Asti- Domani in scena la prima nazionale di Ottavia e Nerone al Teatro Alfieri
Va in scena domani, martedì 16 gennaio, l’atteso “Ottavia e Nerone”, lo spettacolo di Vittorio Alfieri diretto da Marco Viecca e interpretato da Chiara Buratti (Ottavia), lo stesso Marco Viecca (Nerone), Daniela Placci (Poppea), Valentina Veratrini (Seneca) e Diego Coscia (Tigellino), quest’ultimo vincitore del concorso teatrale Gabriele Accomazzo 2017. Aiuto regia Rossana Peraccio, consulenza drammaturgica di Carla Eugenia Forno, scenografie di Francesco Fassone.
Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro, all’interno del progetto Fortissimamente Alfieri 2017 il viaggio continua, che comprende il seminario di alta formazione Vittorio Alfieri e l’Attore e il Concorso per giovani attori Gabriele Accomazzo, e vuole dare continuità all’attività alfieriana che la Fondazione porta avanti da anni e che ha già visto il successo di critica, pubblico e numero di repliche dell’allestimento della tragedia Antigone, che ha debuttato il 16 gennaio 2016 sempre al Teatro Alfieri in occasione del compleanno del poeta Astigiano.
Sarà una prima nazionale quella che alle 21 debutterà al Teatro Alfieri di Asti, preceduta da un’anteprima per le scuole la mattina alle 10,30.
La messa in scena è realizzata con il contributo della Fondazione CRT e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e ha il Patrocinio di: Città di Asti, Comune di Castelnuovo Don Bosco, Comune di Poirino, Fondazione Giovanni Goria, Associazione fra Guglielmo Massaia. Hanno collaborato il Consorzio Asti Studi Superiori Polo Universitario di Asti, la Fondazione Centro di Studi Alfieriani di Asti, A.S.S.T.A. Arte, Scienza, Società, Tecnica ad Asti, Parco Commerciale Magnone, Albero Ristorante Ciocca, Autonoleggio IGS Rent.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna “Buon Compleanno Vittorio: Omaggio a Vittorio Alfieri”, una celebrazione del trageda astigiano in occasione della ricorrenza della sua nascita.
Nella tragedia Ottavia e Nerone, Ottavia viene condannata a morte dal tiranno per colpe mai commesse: l’unica colpa di Ottavia è quella di intralciare i piani di Nerone, che vuole sposare la sua amante Poppea. Nerone, lontano dagli obblighi del “governare”, si rifugia nelle stanze della sua reggia, dedicandosi alla musica, alle arti e a Poppea. È quasi infastidito dai suoi obblighi, tanto da permettere a Tigellino di esercitare un potere che va ben al di là delle sue competenze, e sopporta male i consigli e i moniti del vecchio precettore Seneca. L’imperatore è distratto, impaurito, sordo ai richiami dell’amore vero che Ottavia gli riserva, è chiuso in un parco di divertimenti immaginario e perfetto, nel quale qualsiasi disturbo o disaccordo deve essere semplicemente eliminato: Ottavia, il suo amore, ma anche la sua stessa esistenza, per Nerone non sono doni, ma impedimenti ai suoi piani, ai suoi piaceri. Egli è un tiranno che uccide per fastidio; non calpesta i sentimenti, semplicemente non li vede, non li considera, non lo toccano. Compatisce se stesso fino alle lacrime, è un assassino che ha compassione della sua condizione, giustificandola con indulgenza.
Alfieri, in quest’opera, si sgancia dalla logica della trama di causa-effetto, e si inoltra in una trama di personaggio e idea di base, accarezzando tematiche psicologiche legate a concetti quali il narcisismo, l’egoismo totale, l’incapacità di empatia, l’incapacità di accettare il rifiuto, la mancanza di razionicio e pietà.
Biglietti (10 euro posto unico numerato, ridotti 5 euro per under 25, over 65 e abbonati stagione teatrale) Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057 – 399040, dal martedì al venerdì con orario continuato 10-17.