PIEMONTE ARTE: UNIA, MOLLINO, NAVA, GAUDENZIO FERRARI, CHIOSTRI, MUSLI, MELOTTI

CUNEO, “INCONTRARE LA FORMA”, MOSTRA DI SERGIO UNIA

Sabato 27 gennaio 2018, alle ore 17,30, presso il Complesso monumentale di San Francesco in via Santa Maria 10, Cuneo, verrà inaugurata la mostra “Incontrare la forma “ di Sergio Unia.

Promosso dalla Città di Cuneo con le associazioni grandArte e Amici Case del Cuore, in collaborazione con il settimanale La Guida, l’evento è patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla Provincia di Cuneo e si avvale del contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT. Curata da Giacomo Doglio e Massimiliano Cavallo e con presentazione critica di Angelo Mistrangelo, la grande mostra antologica dell’artista monregalese presenta un centinaio di opere, prevalentemente bronzi e qualche gesso, che ne ripercorrono l’intero cammino artistico.

La mostra resterà aperta dal 27 gennaio 2018 all’11 marzo 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica dalle ore 15,30 alle ore 18,30.

Lo spazio monumentale di San Francesco inondato di luce che accende le infinite cromie del bronzo, in un originale allestimento ispirato alle grandi gallerie di scultura delle Accademie d’Arte o delle grandi Collezioni museali in cui regna un apparente e sorprendente caos di soggetti, forme e dimensioni.

Così si presenta ai visitatori la grande mostra antologica di Sergio Unia che propone lavori dalla fine degli anni settanta fino all’attualità. Un centinaio di opere, essenzialmente bronzi e qualche gesso, che ne ripercorrono l’intero tragitto artistico: dalle prime esperienze di figurazione “impegnata”, contraddistinte dal pathos dei soggetti trattati, sia civili che religiosi (per lo piu’ episodi della Resistenza, Crocifissioni, Prigioni ), alla ricerca della meta’ degli anni Ottanta incentrata su temi legati alla musica ed alla danza (numerosi gli studi dal vero aventi a modello i ballerini del Teatro Regio di Torino e quelli della Scala di Milano) e alla bellezza femminile ispirata all’esperienza del quotidiano e degli affetti familiari, ed ancora al filone di fine anni Novanta sviluppato nell’ambito della citazione del “frammento” della scultura classica.

“Il segno, la forma, l’armonia dei volumi – sottolinea A. Mistrangelo – contraddistinguono il cammino di Sergio Unia, il senso di una visione che unisce classicità e linguaggio moderno, intensità espressiva e testimonianza civile, in una sorta di continuo e inesausto racconto, di appartenenza a questo nostro tempo denso di contraddizioni, di mutamenti sociali, di aperture verso nuovi approdi dell’arte.”

Un cammino punteggiato da più di quarant’anni   di mostre , rassegne ed incontri a livello nazionale ed internazionale che concorrono a delineare una ricerca personale sempre decisamente coerente alla propria concezione di arte, al cui proposito la critica ha concordemente individuato, quali possibili fonti d’ispirazione plastica, danzatrici e fanciulle di Degas, Messina e, presumibilmente, a maggior ragione, dello stesso Manzù.

 

L’OCCHIO MAGICO DI CARLO MOLLINO, FOTOGRAFIE 1934-1973

Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

18 gennaio – 13 maggio 2018

Mostra a cura di Francesco Zanot

Walter Guadagnini, Direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, ha scelto per l’avvio della stagione espositiva del 2018 una mostra insieme molto torinese e altrettanto internazionale, dedicata a Carlo Mollino. “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”, a cura di Francesco Zanot, sarà a CAMERA (Torino), dal 18 gennaio al 13 maggio 2018. L’esposizione attraversa l’intera produzione fotografica di Carlo Mollino, in un percorso di oltre 500 immagini tratte dall’archivio del Politecnico di Torino. Questa iniziativa fa seguito alla mostra “Carlo Mollino. In viaggio”, tenutasi presso CAMERA nella primavera del 2016, a testimonianza del

rafforzamento della collaborazione tra Politecnico e CAMERA, anche grazie a un accordo di collaborazione siglato nell’aprile di quest’anno. Tra i più noti e celebrati architetti del Novecento, Carlo Mollino ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo privilegiato, utilizzandola sia come mezzo espressivo, sia come fondamentale strumento di documentazione e archiviazione del proprio lavoro e del proprio quotidiano. Questa esposizione, la più grande e completa mai realizzata sul tema, indaga il rapporto tra Mollino e la fotografia evidenziandone l’unicità e le caratteristiche

ricorrenti, a partire dalle prime immagini d’architettura realizzate negli anni Trenta fino alle Polaroid degli ultimi anni della sua vita. Sulle orme del padre Eugenio, ingegnere e appassionato fotografo, Carlo Mollino si è avvicinato a questo linguaggio espressivo fino dalla gioventù, sviluppando non soltanto un vasto corpus di immagini a metà tra il canone della tradizione, di cui aveva consapevolezza profonda, e lo slancio della sperimentazione, ma anche una peculiare coscienza critica che lo ha condotto a pubblicare nel 1949 “Il messaggio dalla camera oscura”, volume innovativo quanto fondamentale per la diffusione della cultura fotografica in Italia e la sua accettazione tra le arti maggiori. Questa mostra si propone così di approfondire la straordinaria complessità e fecondità della riflessione di Carlo Mollino sulla fotografia, situandolo definitivamente nella storia di questa disciplina attraverso un percorso che alterna grandi classici a opere del tutto inedite e mai precedentemente esposte. Superando qualsiasi classificazione tra generi, incompatibile con la stessa natura molteplice e sfaccettata di Carlo Mollino, che porta avanti contemporaneamente progetti e interessi molto diversi facendoli inevitabilmente confluire tra loro, la mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche, ognuna intitolata con una citazione tratta dagli scritti dello stesso autore. Nella prima sezione, “Mille case”, sono raccolte le immagini relative al tema dell’abitare, che caratterizza ovviamente una porzione fondamentale del lavoro fotografico di Mollino: oltre alle immagini degli edifici (Mollino è tra i pochi architetti che, dopo averle realizzate, reinterpretano con la fotografia le proprie costruzioni), compaiono qui still-life di oggetti domestici, ritratti ambientati nei celebri interni progettati da lui stesso, e una serie di istantanee riprese durante i suoi viaggi come annotazioni visive di architetture più o meno note, dalle case in legno e paglia della campagna rumena al Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright a New

York, dai mulini olandesi alla Chandigarh di Le Corbusier. La seconda sezione, “Fantasie di un quotidiano impossibile”, è centrata sull’atmosfera e le ispirazioni surrealiste che pervadono una parte della produzione fotografica molliniana. È il capitolo più libero e imprevedibile dell’intera mostra. Include fotografie molto diverse tra loro, sempre tese a mettere in discussione la realtà

rappresentata: ci sono immagini di vetrine che ricordano quelle riprese a Parigi da Eugène Atget, fotografo prediletto da Man Ray, oggetti isolati nell’inquadratura e caricati di una vita misteriosa, specchi che nascondono e moltiplicano ogni cosa, fotografie di altre fotografie, fotomontaggi di progetti architettonici realizzati a partire da modelli di piccole dimensioni, fino a una selezione di preziose immagini tratte dalla pubblicazione “Occhio magico”, del 1945. “Mistica dell’acrobazia” è il titolo della terza sezione, interamente dedicata a un altro interesse molto speciale di Carlo Mollino, quello per la velocità, il movimento e la dinamica. Sono qui riunite fotografie sul tema del volo, che Mollino praticava da provetto pilota acrobatico, dell’automobilismo, con particolare attenzione alla vicenda del Bisiluro, automobile da lui progettata (insieme a Mario Damonte ed Enrico Nardi) e con cui aveva partecipato alla “24 ore di Le Mans” nel 1955, e dello sci, con una selezione di fotografie di linee tracciate dagli sciatori sulla neve, sinuose come i profili del design del genio torinese. La quarta sezione, “L’amante del duca”, la più ampia della mostra con oltre 180 fotografie selezionate, è infine dedicata al tema del corpo e della posa. Qui sono messi a confronto tra loro due soggetti fondamentali dell’intero corpus fotografico molliniano: i ritratti femminili (oltre alle celeberrime Polaroid, sono esposte numerose stampe originali in bianco e nero e a colori) e gli sciatori. Entrambi sono il frutto di una meticolosa operazione di messinscena di Mollino, che dimostra una particolare attenzione per il controllo della posa, riprendendo ossessivamente gli stessi gesti. Gli sciatori sono colti in posizioni che individuano la perfezione del gesto tecnico (direttore della commissione delle scuole e dei maestri di sci, Mollino pubblica nel 1951 il manuale

“Introduzione al discesismo”), mentre le donne, reminescenti della statuaria antica, replicano senza sosta atteggiamenti simili, sullo sfondo degli stessi scenari e vestite nei medesimi abiti.

La mostra si completa infine con alcuni documenti, tra cui lettere, manoscritti, dattiloscritti originali (relativi in particolare alle successive stesure de “Il messaggio dalla camera oscura”), e una serie di cartoline collezionate da Carlo Mollino in ogni angolo del mondo che evidenziano, oltre a un atteggiamento di costante ricerca e curiosità, l’interesse vivo per la fotografia in ogni sua declinazione ed espressione. Tutti i materiali in mostra, salvo alcune eccezioni opportunamente indicate, provengono dalle collezioni del Politecnico di Torino, Archivi Biblioteca Gabetti, Fondo Carlo Mollino.

 

RIVOLI, MOSTRA DI NICOLETTA NAVA ALLA CASA DEL CONTE VERDE

Fermo Immagine

Mostra personale di Nicoletta Nava dal 26 gennaio al 25 febbraio 2018

Inaugurazione venerdì 26 gennaio ore 18.00 Casa del Conte Verde via F.lli Piol 8, Rivoli (To)

Blu notte, di Prussia, cobalto, azzurro, cielo, turchese, bluette, oltremare… Infinite sfumature per un colore con un suo carattere privilegiato. Ed è nell’affascinante cornice della Casa del Conte Verde di Rivoli che la pittrice rivolese Nicoletta Nava porta il blu delle sue opere, dalle cui varie gradazioni prendono vita figure femminili che raccontano storie intime o collettive. La mostra espone una sessantina di tele nelle quali spesso i protagonisti sono i dettagli, i particolari anatomici di un corpo, primi fra tutti i piedi e le gambe dipinti con maestria e una buona dose di ironia. Sono piedi che diventano simbolo dell’attaccamento alla terra, alle radici che costituiscono il nostro essere, ma che ritroviamo anche leggeri e fluttuanti tra le nuvole. La pittura di Nicoletta Nava ritrae donne sorprese in attimi privati o donne illustri dell’Arte divenute, grazie alla creatività e a Photoshop, simboli di temi odierni toccanti come l’inquinamento, la chirurgia estetica, l’emigrazione… Le opere diventano dunque mediatrici di sensazioni e di emozioni. Sono come dei FERMO IMMAGINE, delle inquadrature dal taglio cinematografico che fissano e catturano “scorci” sul mondo delle donne colto nei suoi vari aspetti: la maternità, la forza, la sensualità, la fragilità, la violenza… La mostra raccoglie tele, bozzetti ed elaborazioni digitali, rivelatrici di un’attenzione verso la ricerca e la sperimentazione di tecniche diverse. Un filmato realizzato dalla videomaker rivolese Claudia Elia, anch’esso dedicato ai dettagli visti in macro della materia pittorica e del corpo umano, completa e apporta un tocco della settima arte a questa mostra tutta al femminile.

Orari

dal martedì al venerdì 16 – 19

sabato e domenica 10 – 13 / 16 – 19

lunedì chiuso

Ingresso

intero 5 € / ridotto 3 € / con Tessera Musei gratuito

Info

Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it – Tel. 011 956 30 20

Mostra realizzata dalla Città di Rivoli

Con il patrocinio di Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino

 

GAUDENZIO FERRARI: L’ANTEPRIMA ALLA MOSTRA IN 5 INCONTRI

Cinque appuntamenti di rilievo per presentare a Torino la grande mostra su Gaudenzio Ferrari che prenderà il via il 23 marzo in tre diverse città: Varallo Sesia, Vercelli e Novara. A promuovere la mostra-evento è l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, con le realtà territoriali coinvolte, e il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa San Paolo, in qualità di main sponsor. L’organizzazione è dell’Associazione Abbonamento Musei. L’esposizione è curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, e saranno proprio i due curatori a illustrarla, giovedì 25 gennaio alle ore 18, all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (Via Accademia Albertina, 8).   Dopo questa conferenza di presentazione della mostra, il ciclo prosegue tra febbraio e inizio marzo con incontri e visite guidate alla Galleria Sabauda, Palazzo Madama e alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti per far conoscere al pubblico Gaudenzio e le sue opere presenti nelle collezioni torinesi. Tra gli appuntamenti è prevista anche una visita al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” che si occuperà del restauro di alcune opere concesse in prestito. Ecco il calendario degli incontri, tutti incentrati sul tema “Gaudenzio, un Maestro del Rinascimento in Piemonte”, ai quali ci si potrà prenotare a partire dal 1 febbraio.

Il primo di essi è previsto per giovedì 15 febbraio alla Galleria Sabauda, dove si potrà ammirare la Sala dedicata a Gaudenzio Ferrari nella sezione dedicata ai Maestri del Rinascimento in Piemonte.

Lunedì 26 febbraio alle 17, a Palazzo Madama (piazza Castello), Simone Baiocco, conservatore di Palazzo Madama, presenta l’opera di Gaudenzio nel contesto piemontese soffermandosi sulle opere presenti nella collezione dello stesso Palazzo.

Nel mese di febbraio, Il Centro per il Restauro di Venaria guiderà il pubblico nei propri laboratori per scoprire gli interventi di manutenzione e restauro previsti per alcune delle opere che saranno presenti in mostra, tra questi un nucleo di cartoni di Gaudenzio e della sua scuole provenienti dalla Pinacoteca dell’Accademia Albertina

Infine, sabato 3 marzo, alle 16.30, 17.30 e 18.30, visita guidata alla sala dei Cartoni Gaudenziani in Pinacoteca Albertina, per ricordare la donazione dei cartoni stessi da parte di Carlo Alberto all’Accademia. Gli organizzatori comunicano le modalità di accesso: per la conferenza del 25 gennaio si è consiglia la prenotazione, che è obbligatoria per tutti gli altri appuntamenti. Per questo basterà rivolgersi al Numero Verde 800.329.329 (attivo tutti i giorni 9.00-18.00). Le visite guidate sono gratuite, è necessario il pagamento del biglietto d’ingresso nella sede (biglietto di ingresso che è invece gratuito per gli Abbonati di Abbonamento Musei).

 

 

TORINO, INCONTRO CON GIANNI CHIOSTRI

Mercoledi’ 24 gennaio – ore 17,30 – 19,00

LA COMUNICAZIONE VISIVA DELLA NOTIZIA – incontro con   Gianni Chiostri – illustratore umorista.

Presso il Centro Incontri della Fondazione Paolo Ferraris – C.so G. Ferraris 99 – Torino.

 

 

 

 

TORINO, MUSLI: “A SCUOLA NELLA FORESTA”

In occasione della mostra Scuole come capanne Libri come opere d’arte. Dal Brasile all’Agro Romano nata dalla collaborazione tra la Fondazione Tancredi di Barolo e il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, l’Universidade de Sao Paulo (USP) – Projecto LIVRES e il Centro Studi “Guido Gozzano – Cesare Pavese” dell’Università di Torino, il MUSLI propone l’attività per bambini e famiglie A scuola nella foresta.

I partecipanti verranno guidati alla scoperta di libri di scuola, materiali didattici e oggetti di vita quotidiana ideati e realizzati dagli indios brasiliani ed esposti per la prima volta in Italia. Questi materiali didattici, di grande originalità e bellezza artistica, sono il frutto della creatività e dei bisogni di maestri e allievi e possono diventare un’occasione unica per vivere un’esperienza in museo immaginando di essere a scuola in terre lontane. Immersi tra suoni, colori e immagini del Brasile le famiglie potranno ascoltare un racconto tradizionale della cultura Guaranì e realizzare un ornamento legato al rituale della festa.

L’attività si svolgerà su due turni: alle ore 15.30 e alle 17.00

Il costo previsto per il laboratorio è di 4.00 € a partecipante. L’ingresso al Museo è gratuito per i bambini. Per genitori e accompagnatori: 4.00 € Percorso Libro, 6.00 € Percorso Scuola + Percorso Libro; gratuito con Tessera Abbonamento Musei.

 

IL FORTE DI BARD RIAPRE DA SABATO 20 GENNAIO

Il Forte di Bard riapre al pubblico da sabato 20 gennaio 2018 al termine del periodo di chiusura dopo le feste natalizie. In occasione della riapertura e in attesa delle due nuove grandi mostre in partenza a febbraio – Luci del Nord. Impressionismo in Normandia e Wildlife Photographer of the Year 53 – l’Associazione Forte di Bard lancia una speciale promozione per la visita alle aree museali permanenti della fortezza. Sino al 31 gennaio 2018 si potrà entrare in 2 al prezzo di 1 per visitare il Museo delle Alpi, il Ferdinando – Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, le Prigioni e Le Alpi dei Ragazzi. Inoltre, ogni domenica sino al 25 febbraio, con partenza alle ore 11.00, verrà organizzato un servizio di visita assistita su prenotazione per meglio conoscere la storia e l’architettura della fortezza e il nuovo museo Il Ferdinando. La visita ha una durata di due ore. Tariffa: 4 euro + 5 euro ridotto di ingresso al Museo.

Visite su prenotazione al n. 0125 833818 o direttamente in Biglietteria sino esaurimento posti.

 

CASTELLO DI MIRADOLO: PROROGATA LA MOSTRA DI MELOTTI

Prorogata fino al 25 febbraio 2018 la mostra “Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura”, organizzata dalla Fondazione Cosso nelle sale storiche del Castello di Miradolo. La mostra nasce da un inedito progetto di ricerca costruito intorno alla figura di Melotti e alla sua profonda ispirazione musicale. L’esposizione è adatta anche alle famiglie con bambini grazie allo speciale allestimento didattico “Da un metro in giù”. Ogni fine settimana la Caffetteria del Castello è a disposizione dei visitatori per una dolce pausa a cura delll’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo. Alla visita della mostra è possibile unire una passeggiata nel parco storico del Castello, accompagnati dall’audio racconto stagionale. Domenica 25 febbraio, alle ore 21.15, in occasione dell’ultima giornata di apertura della mostra, la Fondazione Cosso presenterà l’ultima replica di “Metamorphosis da Buster Keaton a Philip Glass”, la performance curata dal progetto musicale “Avant-dernière pensée”, nelle sale della mostra.

 

IVREA, AL MUSEO GARDA “UNA MASCHERA PER IL CARNEVALE”

I nostri artisti vi aspettano negli spazi del Museo Pier Alessandro Garda di Ivrea per farvi mascherare! Ogni partecipante potrà realizzare una maschera personale, giocando con frutta, fiori e oggetti naturali. I più fantasiosi porteranno a casa una maschera in rilievo, magari persino profumata. Sarete così pronti per il Carnevale di Ivrea o… per il Carnevale a scuola.

Vedremo anche ritratti antichi e moderni da cui trarre ispirazione…

L’attività è rivolta a famiglie con bambini di età compresa fra i 4/5 e gli 11 anni.

Per informazioni e prenotazioni in orari apertura Museo (iscrizioni obbligatorie entro il 2/02 ore 12):

Museo Civico P.A. Garda

lunedì-venerdì 9,00-13,00 – giovedì 14,30-18,30 – sabato 15,00-19,00

Tel. 0125.634155 – 0125.410512/513

Cell. 392.1515228

Email musei@comune.ivrea.to.it

Costo di partecipazione: Euro 5 a bambino