Asl TO5, l’importanza dello screening mammografico: studio clinico Proteus Donna e contributo di due associazioni chieresi.
Mercoledì 20 dicembre 2017 a Moncalieri, presso il Salone delle Cariatidi di Villa Roddolo (Direzione Sanitaria dell’Ospedale Santa Croce) si è tenuto l’incontro conclusivo per quanto riguarda l’ASLTO5 sullo studio clinico Proteus Donna, una sperimentazione importante relativa allo screening mammografico. Erano presenti la dott.ssa G. Cavalot (Direttore S.C. Radiodiagnostica), il dott. P. Panarisi (Responsabile della Direzione Sanitaria), l’Ing. Daniela Sacchetto (Im3d) e numerose volontarie delle associazioni che hanno collaborato nell’accoglienza alle donne invitate alla mammografia.
Il progetto, deliberato nel 2011 dalla Giunta Regionale Piemontese, è stato realizzato nell’ambito di una convenzione tra Regione Piemonte, Università degli Studi di Torino, l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, il CSI Piemonte, la Im3d Scarl e la fondazione Edo ed Elvio Tempia Valenta. I tre ospedali dell’ASLTO5 (Carmagnola, Chieri e Moncalieri ) sono stati tra i centri piemontesi coinvolti nella sperimentazione; lo studio clinico è stato inserito all’interno del programma regionale di “Prevenzione Serena”. Le associazioni di volontariato che hanno collaborato per la realizzazione del progetto nella nostra Asl sono A.N.D.O.S a Carmagnola, C.O.V.A.O. a Moncalieri, A.V.O. e V.I.T.A. a Chieri.
Questi i principali obiettivi del Proteus: confrontare le performance diagnostiche della DBT ( Digital Breast Tomosynthesis) con quella della mammografia 2D (bidimensionale); stimare l’entità della sovradiagnosi tramite lo studio dei fattori prognostici e la caratterizzazione biologica dei carcinomi mammari rilevanti; stimare i costi e la sostenibilità dello screening con DBT, basato su un nuovo modello tecnologico ed organizzativo.
Le donne “idonee” a partecipare al Proteus hanno ricevuto un depliant illustrativo dello studio clinico allegato alla lettera di invito alla mammografia di Prevenzione Serena, ma è stata soprattutto l’accoglienza delle volontarie in molti casi a motivare le donne nella loro adesione alla sperimentazione, così come è stato utile il loro aiuto pratico nella compilazione del consenso informato e di un breve questionario su tablet.
Qualche numero? 71.442 donne nella Regione hanno aderito al progetto e 29.722 sono le tomosintesi acquisite; a Chieri l’adesione di è stata di 3187 donne con 747 tomosintesi acquisite; il 60% delle donne idonee ha accettato di partecipare.
I risultati definitivi e l’eventuale ricaduta del Proteus Donna saranno comunicati nei prossimi mesi. A Chieri ci sarà la possibilità di avere qualche anticipazione e valutazione nel corso di una conferenza che sarà organizzata il 6 marzo dall’Associazione V.I.T.A. proprio sull’utilità dello screening mammografico e che avrà come relatrici la dott.ssa G.Cavalot, Direttore S.C. Radiodiagnostica dell’ASLTO5, e l’Ing. Sandra Delsanto della Im3d.
L’accoglienza alla mammografia nell’Ospedale di Chieri ha visto impegnate dal maggio 2016 al dicembre 2017 volontarie dell’A.V.O. e di V.I.T.A. a giorni alterni dal lunedì al venerdì: un’esperienza nuova per entrambe le associazioni, che hanno operato in sinergia e condividendo gli obiettivi, con verifiche durante il percorso che hanno contribuito a migliorare la qualità della presenza. Costante è stato il riferimento con la dott.ssa Cavalot; improntato a grande collaborazione e reciproca stima il rapporto con il personale tecnico di radiologia impegnato negli esami della Prevenzione Serena; ottima l’organizzazione dei turni operata da Laura Bellotto per A.V.O. e da Maria Luisa Fasano per V.I.T.A.
Esperienza conclusa quindi? Forse no. I ringraziamenti della dott.ssa Cavalot e del dott. Panarisi alle volontarie per il contributo ad uno studio che si presenta come uno dei più imponenti al mondo in questo ambito sono stati accompagnati dall’auspicio che la collaborazione continui, nell’accoglienza alle donne invitate agli screening di Prevenzione Serena (Mammografia e Pap test). Le volontarie di A.V.O. e di V.I.T.A. sono fiere di aver dato un contributo alla ricerca che ha come obiettivo la salute delle donne, ma soprattutto di aver ascoltato , rassicurato e motivato donne come loro, nell’attesa di un esame assai utile ma anche fonte di ansie … Se possono contribuire a scrivere nuovi percorsi tesi all’umanizzazione dell’Ospedale, le volontarie saranno in prima linea!