PIEMONTE ARTE: LEONARDO, GRECHETTO, POMA, GAVATORTA, BOSSOLASCO, GIAPPONE, ALBANO, USSEGLIO…
TORINO: INTORNO A LEONARDO. DISEGNI ITALIANI DEL RINASCIMENTO
Biblioteca Reale, fino al 15 settembre
Torna visibile al pubblico uno dei tesori più preziosi dei Musei Reali di Torino: il celebre Autoritratto di Leonardo da Vinci, esposto insieme a parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati
acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto: una selezione di oltre quaranta disegni italiani del ‘400 e del ‘500, tutti di artisti citati da Vasari nelle sue Vite. Nell’introduzione al libro – di cui la Biblioteca custodisce due sontuose edizioni, una del 1550 e l’altra del 1759 – Vasari definisce il disegno “padre delle tre arti nostre, architettura, scultura e pittura”. I disegni esposti illustrano questa fondamentale unità dell’espressione artistica, al di là delle epoche e delle scuole regionali. Il percorso di visita, seguendo il racconto vasariano, accompagna il visitatore dal Rinascimento toscano e veneto a Leonardo, dai maestri e allievi di Raffaello a Michelangelo e la prima Maniera a Firenze. Oltre al gruppo di opere di Leonardo da Vinci, sono visibili ottimi esempi della grafica di artisti del Rinascimento toscano e veneto, quali Francesco di Giorgio Martini e Marco Zoppo; un foglio attribuito alla fase giovanile di Raffaello e diverse opere di alcuni tra i suoi migliori allievi (Giulio Romano, Perin del Vaga); uno studio di Michelangelo per il volto della Sibilla Cumana dipinta sulla Cappella Sistina; uno dei rari disegni del veneziano Lorenzo Lotto; e infine, validi esempi dell’eleganza del Manierismo emiliano e veneto, dal Parmigianino ad Andrea Schiavone. Di particolare interesse sono gli studi delle antichità romane, da quelli contenuti nel Trattato di architettura civile e militare di Francesco di Giorgio Martini a quelli del taccuino di Girolamo da Carpi. www.museireali.beniculturali.it
TORINO, LE INVENZIONI DI GRECHETTO
Galleria Sabauda, fino al 29 ottobre
Nello spazio Scoperte, l’area della Galleria che mira a valorizzare attraverso focus specifici le straordinarie collezioni dei Musei meno conosciute al grande pubblico, sono esposte una selezione di acqueforti
provenienti dal fondo di grafica della Galleria Sabauda che mettono in risalto l’inesauribile inventiva dell’artista. Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto, occupa un posto di rilievo tra i pittori
italiani del ’600 ed è noto anche per le sue grandi capacità di disegnatore e incisore. Il percorso ricalca le tappe del suo cammino artistico, caratterizzato da una grande versatilità e attitudine alla sperimentazione. Sono esposte una trentina delle più celebri incisioni eseguite tra gli anni Quaranta e Cinquanta, che rivelano i contatti con la cultura romana. Tra queste La Vergine col Bambino adorata dal Padreterno e dagli angeli, opera di notevole carica espressiva tratta dal dipinto della chiesa genovese di San Luca, Circe trasforma in animali i compagni di Ulisse tema diffuso nella tradizione pittorica genovese, e Baccanale, accostata con il dipinto della Galleria Sabauda.
www.museireali.beniculturali.it
BIELLA: MARE. PASTELLI DI ALESSANDRO POMA (1874-1960)
Biella, Museo del Territorio Biellese
8 luglio – 29 ottobre 2017
Il Museo del Territorio Biellese con la mostra MARE presenta una selezione di pastelli dell’artista Alessandro Poma (1874-1960), legato al Biellese per nascita e per origini familiari: a Biella infatti trascorrerà i suoi primi dieci anni di vita per trasferirsi poi, al seguito della famiglia, a Torino. L’esposizione ha una seconda anima legata alla collezione che Maria Poma e suo marito Enrico Guagno hanno donato alla Città nel 1956. Se infatti Alessandro e Maria erano legati per parentela – erano infatti cugini – nella collezione Guagno Poma, oggi in Museo, si conservano diversi soggetti marini dipintI da Marco Calderini, Carlo Follini, John Lavery, Alberto Pasini, Telemaco Signorini ed Ettore Tito, che verranno esposte per l’occasione, contribuendo a rinnovare l’allestimento della Sala dell’Ottocento. Alessandro Poma ritorna in città per la prima volta con questa mostra, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Alessandro Poma, presentando una serie di pastelli, di eccezionale qualità, selezionati per coerenza tematica, rappresentativi soltanto di una parte della sua copiosa e variegata produzione artistica. E’ noto che il cognome Poma sia legato a una florida industria tessile avviata nel Biellese a partire dal 1825 da Pietro Poma, nonno dell’artista, che aveva scelto i locali dell’ex convento di San Domenico al Piazzo di Biella come prima sede di questa attività che viene presto ampliata sul territorio, con le sedi di Miagliano, Sagliano, Andorno, Occhieppo Inferiore e Cossato, per arrivare poi fino a Torino. Ed è qui che Alessandro Poma proseguirà gli studi classici, poi quelli universitari frequentando la facoltà di Giurisprudenza senza però conseguire la laurea per un disaccordo con il relatore durante la discussione della tesi. Di caraere schivo, riservato e ben determinato, non entrerà nelle aziende di famiglia come avrebbe voluto il padre, per seguire invece la propria vocazione artistica. Si dedicherà completamente all’arte, legando la sua formazione agli insegnamenti di Mario Viani d’Ovrano e, in particolare, di Lorenzo Delleani, uno dei maggiori rappresentanti del paesaggismo piemontese, biellese d’origine. Nel 1896 Alessandro Poma espone per la prima volta alla Società Promotrice di Belle Ar% di Torino, occasione a cui non mancherà di partecipare fino al suo, decisivo, trasferimento a Roma, dove perfezionerà gli studi ed entrerà in contao con un contesto artistico ricco di stimoli. La parabola espositiva dell’artista si concluderà nel 1909 quando esporrà a Roma, alla Società degli Amatori e Cultori, per l’ultima volta.
SACRA DI SAN MICHELE: MOSTRA: “IL PROFUMO DELL’OMBRA” DI FABRIZIO GAVATORTA
E’ stata inaugurata la mostra “Il profumo dell’ombra”, una personale dell’artista Fabrizio Gavatorta conosciuto nel mondo come il pittore delle ombre. Il significato dell’attribuzione di questo aggettivo, potrebbe far sorgere alcuni interrogativi, ma, nel caso specifico del pittore Gavatorta, ha una connotazione assolutamente positiva, in quanto descrive la caratteristica comune delle sue opere. I suoi quadri infatti hanno una peculiarità che li distingue e li identifica: i soggetti rappresentati sono delle raffigurazioni di silhouette, completamente in ombra, del luogo e dei personaggi che lo animano, in questo caso la Sacra di San Michele, sovrapposte al paesaggio circostante, quasi sempre dipinto con colori molto vivaci e intensi. Gli stessi colori sgargianti e vivi li ritroviamo nei quadri che raffigurano i particolari degli elementi artistici, simbolici e leggendari che caratterizzano la Sacra di San Michele, quasi come se i messaggi nascosti tra le pietre dell’abbazia prendessero forma e vita. I quadri sono densi di tutta la carica emozionale, del fascino misterioso e dell’energia sprigionata dalla Sacra di San Michele, oltre che dalla bellezza del paesaggio valorizzata dall’uso dei colori intensi che si esaltano attraverso le cromie del luogo espositivo. Attraverso una simbologia sacra e un affascinante viaggio, il visitatore è quindi accompagnato nel suo cammino alla scoperta della millenaria abbazia come in un vero e proprio pellegrinaggio.
Il percorso espositivo è realizzato all’interno della Foresteria Grande. Completa e arricchisce l’allestimento, una sperimentazione artistica dell’autore: una sezione del percorso permetterà al visitatore-pellegrino di entrare in una vera e propria dimensione sensoriale-olfattiva.
Al termine dell’inaugurazione, ai partecipanti, sarà offerto un piccolo rinfresco.
La mostra è visitabile dal 30 agosto al 3 settembre negli orari di apertura della Sacra
Per informazioni: Sacra di San Michele Tel. 011/939130 fax 011/939706
info@sacradisanmichele.com
www.sacradisanmichele.com
www.fabriziogavatorta.com
BOSSOLASCO: LA VALIGIA…VIAGGIO NELL’IMMAGINARIO FEMMINILE
BOSSOLASCO
ex Chiesa dei Battuti, piazza Oberto 2
Dal 15 luglio al 10 settembre 2017
Orario:
sabato 16.00-19.30
domenica e festivi 10.00-12.30/16.00-19.30
Ingresso libero
Nuova destinazione per la mostra itinerante “La valigia… Viaggio nell’immaginario femminile”: per il 2017 sarà ospitata a Bossolasco, paese delle rose nell’Alta Langa, che vanta una lunga tradizione di eventi artistico-culturali.
L’esposizione, qui organizzata da Gina Taddei per l’Associazione “Amici di Bossolasco per l’arte”, è nata nel 2009 a Susa da un’idea di Maria Antonietta Claretto, nell’ambito della manifestazione “Non solo mimose” dedicata alle donne. Da allora è stata allestita a Cassis (Francia), a Villar Focchiardo (TO), Morrovalle (MC), Chieri (TO), Collegno (TO), Porto Sant’Elpidio (FM) e Novalesa (TO).
Trentasette pittrici e scultrici operanti nel panorama artistico piemontese e marchigiano presentano le loro originali valigie, che raccontano il personale e appassionato viaggio dell’anima. La valigia diviene supporto dell’opera d’arte: un modo singolare e romantico di viaggiare nell’immaginario di ciascuna artista, che svela di sé ricordi, fantasie, sogni, emozioni e riflessioni su tematiche sociali del nostro tempo.
Per l’occasione l’Associazione “Amici di Bossolasco per l’arte” ha realizzato il catalogo a colori con prefazione di Massimo Olivetti e curato da Paola Travaglio.
L’esposizione ospiterà le valigie di:
Germana ALBERTONE – Maria Giulia ALEMANNO – Daniela ALLOSIO – Ines Daniela BERTOLINO – Anna BORGARELLI – Anna BRANCIARI – Carla BRONZINO – Tegi CANFARI – Alda CARLETTI – Flaviana CHIAROTTO – Venere CHILLEMI – Elena COPETTI – Grazia CORAZZINI – Luisella COTTINO – Valeria DI PONIO – Cécile DOSSOGNE – Anna Maria GIANGUZZO – Maria Rosa GIOVENALE – Enrica GUERRA – Lia LATERZA – Mariella LORO – Gabriella MALFATTI – Adelma MAPELLI – Clara MARCHITELLI ROSA CLOT – Serafina MARRANGHINO – Nella PARIGI – Loretta PASTA – Margherita PETRILLO – Daniela PITTON – Rosa QUAGLIERI – Rosella QUINTINI – Dina RUSSO – Silvana SABBIONE – Egle SCROPPO – Lucia SPAGNUOLO – Antida TÀMMARO – Maria Antonietta CLARETTO
Per informazioni: 340.1912811
TORINO, M.A.O.: PER UN FILO DI SETA. 1867, L’ITALIA IN GIAPPONE.
a cura di Teresa Ciapparoni La Rocca
in collaborazione con MAO Museo d’Arte Orientale e Link Japan 4 Events
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico 11 – Torino
Una mostra dedicata all’apertura dei rapporti fra Italia e Giappone nella seconda metà del 1800,
quando militari, diplomatici e commercianti, per lo più piemontesi e lombardi, affrontarono le difficoltà del viaggio e di un paese dove erano in atto rivolgimenti politici e sociali che lo resero da feudale a moderno in un quarto di secolo. Di particolare interesse sono le testimonianze lasciate da alcuni setaioli piemontesi procacciatori di seme-bachi, ossia uova di baco da seta, che in quegli anni sfidarono innumerevoli difficoltà per difendere il prestigio dell’industria serica italiana. Tra questi vanno ricordati il Cav. Pietro Savio di Alessandria e Giovanni Battista Imberti di Racconigi che scrissero rispettivamente un prezioso diario e una raccolta di memorie. Straordinario rilievo ebbe la figura di Vittorio Sallier de La Tour per il ruolo fondamentale svolto nel consolidarsi dei rapporti tra l’Italia ed il Giappone. Indiscusso protagonista di questo racconto, il Conte Sallier de La Tour raggiunse il Giappone nel 1867 e vi rimase fino al 1870 stabilendosi a Yokohama – uno dei pochi porti aperti all’esterno in un Giappone che lentamente stava uscendo da secoli di isolamento – con sua moglie la contessa Mathilde Sallier de La Tour, nata Ruinart dei marchesi de Brimont.
LA MOSTRA
A cura dalla Prof.ssa Teresa Ciapparoni La Rocca già docente di studi giapponesi presso la Facoltà di Lettere della “Sapienza” Università di Roma in collaborazione con:
MAO Museo d’Arte Orientale e Link Japan 4 Events
Con il patrocinio di:
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Consolato Generale del Giappone a Milano
Fondazione Italia Giappone
Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi
Società Geografica Italiana
Mostra inserita tra le celebrazioni ufficiali del 150° Anniversario delle relazioni tra
Giappone e Italia con il riconoscimento dell’Ambasciata del Giappone in Italia.
CANTALUPA: MOSTRA ENIGMATICA BELLEZZA DI SERGIO ALBANO
In occasione della XVIII edizione della manifestazione Canta-Libri organizzata dall’associazione Centro culturale Cantalupa, nella villa comunale di via Chiesa 73, dal 9 al 17 settembre 2017 saranno esposte le opere grafiche del pittore Sergio Albano. Gli appassionati potranno ammirare una rassegna di disegni, acqueforti e litografie realizzate tra gli anni ’60 e i ’90.
Conosciuto sopratutto come maestro della pittura ad olio Sergio Albano (Torino 1939- Pinasca 2008) è stato autore anche di disegni a grafite, carboncino, biro, matita grassa, e sopratutto a china, realizzando opere ritraenti perlopiù monumenti barocchi (a ragione del suo amore per il vedutismo settecentesco del Bellotto). E di incisioni, con le tecniche in cavo (punta secca, acquaforte, acquatinta, ceramolle, ecc..), e altre numerose opere ottenute mediante stampa in piano (litografia e serigrafia).
Le opere selezionate per la mostra rispecchiano le tematiche predilette dall’artista, spaziando dall’architettura alla figura umana, secondo il suo tipico stile difficile da categorizzare, a metà fra il metafisico e il classicismo dell’arte quattrocentesca italiana. Tra queste spiccano le conosciutissime litografie L’amante del torero e Gran Bar, le architetture di Vicolo eRoggia, e le suggestive acqueforti Rocce e La sfinge. Non mancano altre importanti opere, nel 1989 ha realizzato un’acquaforte promozionale per Lancia (Y10 seconda serie) e nel 2006 una cromolitografia in occasione dei XX Giochi olimpici invernali, raffigurante la tenuta seicentesca dei conti Claretta-Assandri, a Grugliasco, ora sede del Museo del Grande Torino.
Nota biografica:
Nato a Torino nel 1939, dopo gli studi al Liceo Artistico e all’Accademia Albertina di Torino ha partecipato alle principali rassegne torinesi a carattere nazionale, ha esposto in prestigiose gallerie torinesi, alla Galleria Man Arte di Parigi, all'”Art Expo di Ginevra e New York, all’Art Gallery Museum di Jinan, in Cina. Alcune sue opere sono riprodotte in copertina di libri d’autore (Françoise Sagan, Tahar Ben Jalloun e molti altri) per diverse case editrici: Mondadori, Rizzoli, De Agostini, altre invece sono apparse in film e fiction televisive. Ha inoltre eseguito pitture murali in numerose località piemontesi, fra cui gli interni della cappella del monte Tre Denti di Cumiana (TO). Nel 1991, 1996 e 2001 ha conseguito il primo premio assoluto nel prestigioso concorso nazionale “Gaudenzio Ferrari” di Santhià; numerose partecipazioni e rassegne internazionali sono state segnalate con premi e riconoscimenti critici. E’ stato docente di figura dapprima al Liceo Artistico, quindi presso istituti privati torinesi e infine presso la Scuola Nazionale di Cinema di Animazione a Chieri (TO). Presso lo studio torinese che fu, tra gli altri, di Umberto Mastroianni e di Carlo Terzolo, ha creato una scuola di pittura il “Gruppo d’Arte di Via Perrone” (attualmente sotto la guida del pittore Marco Piva), con la quale ha organizzato mostre di pittura e attività culturali. E’ scomparso nel 2008.
PREMIO “GIUSEPPE SORMANI” PER UN’OPERA SU GRAMSCI
La fondazione istituto piemontese Antonio Gramsci annuncia la quarta edizione 2017
del premio internazionale “Giuseppe Sormani” per un’opera su Antonio Gramsci o su un tema gramsciano
Giuria: Leonardo Paggi (Presidente), Ursula Apitzsch, Peter Ives, Gabriele Pedullà, Michele
Prospero. Segretario della giuria: Giovanni Carpinelli.
REGOLAMENTO
- Possono concorrere le opere a stampa edite dal 2012 riguardanti il pensiero, la vita e l’opera di
Antonio Gramsci o che, vertendo su temi da lui affrontati, abbiano le sue opere tra i propri punti
di riferimento significativi.
- Ai candidati viene richiesto di inviare una copia a stampa e una copia in formato elettronico
dell’opera (volume o saggio pubblicato) alla segreteria della Fondazione Istituto Piemontese A.
Gramsci, Via del Carmine, 14, 10122 Torino (Italia), entro il 31 ottobre 2017, con l’indicazione
‘Premio Sormani’ nell’oggetto e sulla busta o pacco, nonché l’indirizzo completo di telefono ed
e-mail e un breve curriculum.
- Qualora l’opera fosse in lingua diversa da italiano, francese, inglese, portoghese, spagnolo e
tedesco al candidato è richiesto di inviare anche una sua traduzione in una di queste lingue.
- All’opera vincente verrà assegnata la somma di 3.000 Euro.
- Il Premio verrà consegnato in una cerimonia pubblica che la Fondazione organizzerà a Torino
entro il gennaio 2018. Le spese per la partecipazione del vincitore saranno a carico della
Fondazione.
- La Fondazione si impegna a conservare nella propria biblioteca copia delle opere concorrenti.
USSEGLIO, VISIONI ALPINE: CESARE BISCARRA E LA SCULTURA PIEMONTESE TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
a cura di Daniela Berta e Armando Audoli
22 luglio – 15 ottobre 2017
Le opere in mostra sono esempi significativi della scultura moderna piemontese, selezionati intorno alla figura di Cesare Biscarra (1866-1943) e al tema dell’uomo in relazione alla natura alpina. Si tratta di un arco cronologico teso tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento e gli anni Sessanta del secolo scorso: una parabola che prende le mosse dalla fortunata generazione degli allievi di Odoardo Tabacchi, docente di scultura alla Reale Accademia Albertina di Torino. Nel delicato trapasso dall’Otto al Novecento, Torino si rivela un centro fondamentale per l’arte plastica italiana ed europea, grazie alla prestigiosa presenza di personalità d’eccezione come Davide Calandra, Leonardo Bistolfi, Pietro Canonica ed Edoardo Rubino. Altro punto decisivo nell’incoraggiare tale fioritura, che coinvolge tutto il territorio piemontese, è la presenza a Torino di importanti fonditori d’arte, personaggi ambiziosi e ossessionati dalla qualità del loro lavoro. Il percorso espositivo si articola in diversi nuclei tematici, capaci di raccontare in modo appassionante un frangente storico molto complesso ed esteso. Il nucleo più “antico” della rassegna riguarda il periodo verista-scapigliato, che ha il proprio vertice nel decennio 1885-1895 e si estende fino alle soglie della Grande guerra. Così i gruppi Pei campi e I contadini di Leonardo Bistolfi esprimono perfettamente la sua maniera giovanile, influenzata tanto dal pittoricismo scapigliato di matrice lombarda quanto dal verismo meridionale. Più vicino al pittoricismo flou del modellato di Davide Calandra appare il sontuoso Incensiere paganeggiante di Biscarra, un “capriccio” archeologico nel quale si respira un senso panico della natura (Pan nella mitologia greca era il dio delle montagne e della vita agreste), evocato con gusto squisito sospeso tra decadentismo dannunziano ed eclettismo umbertino.
TORINO, OPERA VIVA PRESENTA DE GAETANO
Il 26 luglio è stata inaugurata l’opera del 3° artista selezionato da Christian Caliandro per Opera Viva Barriera di Milano, il progetto site specific ideato da Alessandro Bulgini e sostenuto da FLASHBACK che scandisce i mesi che mancano all’apertura della fiera il 2 novembre 2017. Si tratta di Cristiano De Gaetano, artista precocemente scomparso nel 2013 a soli 37 anni che, con la sua ricerca, ha indagato nuclei tematici precisi: l’identità vissuta ed esperita come continua mutazione; l’identità personale, ancora, scavata ed espansa nel tempo, fino a inglobare parenti, antenati, sconosciuti, immagini e opere d’arte appartenenti ad altre epoche; una memoria “biologica” quindi, una narrazione di ricordi che tende a esorbitare dai suoi confini e ad assumere in contorni di un intero mondo figurativo e simbolico. Un mondo di frammenti, di scaglie, scorie del tempo passato e futuro, che si dispone e si ricompone sotto i nostri occhi; che sta passando e continua a passare, in perenne transizione. Un mondo convincente e persuasivo, anche a tratti malinconicamente apocalittico. “L’età del ghiaccio” De Gaetano l’ha intravista e catturata prima degli altri, insieme a pochissimi; l’età del ghiaccio è arrivata, è questa. Quella di Cristiano De Gaetano è un’opera meravigliosamente circolare e autoconclusa, che continua a pulsare e a interrogarci, a indicare all’arte e alla critica una strada possibile e percorribile. Un approccio – una “disposizione d’animo” – costruito attraverso una relazione costante con la vita, con lo spazio-tempo esistenziale (proprio e degli altri). I suoi lavori funzionano come dispositivi aperti verso direttrici diverse, differenti, alternative della produzione – e della ricezione – artistica del e nel presente. Esattamente quelle che la sequenza di Opera Viva Barriera di Milano tenta di seguire e indicare.
FONDAZIONE SPINOLA BANNA: BANDO PER ARTISTI 2017-2018
La Fondazione Spinola Banna per l’Arte e la GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, forti degli ottimi risultati raggiunti nella passata edizione, danno continuità all’annunciato progetto di collaborazione triennale. Nell’ambito della programmazione 2017/18 propongono il bando per il programma annuale con residenza dedicato ad artisti under 35 attivi sul territorio nazionale. Il progetto conferma la collaborazione tra due eccellenze culturali del territorio piemontese, un’istituzione pubblica e una privata. GAM e Fondazione Spinola si offriranno come luoghi di scambio d’idee, ma anche di sperimentazioni e verifiche che troveranno espressione in workshop, esposizioni, conferenze, performance, e in una pubblicazione finale.
Si intende consolidare così la nuova forma di residenza dedicato a giovani artisti, inauguratasi lo scorso anno con il progetto Atlante Energetico di Elena Mazzi, primo artista tutor.
Attraverso un progetto condiviso, ogni anno il tema sarà proposto da un artista, individuato da entrambe le istituzioni in qualità di tutor. Il tema sarà scelto nell’ambito di interessi legati all’energia. L’artista è invitato a tracciare le linee guida e un piano di lavoro da svolgersi tra l’autunno e la primavera successiva, in entrambe le sedi.
Il workshop con residenza presso la Fondazione Spinola Banna sarà suddiviso in 3 momenti: il primo destinato alla ricerca e all’analisi del tema proposto, con l’intervento di esperti internazionali, il secondo mirato alla verifica dei progetti elaborati dai partecipanti e l’ultimo dedicato all’esposizione di quanto realizzato.
I 5 artisti selezionati saranno coinvolti nel programma di ricerca tracciato dai tutor che terminerà con un momento espositivo e insieme di verifica del percorso svolto, grazie all’allestimento di una mostra presso la Fondazione Spinola Banna e una serie di eventi pubblici in GAM. Dall’autunno alla fine della primavera gli artisti selezionati avranno occasione di confrontarsi con esperti e studiosi di diverse discipline.
Il numero dei partecipanti invitati è molto ristretto (max 5) e ha l’obiettivo di fondare una comunicazione profonda tra i tutor e i partecipanti, tramite la discussione e il confronto sulle teorie e sulle tecniche, in piena corrispondenza con la vocazione partecipativa e relazionale del progetto.
Il comitato di selezione che seguirà ogni fase del programma è composto da Gianluca Spinola – Presidente Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Carolyn Christov-Bakargiev – Direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Francesca Doro, Segreteria organizzativa Fondazione Spinola Banna per l’Arte, Elena Volpato, conservatore e curatore GAM, Anna Musini, curatore indipendente.
Per l’anno 2017/18 gli artisti tutor invitati sono Raffaella Spagna e Andrea Caretto con il progetto dal titolo IperPianalto.
PROGRAMMA
Dal 18 al 25 ottobre 2017 WORKSHOP con residenza (Prima sezione) presso Fondazione Spinola
Marzo / aprile 2018 WORKSHOP con residenza (Seconda sezione) presso Fondazione Spinola
Sabato 9 giugno 2018 Inaugurazione mostra e presentazione pubblicazione conclusiva
Da novembre 2017 a maggio 2018 è prevista presso la GAM una serie di incontri, conferenze, performance dedicati al tema del progetto.
Al di fuori dei periodi programmati di residenza, i partecipanti saranno invitati a lavorare autonomamente, ospitati per alcuni periodi e previa organizzazione, presso la Fondazione Spinola Banna al fine di impostare e sviluppare le attività di ricerca sul territorio entrando in relazione con realtà e associazioni locali.
CANDIDATURE
Per partecipare al presente bando, si richiede di inviare una documentazione cartacea o digitale composta da:
– un curriculum aggiornato;
– una selezione di massimo 10 lavori;
– un artistic statement;
– una lettera di motivazione.
Tale documentazione dovrà essere inoltrata entro e non oltre il 9 settembre 2017, pena la non considerazione della stessa, al seguente indirizzo e-mail o indirizzo postale:
mail: gamspinola@fondazionetorinomusei.it
indirizzo postale (indicando sulla busta “Candidatura Bando”): GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – Via Magenta 31, 10128 Torino
Per la partecipazione al bando è necessaria una buona conoscenza della lingua inglese scritta e parlata e la massima serietà.
La candidatura al progetto è gratuita.
I partecipanti saranno valutati dal Comitato di Selezione, che individuerà cinque artisti.
A ciascuno dei cinque artisti selezionati viene richiesta una quota di compartecipazione pari a € 200.
Gli artisti selezionati saranno ospiti (per vitto e alloggio) nell’edificio rurale della tenuta, che è stato convertito in uno spazio polifunzionale che contiene camere e studi messi a disposizione degli artisti residenti.
A ciascuno dei cinque artisti selezionati verrà riconosciuto a titolo di rimborso spese (viaggi e produzione opere) un importo massimo di € 2.000.