Chieri, Domenico Quirico dialoga coi ragazzi del Monti.

Ieri, martedì 28 novembre, Domenico Quirico ha incontrato i ragazzi del Monti nell’auditorium del liceo. Introdotto dall’intervento del prof. Tamagnone, il giornalista de “La stampa” si è raccontato, parlando del suo modo di vedere il giornalismo e degli episodi più significativi della sua vita professionale. <<Mi dispiace non aver potuto parlare con loro; avrei avuto molte cose da dirgli.>> Così ha risposto a chi gli ha chiesto se abbia mai perdonato quanti lo hanno rapito in Siria. Partendo dalla lettura di testi di Foscolo, Levi e Omero, Quirico si è soffermato sul tema della sventura e su quanto sia necessario per lui immergersi nelle vicende di cui scrive, a suo parere unico modo per avere il diritto di raccontarle. <<Ho subito due false esecuzioni. – ha confessato –  Anche per questo, ormai sono oltre la paura, non la conosco più. Mi sono conquistato il diritto di non avere paura.>> Prima della fine dell’incontro il giornalista ha anche fatto riferimento al genocidio avvenuto in Ruanda a metà degli anni, che considera come un delle vicende che gli hanno cambiato la vita, ed al tema dei migranti. Queste le parole con cui ha salutato al giovane platea: <<La sventura trasforma i migranti in altri uomini. Tutto ciò che erano prima, una volta che arrivano qui, non c’è più; la loro anima sparisce, è abrasa da ogni metro del percorso che hanno fatto. Dopo il viaggio non sono più quelli di prima>>.

Luca Ronco