

MERIDIES- sabato 9 settembre

“Scintilla divina”, musiche di Ildegarda von Bingen, Magister Perotinus e Anonimi secoli XII°-XIII°

 

Inizio dei concerti ore 21.00 preceduti da una visita guidata all’ Abbazia (ore 20,20)

 

Ingresso biglietto euro 8 ,fino ad esaurimento posti disponibili, a partire dalla ore 20,30

 

Prenotazione consigliata vivamente: segreteria@invaghiti.info

 

Associazione Culturale “ La Cabalesta”, via San Giuseppe Cafasso 29/B Castelnuovo Don Bosco (AT)

 

 

TORINO- LA SCOMPARSA DI ROSINA CAVICCHIOLI- 

E’ mancato all’età di 88 anni il mezzosoprano Rosina Cavicchioli. Docente di canto dapprima al Conservatorio di Alessandria e poi a quello di Torino, studiò alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra e poi canto a Torino alla scuola di Bettina Lupo. Frequentò i corsi del Mozarteum di Salisburgo e dell’Accademia Chigiana di Siena .Protagonista di concerti per importanti società musicali, compresa radio e televisione. Chi scrive frequentò per quasi un trentennio questa artista, mai presa dalla smania della notorietà  a tutti i costi, sempre discreta nel suo apparire e profondamente persuasa delle proprie scelte. Ho ricordi bellissimi delle nostre conversazioni che avevano luogo presso il suo elegante studio, sito in piazza Carignano. traboccante d’inconfondibile sobrietà sabauda. In uno di questi incontri mi donò la prima edizione di un volumetto di cinquanta pagine contenente alcune riflessioni della sua insegnante Bettina Lupo sui Lieder di Schubert. Uno studio pionieristico in una Italia ancora dominata dal melodramma verista e che conservo gelosamente nella mia biblioteca musicale.

La Cavicchioli  frequentò con eccellenti esiti il repertorio liederistico con puntate in quello del melodramma meno noto quali, per esempio, “Saverio di Mercadante, “Le Cinesi” di Gluck, “L’Opera dei mendicanti” di Britten, “Lo frate ‘innamorato “ di Pergolesi, “The Fairy Queen” di Purcell e “Conchita” di Zandonai. Fu una delle protagoniste della Società Pro Cultura Femminile di Torino che nel periodo 1919-1974 proponeva programmi di alto profilo e larghezza di veduta  storica che alimentarono diverse generazioni di ascoltatori. In tale sede propose alcune cantate di Bach, mottetti di Monteverdi, Lieder di Beethoven, Schumann, Brahms, Stravinskij negli anni 1964/71. Sono ancora nella mia memoria esperienze di ascolto diretto a cominciare dal recital tenuto per l’Unione Musicale al Conservatorio (2 aprile 1975) con otto Lieder di Mozart, le cinque Elegie di Roman Vlad e Liederkreis op. 39 di Schumann. Altri ricordi nei concerti RAI con la Sinfonia n. 8 di Mahler (al Palazzetto dello Sport), le opere “Boiara Vera Seloga” e “La fanciulla di Pskov” di Rimskij Korsakov (1978) e una selezione da “il corno magico del fanciullo” di Mahler (1979).

Profuse un tenace impegno nel riscoprire, interpretare e diffondere le liriche piemontesi. La vita artistica culturale torinese

d’inizio Novecento era vivace: musicisti come Davico, Peracchio, Lessona, Sinigaglia  misero sul pentagramma i versi di Nino Costa, Pinin Pacot, Luigi Olivero che iniziarono a far conoscere il patrimonio letterale originale del vecchio Piemonte. Rosina Cavicchioli contribuì a rendere nota la scoperta di pagine per voce e pianoforte dei suddetti grazie alla Ca’ dè Studi Piemontèis e all’associazione Piemontese per la Ricerca delle Fonti Musicali, nonché al fondo “Carlo Felice Bona” della biblioteca del Conservatorio di Torino. Da questo studio nacque un CD, realizzato nel 1990 alla Cappella dei Mercanti con l’apporto pianistico di Roberto Cognazzo. Un lascito della scarna discografia del mezzosoprano torinese la cui voce, sempre sorretta da tecnica non comune e viva sensibilità, è ascoltabile su Internet dove Apple Music propone ben sei brani dall’opera “The Fairy Queen” di Purcell e tre vecchi canti piemontesi. Il critico Rodolfo Celletti scrisse che i cantanti piemontesi sono pochi e se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Ebbene Rosina Cavicchioli è uno di questi, degno  di stare al fianco degli altisonanti nomi di Francesco Tamagno, Tancredi Pasero, Magda Olivero, Italo Tajo, Fiorenza Cossotto.