Chieri: “La Sacco? Non sapevo nemmeno chi fosse, è stata lei ad aggredire me e il mio bambino”

“Una aggressione di stampo politico? Ma se manco sapevo chi fosse, la signora Rachele Sacco. E’ stato un violento litigio per motivi di parcheggio. Ed è stata lei, con l’aiuto di sua madre, ad aggredire me e il mio bambino di 15 mesi.” Così, al telefono, la signora Nicole Albanese, 27 anni da compiere, racconta la sua versione sull’incidente di lunedì in corso Torino, nel parcheggio che dà sullo studio di consulente del lavoro di Rachele Sacco e sulla Farmacia 100Torri.

“La politica – ribadisce Nicole – non c’entra un bel niente. Non me ne sono mai interessata e meno che mai conosco la politica di Chieri, in cui abito da tre anni. Mi sono recata in quella farmacia con mio figlio di 15 mesi che aveva un po’ di febbre, per comprare una tachipirina. Ho trovato un’auto, un suv, parcheggiato malamente, che occupava due parcheggi. Mi sono innervosita e ho dato un calcio alla targa del suv. E’ uscita infuriata la signora che ho poi capito essere Rachele Sacco leggendo l’insegna sopra l’ufficio. Mi ha chiesto urlando se avevo dei problemi e le ho risposto: ‘Anziché un suv, visto che non sa parcheggiare, si compri una 500’. Lei si è messa a gridare, ha chiamato fuori le sue impiegate e ha chiamato i carabinieri. ‘Bene, li chiami pure, ma io ho fretta di prendere in farmacia la medicina per mio figlio.’ A quel punto, con mio figlio in braccio, voleva fotografarmi, ma io le ho strappato il cellulare. Allora, mentre avevo entrambe le mani occupate, è stata lei, con l’aiuto di una signora che è risultata poi essere sua madre, ad aggredirmi dalla parte in cui tenevo in braccio il bambino. Ho preso un sacco di botte e le ha prese mio figlio: per difendermi ho dato un calcio e devo aver colpito la signora Sacco, che è caduta per terra. Io ho rimediato una lesione ad una costola, dieci giorni di prognosi, e il bimbo ha un labbro spaccato. Poi sono arrivati i vigili e i carabinieri…”

Nicole insiste: “Io non mi sono mai occupata di politica, ma trovo gravissimo che una persona che fa politica si permetta di mettere le mani addosso ad un bambino di 15 mesi. Ho querelato sia la Sacco che sua madre. Mi prendo le mie colpe: ho dato un calcio alla targa del suv e uno, per difendermi, alla Sacco. Ma non sono stata io ad attaccarla.”