Chieri, Cartotecnica in difficoltà: sarà un 2018 decisivo per il futuro dei 260 dipendenti

Il 2017 è finito con inquietudini sul futuro, alla Cartotecnica Chierese. La multinazionale francese, che da quattro anni è subentrata alla famiglia Benedicenti nella proprietà e nella gestione dello stabilimento, trasferito nell’area industriale di Fontaneto dai proprietari ‘storici’, ha riunito i dipendenti prima di Natale e, direttamente con un intervento del presidente, ha annunciato le difficoltà di mercato presenti e la necessità di una svolta per il 2018. La più grande azienda chierese (attualmente sono 260 i dipendenti, che salgono a 320 con i lavoratori stagionali) rischia, se non la chiusura, un forte ridimensionamento: la Ferrero, cliente ‘storico’, da qualche anno si guarda intorno e dirotta su altri una parte delle commesse. Discorso analogo vale per un’altra multinazionale, la Unilever. La parola d’ordine del management adesso è chiara: serve ridurre il costo del lavoro. Nel massimo riserbo, sono già iniziate trattative con il sindacato territoriale e si attendono con preoccupazione i primi provvedimenti: cassa integrazione (pressochè certa) e accompagnamento di una quota di dipendenti con i requisiti verso la pensione. Ma l’azienda confida anche in un aumento della produzione che segni una svolta, dopo quattro anni in cui gli obiettivi della multinazionale non sono stati raggiunti. Insomma, uno scenario tutto da definire. Comunque, inquietante.

 

Gianni Giacone