LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

SORENSEN, It is Pain Flowing Down Softy on a Whith Hall; Sigrid’s Lullabuy

 ABRAHMANSEN, Tre Piccoli Noturni; Air

 Frode Haltli, fisarmonica; Trondheim Soloists / Quartetto Arditti

 Ecn New Series 2496, reg. 2016

 Nata come strumento per dilettanti, la fisarmonica assunse una legittima collocazione nell’ambito della musica popolare e venne a rappresentare una sorta di status simbol delle classi meno abbienti, contrapposta al pianoforte, simbolo dell’aristocrazia e della nascente borghesia . Per lungo tempo il binomio fisarmonica-folclore costituì un’ associazione inscindibile. Alcuni compositori del cosiddetto genere “colto” furono attratti dallo strumento; a partire dagli anni Venti del secolo scorso, essa venne collocata in precisi contesti. Eccone alcuni esempi; scena dell’osteria nel secondo atto dell’opera “Wozzeck” di Berg, idonea a evocare un ambiente sordido, la Kammermusik n. 1 op. 24di Hindemith dove la fisarmonica è inserita tra due gruppi strumentali eterogenei; i Sette Pezzi di Schrecker, primo brano che prevede l’uso di note singole per la tastiera di sinistra. Intorno al 1937 nacque l’esigenza di dotare la fisarmonica di un proprio repertorio che tenesse conto delle sue peculiarità tecniche e foniche., ed ecco autori importanti a impegnarsi in tale direzione quali Sauget, Kagel, Bloch, Liviabella, Cerepnin, Gubaidulina, Ferrari-Trecate, Giani-Luporini.

Protagonista del disco Ecm è il grande fisarmonicista norvegese Frode Haltli (foto) che si cimenta in lavori di  due dei maggiori musicisti danesi contemporanei., non per dare sfoggio di virtuosismo, semmai per svelare come la fisarmonica, grazie alla letteratura nati negli ultimi vent’anni, abbia affinato le tecniche esecutive a favore delle molteplici capacità coloristiche.

Bent Sorensen (1958) ha  dedicato a Haltli il brano It is Pain Flowing Softy on a Whith Hall, colmo di mistero e venato dalle linee melodiche della fisarmonica che s’intrecciano con quelle degli archi (Trodheim Soloists). Una dimensione simile muove i Tre Piccoli Notturniscritti dieci anni or sono da Hans Abrahmansen (1952) dopo un periodo in cui ha prodotto quasi nulla: qui la fisarmonica nei due movimenti lenti dialoga con le delicate linee del quartetto d’archi (Arditti). Chiudono il CD due registrazioni per fisarmonica sola: la deliziosa Sigrid’s Lullbay (2010) di Sorensen e Air (2010) di Abrahmansen strutturato come una serie di variazioni costruite con frammenti di quattro melodie diverse e relative sequenze accordali, smontati e ricomposti in una forma enigmatica. Davvero un gran bel disco.