Chieri e i migranti, Sacco contro Olia: “Accolti in quartieri-ghetto”
Non si placa il dibattito tra maggioranza e opposizione sul “caso profughi” dopo l’annuncio già di alcuni mesi fa dell’arrivo di un centinaio di nuovi migranti nel Chierese. A ribattere all’intervista rilasciata negli ultimi giorni a 100torri.it dal vicesindaco chierese Manuela Olia è la consigliera di opposizione e membro del direttivo Anci Rachele Sacco: «Olia prende troppo alla leggera la questione, valutando solo alcuni aspetti . L’arrivo di 100 nuovi migranti, oltre ai 200 già presenti, all’interno del consorzio chierese sarà determinante per l’equilibrio della nostra Città. Innanzitutto perchè Chieri è capofila, il che significa che farà da referente per tutto il Consorzio, ma soprattutto è l’unica Città con tutti i servizi e quindi è facile pensare che diventerà il punto di riferimento per ogni necessità. Questo darà la percezione alla cittadinanza di un afflusso ben più alto di quanto dichiarato. Non è solo questione di numeri effettivi, ma anche e soprattutto di percezione. Che queste persone dormano o meno a Chieri è irrilevante se poi frequenteranno i corsi a Chieri, o svolgeranno altre attività sul nostro Comune». Si aggiunge un altro fattore di non poco conto: la questione ghetto: «Sinora i richiedenti asilo che sono stati accolti, alloggiano prevalentemente in tre zone: strada Baldissero, via Cibrario e via Marconi e sono tutti gestiti dalla stessa Cooperativa Trame. Quando si cammina in quelle vie è come essere nei quartieri “neri” – fa notare la consigliera – Possiamo prenderla da tutti i punti di vista che vogliamo, ma non possiamo definirla una buona gestione. L’integrazione parte anche dalla distribuzione degli alloggi. Se si concentrano solo in alcune aree, si rischia di fomentare fenomeni di intolleranza e paura. I nuovi arrivi saranno nuovamente coordinati dalla stessa Cooperativa e la supervisione del loro operato è responsabilità dell’Amministrazione».