CRONACA – Torino, controlli antiterrorismo: la Polizia Stato sequestra i supermarket di SIM CARD fraudolente
Personale della Polizia di Stato della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e della Polizia Postale, coordinato dal Procuratore Aggiunto dr. Cesare PARODI, coordinatore reati informatici, ha eseguito tre provvedimenti di sequestro di esercizi commerciali ubicati nei quartieri Aurora, Barriera Milano e Mirafiori di Torino, in quanto è stato accertato che i titolari avevano venduto centinaia di SIM card e avevano attivato altrettante utenze telefoniche mobili, utilizzando intestatari fittizi o adoperando fotocopie di passaporti stranieri in cui la foto apparteneva allo stesso soggetto, ma i dati anagrafici erano differenti.
L’ultimo provvedimento di sequestro preventivo del Tribunale di Torino, Sezione G.I.P. è stato eseguito venerdì 15 settembre 2017 a carico di un cittadino egiziano di 54 anni titolare di un esercizio ubicato in Corso Giulio Cesare.
I provvedimenti cautelari scaturiscono dai controlli disposti dal Questore di Torino che ha pianificato specifiche verifiche ai rivenditori (dealer) di SIM card telefoniche finalizzati ad accertare il rispetto della normativa vigente, con particolare riferimento alle procedure di rilascio delle stesse che sono state introdotte dalla normativa antiterrorismo.
I dealers, infatti, al momento della consegna della scheda (S.I.M.). devono acquisire e mettere a disposizione del Ministero dell’Interno i dati anagrafici del titolare e la fotocopia del documento presentato dall’acquirente.
Le capillari attività di verifica sono state condotte congiuntamente dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale e dalla DIGOS e hanno consentito di esaminare la documentazione inerente il rilascio di circa 15000 SIM card
I controlli hanno interessato numerose attività commerciali in cui è possibile acquistare le SIM card di diversi operatori di telefonia mobile con una peculiare attenzione per quelle ubicate in zone sensibili per l’ordine e la sicurezza pubblica o che erano già emerse nell’ambito di precedenti attività info/investigative nel corso delle quali era stato appurato che, al fine di rendere più difficoltosa l’individuazione del reale utilizzatore dell’utenza telefonica, venivano usati apparati telefonici mobili in cui erano inserite delle SIM intestate a soggetti fittizi, a persone decedute, a soggetti senza fissa dimora o a ignari cittadini.
Per esempio, nel luglio scorso, durante il controllo di un esercizio, ubicato in via Cecchi, gli operatori della Polizia di Stato rinvenivano 65 SIM card LYCAMOBILE, 8 SIM card 1MOBILE nonché un centinaio di fotocopie a colori di passaporti stranieri, alcuni dei quali riproducevano la stessa fotografia ma con generalità differenti. Il titolare del dealer, un cittadino senegalese di 25 anni, è stato denunciato per frode informatica (art. 640 ter c.p.) e per ricettazione poiché, aveva prima acquistato e poi rivenduto a terzi, traendone profitto, SIM card attivate illecitamente ed intestate ad altre persone. In tale circostanza, l’immobile sede dell’attività commerciale è stato immediatamente sottoposto a sequestro.
Complessivamente l’attività di controllo e indagine della Polizia di Stato ha consentito di:
- sottoporre a sequestro tre rivendite di SIM card;
- indagare in stato di libertà (frode informatica, ricettazione e falso) otto persone in quanto avevano attivato delle SIM card a soggetti ignari o inesistenti per poi cederle a terzi non identificati;
- sequestrare circa 1000 sim card attivate in modo illegittimo.
Inoltre sono state comminate sanzioni amministrative per violazione del Codice della Privacy per un importo di oltre 1.460.000 euro