Villastellone, tempo di bilanci. Il sindaco: “Conti in buono stato”

Davide Nicco, sindaco di Villastellone

A Villastellone, sono stati approvati in questi giorni da consiglio e giunta comunale l’ultima variazione di bilancio 2017 ed il bilancio preventivo 2018, dal quale si può osservare il buono stato dei conti comunali.

Spese correnti: Tra il 2013 ed il 2017 le spese correnti sono scese da Euro 3.785.000 ad Euro 3.262.000 con una diminuzione di euro 523.000 pari al 14%. Questi risparmi sono avvenuti senza il taglio di alcun servizio e senza l’aumento di alcuna imposta, tassa o tariffa comunale, rimaste invariate in tutto il periodo o al più adeguate all’inflazione.

Debiti: i debiti del Comune sono passati dagli oltre 2 milioni e mezzo del 2015 ai 770 mila euro al 31/12/2017, di cui circa la metà (300.000 euro) è rappresentato dal “debito fiat partecipazioni” su cui non maturano però interessi passivi, grazie all’accordo in tal senso ottenuto nel 2013. Interessi passivi: Grazie all’estinzione agevolata di mutui onerosi effettuata tra il 2013 ed il 2014, attualmente il Comune paga solo più 26.000 euro di interessi passivi all’anno contro gli oltre 110.000 euro che pagava nel 2013/2014 prima dell’operazione messa in atto in concomitanza con la richiesta di Fiat di pagare 900.000 per una vicenda degli anni ’90 contro la quale aveva vinto un ricorso durato oltre 10 anni. “La diminuzione di ben 84.000 euro di interessi passivi all’anno degli interessi passivi – dice il sindaco di Villastellone, Davide Nicco – è particolarmente importante per il bilancio, in quanto essa impatta sulla spesa corrente, ovvero su quella spesa che deve essere finanziata dalle imposte e dalle tariffe comunali: essa permette di compensare quasi totalmente la restituzione dei 100.000 euro all’anno del vecchio debito Fiat ricevuto in eredità dagli anni ’90, senza dover agire sulle imposte e sulle tariffe comunali per pareggiare il bilancio. Fondi disponibili: A fronte di 773.000 euro di debiti, il Comune dispone al 31/12/2017 di 2.731.000 euro di fondi, tra disponibili e vincolati (cioè obbligatoriamente destinati a determinate finalità). Pertanto, pur pagando tutti i suoi debiti, il Comune avrebbe ancora una cassa attiva di quasi 2 milioni euro, sicuramente il miglior risultato economico del Comune dal dopoguerra. A causa delle leggi sul “patto di stabilità” (ora chiamato “pareggio rafforzato”) imposte dalle norme del Governo ai Comuni questi soldi non si possono però spendere. Se si potessero spendere in opere pubbliche queste risorse di proprietà del Comune, si potrebbe dare un volto nuovo all’intero paese, dalle strade, ai marciapiedi, dalle scuole agli impianti sportivi. Invece è tutto bloccato, perché questi soldi devono finanziare, in ultima istanza, le spese dello Stato. Per questo nel 2018 il Comune, a causa dei vincoli del patto di stabilità, potrà spendere in opere pubbliche un importo presunto di 300.000 euro (l’11% del denaro che ha a disposizione), con i quali occorrerà concentrarsi sulle opere più urgenti ed essenziali.”