Sanremo 2018, un’inviata di Centotorri alla ricerca di curiosità nel retroscena
Si è appena concluso il 68° Festival della Canzone Italiana, in scena dal 6 al 10 febbraio 2018, con vincitori il duo Ermal Meta – Fabrizio Moro e la canzone “Non mi avete fatto niente”
Una enorme macchina organizzativa si muove attorno a questo grandioso evento che ho potuto vivere da vicino partecipando in galleria alla serata del giovedì. Vorrei trattare di alcune, credo, interessanti curiosità.
Parliamo dei controlli, che sono aumentati notevolmente per prevenire eventi terroristici. I check di documenti e delle auto incominciano già all’ingresso dei parcheggi prossimi al Teatro Ariston aperti esclusivamente per i possessori di biglietto d’ingresso al Festival. Prima di arrivare al “red carpet” vi è un secondo controllo delle generalità del possessore del biglietto nominativo (generalità già controllate nei giorni precedenti dalla sezione antiterrorismo prima dell’emissione del biglietto), con successivo passaggio attraverso il metal detector (inspiegabile però che non vengano controllate le borse!) seguito da ben altri tre controlli finché non si raggiunge il proprio posto assegnato: quindi in tutto ben 5! Difficile perdersi perché c’è sempre qualcuno che ti dice dove puoi passare e dove no!
Ho assistito allo spettacolo in galleria. La prima cosa che attira è il bianco della scenografia e dell’orchestra (50 musicisti e 6 coristi) che fa contrasto con il palco nero a specchio. Imponente la scala che scende divisa in 5 sezioni e l’enorme display a led che compare centralmente.
A lato del pubblico in galleria ci sono due televisori che permettono di vedere in diretta le immagini trasmesse in tv. Il pubblico della galleria è sempre pronto, durante lo spettacolo, a partecipare in modo molto attivo rispetto al pubblico più “pacato” della platea: immaginatevi quasi un tifo da stadio!
Cosa succede durante i 3 minuti della pubblicità? A volte i presentatori dialogano con il pubblico in attesa del collegamento, dimostrando di essere simpatici come appaiono davanti alla telecamera; ci sono numerosi tecnici che entrano in scena per i preparativi per il successivo cantante, ognuno con il suo preciso compito; tecnici che entrano continuamente in scena anche durante la diretta ma che i telespettatori hanno visto raramente, sapientemente non ripresi dalle telecamere.
Durante le esibizioni è un tripudio di luci con i giochi colorati di circa 650 fari! Sia ben chiaro che non li ho contati, ho rivolto alcune domande a Luca Aggio, coordinatore Rai dei collegamenti audio-video e preziosa fonte di notizie “esclusive” per questo articolo.
Grazie Luca della tua disponibilità a rivelare alcuni aspetti del grande lavoro che voi tecnici svolgete. Quando cominciano i preparativi per questa kermesse della canzone e quanti tecnici sono coinvolti?
“Per la parte redazionale, artistica, le prime riunioni iniziano a fine ottobre. Noi tecnici abbiamo iniziato a metà novembre provando i nuovi apparati, facendo test, a dicembre abbiamo stabilito cosa utilizzare, fatto lo schema per ciò che ci compete. Ci siamo poi trasferiti a Sanremo intorno al 20 gennaio, impiegando 10-15 giorni per il montaggio delle apparecchiature. All’incirca il personale Rai coinvolto si aggira intorno alle 150 unità, diviso in diverse squadre. La mia è composta da 4 tecnici, io come coordinatore e 1 funzionario presente nelle serate della trasmissione”
Bellissimo e maestoso il palco, la scenografia!
“Ciò che vede il pubblico è la prima parte che viene assemblata a fine novembre-inizio dicembre, perché tutto quello che si monta nella platea dell’Ariston (l’allestimento audio, le luci) avviene successivamente assecondando la scenografia. Quest’anno ci sono state molte parti motorizzate e un impianto elettrico imponente che hanno portato rallentamenti al montaggio”.
Dalla galleria ho notato i percorsi che ha compiuto la “Spidercam”, la telecamera volante…
“Certo, è un sistema che permette ad una telecamera di muoversi in uno spazio tridimensionale sopra al palco offrendo delle inquadrature spettacolari. In breve, il sistema è guidato da 4 argani motorizzati connessi tramite cavo di acciaio alla telecamera. Il sistema di “pilotaggio” è controllato da un software che invia i comandi ai quattro motori tramite connessioni a fibra ottica, mentre il quinto cavo sempre in fibra ottica trasporta sia i comandi di movimento della testa remota sia i comandi sull’obiettivo della telecamera (fuoco, zoom), nonché permette il trasporto dei segnali dati e video in alta definizione della camera stessa fino alla postazione di controllo e quindi, tipicamente, alla regia”.
Ma… come sono i conduttori, tu che li hai visti da vicino…
“Di grande professionalità ovviamente tutti e tutti molto affabili, “non se la tirano” come si dice. Michelle Hunziker come la si vede simpatica sul palco, così è anche a telecamere spente. Mi ha stupito piacevolmente anche vederla struccata e confermo che è bella veramente, a completamento del suo carattere e modo di fare così solare! Pierfrancesco Favino non lo conoscevo tanto e qui ho constatato quanto sia bravo. Baglioni è Baglioni, si respira la sua autorevolezza”.
Il Festival è iniziato con l’intervento di Fiorello…hai un aneddoto?
“Ricordo un intervento simpatico di Fiorello durante le prove, che ha poi portato sul palco: ha un po’ scherzato col direttore generale della Rai Mario Orfeo facendo battute sulle prossime elezioni, dicendogli che non aveva ancora un contratto Rai e che quindi quest’anno la Rai lo avrebbe pagato in bitcoin e istruiva il direttore coinvolgendolo nelle prove su come avrebbe dovuto alzare le mani al suo comando durante la diretta”.
Durante lo spettacolo c’è tensione tra gli addetti ai lavori?
“Certo, soprattutto perché è una diretta di fronte a milioni di telespettatori, anche trasmessa in HD sul canale 501 con l’audio Dolby Digital 5.1. Noi che portiamo il segnale siamo attentissimi se si presenta anche un minimo difetto a capire dov’è stato rilevato e se si può ripetere. Dalla “sala ponti”, che è il luogo da dove partono i segnali all’ultimo piano dell’Ariston dove abbiamo montato il nostro impianto, abbiamo fatto arrivare a Saxa Rubra 6 segnali del Festival: 1 segnale principale che se dovesse saltare ha 5 riserve. Il primo segnale raggiunge il satellite in 3 ricevitori e consegnato in 3 versioni diverse al controllo centrale di Saxa Rubra. Poi abbiamo un secondo segnale del festival che raggiunge un altro satellite in 2 ricevitori e consegnato in 2 versioni diverse al controllo centrale di Saxa Rubra. Infine abbiamo un ultimo segnale che viaggia attraverso le fibre ottiche e, ormai da qualche anno, anche su protocollo IP di internet. Perché ricordiamo che nella settimana del Festival noi della “sala ponti” ci occupiamo e gestiamo anche le dirette dall’Ariston di “Domenica in” e “Uno mattina”, dal Casinò de “La Vita in Diretta”, l’ “Anteprima Festival”, il “Dopo Festival”, “Il Sabato Italiano”, tutti i Tg che fanno collegamenti da alcune regie all’interno dell’Ariston e si collegano con le regie dei Tg a Roma, salette dove avviene il montaggio di collegamenti poi riversati a Roma, i collegamenti da Roma di Gigi Marzullo con i suoi ospiti in uno studio a Sanremo; ci sono dei programmi che vanno in onda solo sul web come la “video chat” di Vincenzo Mollica, il TG1 che va in onda anche sul web oltre in tv e la video conferenza giornaliera in onda dalle 12 alle 13, più di 10 produzioni!”
Incredibile quanto lavoro c’è dietro!
“Quando lavori dentro una macchina organizzativa di questa portata, sia come artistico che come tecnico, ti sembra di far parte di un grande spettacolo che coinvolge tutta una città. Purtroppo basta uscire dai confini sanremesi per non respirare più quest’aria festivaliera. Però leggere stamattina che la serata finale ha avuto dei picchi di seguito di oltre 13 milioni di telespettatori ripaga degli sforzi fatti e della nostra lontananza dalle famiglie durante i preparativi”.
(Tiziana Guarato)