“Una notte al centralino”, il libro del poliziotto chierese Rocco Campochiaro

Qualche giorno fa, casualmente, ho scoperto che è in fase di pubblicazione un nuovo libro di un autore locale: Rocco Campochiaro. Di lui sapevo solo che da Pavarolo si è trasferito a Chieri e che è un collega di Antonio Zullo (ex assessore e attuale consigliere comunale di Chieri) con cui, come afferma l’autore in fase d’intervista, è “accomunato dalla passione per l’attività sindacale che entrambi professiamo provando a garantire, nel miglior modo possibile, il benessere e le pari opportunità degli appartenenti alla Polizia di Stato”. Dopo essere riuscita a contattarlo è iniziato un viaggio non solo all’interno di una serie di pagine scritte bensì nel mondo di un uomo, un padre di famiglia, un poliziotto. In modo “fresco”, mediante metafore, figure retoriche, digressioni temporali, e autoironia, fa un viaggio profondo nel suo io ma con una leggerezza tale da permettere al lettore di viaggiare e sognare insieme a lui. Implicitamente dà risalto ad uno spaccato della sua vita da poliziotto, in una delle mansione a volte poco considerate. Ed è così che durante certe notti che sembrano interminabili, tempi paralleli vivono contemporaneamente in un unico tempo, passato-presente- futuro nonché sogni e aspirazioni s’intrecciano e talora si fondono. I ricordi si risvegliano, riprendono vita per brillare di luce propria, tra una telefonata e l’altra in “una notte al Centralino”. Una vita racchiusa in un battito di cuore. In una manciata di righe viene narrata una storia d’amore lunga anni, di cui “quel francobollo” n’è ancora testimone; in un centinaio di pagine viene racchiusa (ma non intrappolata) una vita.

Chi è il poliziotto Rocco Campochiaro?

            “Sono entrato in Polizia nel marzo del 1993, a circa 20 anni. Oggi ne ho 44.

Ho lavorato al Reparto Mobile di Taranto fino al 1995 e dall’agosto di quello stesso anno sono in forza alla Questura di Torino ed in effettivo servizio al Commissariato Centro, dove mi occupo di Segreteria e Affari Generali da circa 10 anni.

Prima di arrivare ai giorni nostri, mi sono occupato di servizi di Polizia Giudiziaria, Controllo del Territorio, Ordine Pubblico e Vigilanze ad obiettivi istituzionali, tra cui il “centralino” del Commissariato Centro dove, durante i turni notturni, ho sempre alimentato la mia passione per la scrittura davanti ai monitor di una città che spesso dormiva, ma talvolta era talmente agitata da non riuscire a lasciarmi tenere neppure la penna in mano”- rivela l’autore.

“Nel 2008 ho realizzato il sogno della mia carriera professionale, diventando Istruttore di Guida Operativa Sicura della Polizia di Stato, qualifica che mi ha permesso di collaborare in diversi contesti, come formatore in aula e istruttore in pista, di una materia a cui ancora oggi dedico tanto, e cioè la Sicurezza Stradale.”

Quando, come, e perché la passione per la scrittura si è materializzata in un libro?

            “Compito arduo per un poliziotto, ma il mondo ha bisogno di sapere che siamo persone normali, con i nostri limiti e i nostri pregi, con i nostri ricordi, con le nostre passioni, ma soprattutto con i nostri sogni da vivere.

I sogni: non sono tutti uguali; quelli che arrivano di notte sono leggeri come fogli di carta, per questo bisogna provare a disegnarli prima che inaspettate folate di vento se li porti via.

Una notte da scrivere e da raccontare, originariamente destinata a un opuscolo da stampare in tipografia e da regalare a pochi.

Quando ho consegnato in copisteria il manoscritto, si sono rifiutati tassativamente di stamparlo imponendomi di farlo leggere a una casa editrice. La casa Editrice che ha creduto nel mio sogno è la IMPREMIX, inserita nel prestigioso circuito degli Editori Piemontesi Associati.”

 

 

In quanto tempo è stato realizzato?

            “Il libro contiene racconti autobiografici che risalgono anche alla mia infanzia trascorsa in Basilicata, a Potenza, da qui la motivazione di aver ricevuto entrambi i Patrocini del Consiglio Regionale della Basilicata e del Consiglio Regionale del Piemonte; un Aglianico e un Barbera nella perfetta metafora scritta in una notte da un lucano che oggi vive in Piemonte. Quindi, di fatto, il lavoro di amalgama degli scritti è durato un paio di anni, sebbene stilato in un lasso di tempo che potrebbe essere quantificato in 10/12 anni. Ci sono poi le immagini che scandiscono le ore ad opera di Sergio Morello, un amico che si diletta nel disegno e che ringrazio vivamente.”

Dove e da quando si potrà acquistare?

            “Il libro, in commercio da lunedì 26 febbraio 2018, sarà acquistabile in diverse librerie del circuito piemontese, tra cui a Torino e a Chieri; a Potenza; sul sito internet della casa editrice www.impremix.it . Il costo è di 12 euro e l’intero ricavato delle vendite sarà devoluto ad una ONLUS, la ALSIL, impegnata a progettare iniziative volte ad arricchire la cultura della legalità nelle scuole.”

Ci sono già eventi di presentazione organizzati?

            “Al momento siamo ancora in fase di definizione- risponde l’autore– ma diciamo che i mesi interessati saranno aprile e maggio. Verosimilmente aprile per la Basilicata e maggio per il Piemonte. Sicuramente sarà presentato, salvo aggiornamenti, il 10 maggio 2018 alle 18 al Salone del Libro nello stand della Regione Piemonte.

Altri progetti letterari in mente?

Ho in mente un romanzo”– risponde con emozione- “ma questa volta lo scriverò di giorno per lasciare al regista della mia esistenza la possibilità di girarlo col sole”- continua, senza svelare oltre.

Cosa rappresenta questo libro per lei?

            “Vi è mai capitato di rimanere svegli per una notte intera?”

Campochiaro risponde riprendendo alcune sue parole impresse nel libro

“È come vivere un sogno, rimanendo stabilmente incantati davanti alle lancette delle ore che si muovono sempre troppo lentamente.

Fissiamo gli orologi messi a disposizione dei nostri occhi, persi ma vivi dentro il silenzio che lentamente ci accompagna all’unica alba che speriamo di abbracciare.

Chissà! Forse, e senza saperlo, tutti disegniamo i sogni che facciamo dentro quelle notti rare, come sonnambuli di noi stessi e scrittori delle nostre vite così incredibilmente simili.

Una notte per ogni uomo dentro la perfetta metafora di un uomo per ogni notte:

questo è “UNA NOTTE AL CENTRALINO”, un viaggio, lungo quanto una vita intera vissuta per davvero…

Che felice alba sia!”

Conclude con occhi sorridenti– “Ecco : la mia notte vissuta come una metafora perfetta della vita, scritta in un Corpo di Guardia di un ufficio di Polizia, dove le ore scorrono come capitoli e i capitoli scorrono come ore.”

 

                                                                                                                                 Serena Goldin