Chieri, la Variante di Fontaneto: dalla crisi industriale arriva il Parco Agrario
“La Variante Strutturale al P.R.G.C. – Progetto LIFE SAM4CP (Soil Administration Models for Community Profit) ha queste finalità: la protezione e valorizzazione delle funzioni ecosistemiche; la riduzione del consumo di suolo con un’attenzione alla salvaguardia delle aree di elevata funzionalità ecologica e di quelle di pregio paesaggistico; la ricerca del miglior equilibrio possibile tra agricoltura e biodiversità; la infrastrutturazione verde degli ambiti periurbani; la definizione dei bordi urbani in una logica di densificazione e di blocco del fenomeno della “polverizzazione”; una nuova classificazione dei rischi geomorfologici.”
Così l’assessore all’urbanistica del comune di Chieri, Massimo Ceppi, ha aperto i lavori della commissione ‘allargata’ (presenti esperti del Politecnico di Torino e della Città Metropolitana) per la presentazione della Variante strutturale di Fontaneto.
“La Variante Strutturale – ha proseguito Ceppi – nasce, in particolare, dalle istanze retrocessione dei terreni da parte dei privati proprietari e si realizza con una analisi agronomica e lo studio e modellizzazione Life sam4cp”.
Una variante che, attraverso i diversi passaggi formali, dovrebbe essere approvata definitivamente entro la primavera del 2018. Con un primo, importante effetto pratico. “I terreni a Fontaneto di proprietà di chi ha fatto istanza di retrocessione – spiega l’assessore – torneranno agricoli. Quindi, dal punto di vista fiscale, non saranno più tassati come aree edificabili.” Una rivoluzione copernicana, una rivincita sulla storia degli anni Novanta? “Venti e più anni fa – prosegue Ceppi – quando il Consorzio Fontaneto 2000 cominciò a lavorare per la realizzazione dell’area industriale di Fontaneto, le previsioni di sviluppo industriale erano ben diverse da quelle di oggi e si previde un’area attrezzata in più fasi successive. La seconda sarebbe decollata a saturazione della prima, e la terza dopo la seconda. Si scommetteva su una crescita industriale della città che poi non è avvenuta. Oggi, quel comparto è in sofferenza. Il 60% di Fontaneto 2 non è ancora stato attuato e lo stesso Fontaneto 1, pur essendo tutto infrastrutturato, ha dei fabbricati abbandonati o mai ultimati. Prima di pensare a ulteriori sviluppi, si dovranno saturare quelle zone. Quindi si retrocedono quei terreni, che tornano agricoli.”
Con una idea nuova e suggestiva: la creazione di un Parco Agrario. Con questi obiettivi, elencati nelle slides di presentazione: “Obiettivo 1: Riconoscere, sul piano sociale, politico e amministrativo, l’esistenza di uno spazio agricolo periurbano strategico Obiettivo 2: Evitare, mediante la pianificazione, che gli spazi agricoli periurbani
siano sottoposti ad un processo di ulteriore urbanizzazione e frammentazione
Obiettivo 3: Garantire una permanenza e sviluppo dinamico e sostenibile
dell’agricoltura periurbana in termini multifunzionali e degli spazi in cui viene praticata Obiettivo 4: Promuovere la funzione produttiva agroalimentare recuperando
le produzioni tipiche e la biodiversità vegetale ed animale (filiere corte); Obiettivo 5. Costruzione di un progetto strategico di territorio e di una parnership
per lo sviluppo del progetto Obiettivo 6. Favorire la permeabilità del comprensorio attraverso il potenziamento
delle reti di fruibilità e con azioni di miglioramento della funzionalità ecologica
dei corsi d’acqua.”
“Il Comune – prosegue Ceppi – non ha certo interesse ad acquisire quei terreni, ma vuole che quelle aree nuovamente destinate all’agricoltura abbiano una loro identità e possano essere valorizzate con dei progetti. Cercheremo il modo di incentivare i proprietari a coltivarle, manutenerle e conservarle anche a vantaggio di tutta la collettività, con un miglioramento della qualità paesaggistica e dei servizi ecosistemici”. Il lavoro degli esperti del Politecnico, oltre a supportare la Variante, va proprio in questa direzione. E proprio il documento del Politecnico fornisce qualche cifra per chiarire la portata dell’intervento: “La Variante Strutturale «taglia» 127 ha di previsioni presenti nel vigente PRG, e rispetto alla configurazione attuale del territorio , aggiunge 30 ha di aree a servizio del nuovo parco agricolo/fruitivo. Diminuzione delle previsioni di piano legate a nuovi impianti sportivi. La Variante, infatti, non conferma la previsione di realizzazione del grande impianto sportivo (campo da golf) posto nell’area del Fontaneto, di fatto liberando da un previsione di notevole impatto più di 70 ettari di suoli in buona parte agricoli. Riduzione corposa delle previsioni legate all’attuazione di previsioni industriali. In questo caso, la sola incidenza della nuova Variante Strutturale nelle previsioni di espansione industriale nel comparto del Fontaneto “frutta” una diminuzione del carico insediativo su un’area superiore ai 18 ha. La valutazione specifica del valore ecosistemico delle aree interessate dalla Variante Strutturale indica che rispetto alle condizioni di diritto del vigente PRG (che vede un valore di 2.5 mil di euro), il guadagno ecosistemico complessivo è di 2 mil di euro, ovvero la nuova Variante Strutturale determina un valore Ecosistemico delle aree del Fontaneto pari a 4.5 mil di euro”
La conclusione di Ceppi: “In sintesi la variante Life offre l’opportunità di rivisitare una parte importante del nostro comune alla luce della necessità di valutare e preservare il suolo per le sue caratteristiche intrinseche cercando di costruire un’identità di territorio…”