L’ultimo saluto di Cambiano a Don Matteo Bosio

La chiesa di San Rocco a Cambiano non si è quasi mai vista aperta la domenica sera, ma ieri era gremita da chi ha voluto ricordare don Matteo Bosio, per tutto il bene che ha fatto per la comunità, con la recita del santo rosario. Le braccia del Padre accolgono l’anima di Don Matteo, sacerdote salesiano, venerdì 10 novembre alle 6,30, il quale dopo 92 anni lascia un grande vuoto nella parrocchia. E’ stato tantissimo affezionato a questa chiesa di San Rocco e ai fedeli della messa domenicale delle ore 9,30, che ha sempre nominato e ricordato ovunque lui andasse, dove era una certezza vederlo celebrare la santa messa e dopo poter scambiare con lui due parole, due risate. Tutte le sue prediche erano “a braccio”, al leggio non aveva mai un foglio coi punti salienti che avrebbe dovuto esporre ai presenti, aveva tutto nella sua testa e soprattutto nel suo cuore.

Una parola buona e un sorriso rassicurante per tutti, si potrebbe pensare che era normale perché era un prete. Ma lui aveva la caratteristica non comune, nemmeno per i preti, dell’empatia. Sicuramente chiunque lo abbia incontrato si porterà per sempre nel cuore il ricordo di qualche aneddoto condiviso con lui, di come gli piacesse scherzare, di come le sue parole aiutassero ad affrontare una difficoltà.

Certamente sono tutti pensieri che sono passati per la mente dei fedeli durante la funzione di ieri sera, al termine della quale ha preso la parola il salesiano don Alberto Zanini, suo grande amico, che ha ricordato in breve la vita del sacerdote cambianese: “Nato da mamma Carolina e papà Gaspare il 14 aprile 1925, ha frequentato il ginnasio a Valdocco, il noviziato a Pinerolo nel 1941-’42. Poi è stato a Foglizzo, Lombriasco, Chieri, ha fatto il tirocinio a Val Salice, a Martinetto, ad Avigliana. Ha studiato Teologia a Bollengo, quanti aneddoti conosco a memoria e alcuni da morir dalle risate. E’ diventato prete nel 1953, era laureato in Lettere e aveva l’abilitazione per insegnare Inglese. Da sacerdote è stato a Lombriasco, a Perosa Argentina e qui quante avventure con la moto Guzzi a venire a Torino, poi è stato a Val Salice, a San Mauro dagli orfani dei Carabinieri, dal 1962 al ’66 al San Giovannino, dal ’66 al ’68 a Cuorgnè, dal ’68 al 1985 al Monterosa, questa la casa che ha amato di più e che ricordava con più nostalgia. Dal 1975 al 1985 è stato preside al Monterosa. Dal 1985 al ’93 è stato a Chieri e nel 1993 è arrivato all’Agnelli di Torino. Aveva smesso di insegnare 24 anni fa ma non aveva smesso di essere salesiano e prete dinamico, per ventun’ anni è stato padre spirituale nel gruppo di preghiera di Cambiano e in tutti questi anni da pensionato se ne veniva a Carmagnola a confessare, a celebrare messa e la domenica era nella sua San Rocco. Tutti i giorni portava il caffè alle signore che lavorano nella segreteria della scuola. Un uomo elegante, gentile, intelligente, ironico. Un amico che ci mancherà!”.

Il funerale è stato celebrato oggi 13 novembre alle ore 10 a Torino e la salma verrà sepolta al cimitero di Cambiano. Don Matteo credo vorrebbe che mettessimo in pratica le parole di Sant’Agostino, tenerlo sempre nei nostri pensieri anche se è fuori dalla nostra vista e asciugare le nostre lacrime perché il nostro sorriso è la sua pace. Ciao don Matteo.

 

Tiziana Guarato