PIEMONTE ARTE: ZOLLA, LYKKE MADSEN, AZIMUT, NAPOLEONE, ISAIA, VASILJEVA, SARTORIS

 

ACCADEMIA ALBERTINA, “DALLA SCUOLA DI GROSSO”: VENANZIO ZOLLA

Tre mostre in rapida successione, dedicate a tre allievi dell’Accademia Albertina intorno al 1900, quando il maestro più noto ma non l’unico è Giacomo Grosso. Tre eventi espositivi che si propongono di illustrare una situazione storica di notevole interesse, tanto per la città, che sta vivendo una profonda trasformazione sociale ed economica, quanto per l’arte torinese, che cerca un rinnovamento ancora prima dell’arrivo di Felice Casorati. Il ciclo di mostre «Dalla scuola di Grosso», si apre con la retrospettiva dedicata a Venanzio Zolla (Colchester, Inghilterra 1880 – Torino 1961) che rappresenta la testimonianza di una esperienza pittorica dalle misurate cadenze figurative. Un artista che, allievo di Giacomo Grosso ll’Accademia Albertina, ha vissuto e lavorato tra Maidstone nel Kent (Inghilterra) e Torino, tra il delicato ritratto della moglie «Blanche», musicista, e quello dedicato al figlio «Elémire», scrittore e filosofo. Invitato alle Biennali Internazionali di Venezia del 1920 e 1922 e alle Quadriennali di Torino, alle mostre della Royal Academy of Arts di Londra e Walker Art Gallery di Liverpool, Zolla affida a meditate nature morte, soffusi interni e piacevoli paesaggi inglesi, parigini e veneziani, un dipingere rasserenante e sensibile al variare della luce e delle stagioni come in «Strada sotto la neve/ Via Pesaro sotto la neve» del 1956. E con «Wedding Cakes» (1907), «Mio padre» (1913) e «Dolores» (1952), l’esposizione presenta la documentazione del Centro Conservazione e Restauro «La Venaria Reale» relativa al restauro delle opere «Ritratto di Blanche», «Ritratto di Eda Doris» e «Natura morta con mele», che segnano il cammino di una pittura ospitata alla «Promotrice» al Valentino e al Circolo degli Artisti di Torino.

Pinacoteca Albertina, dal 3 marzo al 2 aprile 2018

Via Accademia Albertina 8, Torino.

011 0897370

www.pinacotecalbertina.it – pinacoteca.albertina@coopculture.it

ORARI: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì.

BIGLIETTI: intero € 7,00; ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26

anni, convenzioni; gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino +

Piemonte Card.

 

TORINO, GALLERIA D’ARTE PIRRA: BIRGITTE LYKKE MADSEN

“horizons and reflections”

venerdì 2 marzo 2018- fino al 15 aprile

A tre anni di distanza, la Galleria d’Arte Pirra ha il piacere di ospitare nuovamente le opere della pittrice danese Birgitte Lykke Madsen. Nata nel 1960 ad Odense, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti dal 1981 al 1986 e dove attualmente vive e lavora, Lykke Madsen ha indirizzato la propria ricerca pittorica verso interessi specifici, anche tecnici, che hanno preso corpo e sono confluiti in una tematica molto particolare: il rapporto tra l’uomo e l’acqua. Affascinata dalla carica evocativa dei colori e attenta all’influenza dello spazio sui corpi, Lykke Madsen ha trovato nell’ambiente acquatico, indagato nella percezione sia fisica che mentale, la dimensione ideale per comunicare con lo spettatore. Il suo è un punto di vista originale, è l’esplorazione pittorica e sensoriale della profondità, del colore e della “consistenza” dell’acqua. L’artista stessa così sintetizza: “Dipingere l’acqua mi fa sentire libera da qualunque limitazione relativa allo spazio e alla realtà, sia nell’uso dei colori sia nella composizione”. Le opere in tal senso più significative sono quelle in cui il soggetto, solitamente femminile, è rappresentato immerso: il suo corpo ha appena “bucato” la superficie e la colonna di schiuma è ancora bianca, oppure sta risalendo verso la luce, o ancora s’intuisce il blu oltremare profondo, che suggerisce un appagante senso di libertà. Il colore dell’acqua, la tensione tra il corpo e la materia che lo avvolge, nonché le connotazioni simboliche del soggetto si fondono in un’unica e potente esperienza sensoriale e intellettuale. In mostra, oltre alle opere che indagano la vita “segreta” sotto la superficie, ve ne sono altre che raffigurano la dimensione “pubblica” e “sociale” dell’acqua, quella degli orizzonti e dei riflessi che danno il titolo alla mostra: spiagge animate durante la bassa marea, ragazzini che chiacchierano nell’azzurro del mare e del cielo, figure isolate, viste dall’alto, che nuotano in un’acqua luminosa e trasparente che suggerisce quiete e serenità, una donna che passeggia assorta sulla battigia, e poi le barche, quasi sospese nell’immensità tra cielo e mare, con un labile orizzonte come unico riferimento spaziale. Gli orizzonti e i riflessi sono in effetti i soli, vaghi indicatori di spazio e tempo che l’artista concede alle sue tele, creando una sorta di dimensione alternativa e accogliente. Suggestive, quasi suggerite come in una nebbia di memoria, quelle di Lykke Madsen sono opere per sognare senza limiti, opere di fronte alle quali i pensieri restano sospesi da qualche parte tra la memoria e il presente, tra la figurazione e l’illusione.

La mostra rimarrà aperta sino al 15 aprile 2018.

Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393 – www.galleriapirra.it

ORARI: da lunedì a sabato 9,30-12,30; 15,30-19,30. APERTI DOMENICA MATTINA

 

TORINO: “AZIMUT WEEK” NEL CONTESTO DI IOESPONGO XX

Dal 20 al 28 marzo 2018

Quadrilatero Romano di Torino

L’Associazione Culturale Azimut spegne le sue prime venti candeline e per festeggiare la sua attività di promozione a favore degli artisti emergenti e di lavoro nell’ambito dell’Arte Contemporanea lancia l’AZIMUT WEEK.

Dal 20 al 28 marzo prenderà vita un vero e proprio expo nel cuore del Quadrilatero Romano che avrà come quartier generale lo spazio di Magnifica Preda in via Sant’Agostino 28, trasformato per l’occasione nel Nuovo Spazio Azimut dove per un’intera settimana saranno ospitate, dalle ore 19 alle 24, esposizioni, performance, installazioni, incontri, dj set e vari momenti di intrattenimento.

Per l’occasione sarà allestita una vasta panoramica sulle iniziative più importanti che hanno caratterizzato il primo ventennale di Azimut, tra cui:

  • M.I.T. la rassegna d’arte realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e dedicata alla valorizzazione degli artisti torinesi (Made in Turin);
  • TURNA, la mostra dedicata al riciclo, all’auto-costruzione, al design dell’inclusione e a quel sottile confine che si trova tra arte e design;
  • CONCORSO FOTOGRAFICO CAVOUR, aperto a tutti gli studenti delle scuole superiori italiane e ospitato all’Interno del Salone Internazionale del Libro di Torino.
  • IO ESPONGO, l’iniziativa pensata per dare spazio ai talenti sconosciuti e votati periodicamente dal pubblico e da una giuria di qualità;
  • AZIMUT YOUNG, il nuovo progetto con cui l’Associazione Azimut prosegue e rinnova la sua vocazione, rivolta ai giovanissimi, dando la possibilità di avvicinarsi concretamente al mondo dell’arte, attraverso incontri e formazione da parte di artisti e addetti ai lavori.

Oltre all’Headquarter fissato nel Nuovo Spazio espositivo, l’Azimut Week si svilupperà in una serie di altre location del quartiere:

  • l’Orto urbano di Cascina Quadrilatero sarà sede dell’installazione site-specific dell’artista–performer Alice Belcredi, intitolata Chlori Chloris.
  • La Conserveria Pastis promuoverà il progetto “Il futuro di Ripeterà?”, a cura di Alessandra Morra, nato dalla collaborazione tra l’Associazione culturale Azimut e Bjcem, la Biennale Internazionale Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo; le opere sono realizzate da Federica De Leonardo (Vincitrice di IoESpongo XVIII) e Nicolas Vamvouklis (Artista greco promosso da BJCEM).
  • In Via Sant’Agostino verrà allestito il set dell’happening Sketch In The City, una serie di giovani talenti artistici del disegno daranno vita ad un live sketch in mezzo alle persone, mentre scende la notte.

Inoltre, grazie alla collaborazione con Bruno Ponte Corvo alias Pierluigi Pusole, il dehor del Pastis in Piazza Emanuele Filiberto verrà Trasformato nel “Porto di Torino”, dove attraccherà una delle visionarie navi illustrate nel suo ultimo libro d’artista, e disegnata per l’occasione.

Artisti in mostra

Nuovo Spazio Azimut _ Magnifica Preda

Stefano Allisiardi | Fabiana Amato | Maura Banfo | Valerio Berruti | Br1 | Andrea Bouquet | Giulia Caira | Vittorio Campanella | Jessica Carroll | Sergio Cascavilla | Eleonora Castagnone | Marco Cazzato | Irene Coscarella | Fabio Crupi | Federica De Leonardo | Mauro Fassino | Daniele Galliano | Raoul Gilioli | Matteo Gremo | Federica Ingargiola | Miriam Modena | Deka Mohammed | Samuele Mollo | Federica Ovio | Eugen Perner | Luca Razzano | Erika Rihele | Jimmy Rivoltella | Stefano Scagliola | Alessandro Sciaraffa | Elisa Talentino | Truly Design | Ilaria Viale

 

CHERASCO: “EI FU, NAPOLEONE BONAPARTE E IL PIEMONTE

Napoleone Bonaparte e il Piemonte: un rapporto di amore e odio in un periodo di grandi cambiamenti geopolitici, sociali e culturali, un’esperienza per certi versi travagliata, in alcuni casi anche sofferta, ma che – come spesso accade nella storia – ha lasciato un grande segno ancora oggi tangibile. Ed è proprio la descrizione di tutto questo l’ambizioso obiettivo della mostra “Ei Fu – Napoleone Bonaparte dal Piemonte all’Europa (1796-1815)”, in programma da sabato 17 marzo a domenica 24 giugno 2018 a Palazzo Salmatoris di Cherasco (CN).

L’esposizione racconta gli aspetti culturali e sociali dell’epopea di Napoleone Bonaparte, con particolare attenzione alle vicende avvenute dal suo arrivo in Piemonte nel 1796 fino alla sua abdicazione nel 1814 e il rientro dei Savoia dall’esilio in Sardegna. La sede della mostra è lo stesso palazzo che ospitò proprio Napoleone il 28 aprile 1796 in occasione della firma dell’armistizio di Cherasco, centro presente all’interno della Federazione Europea delle Città Napoleoniche. Da qui Bonaparte iniziò la sua avanzata in Italia, parallelamente alle sue conquiste in Europa.

Quella di Cherasco è una mostra che racconta di eserciti e battaglie, ma soprattutto di trasformazioni sociali, culturali e urbane, di statuti e leggi, di emancipazione dei cittadini di religione ebraica e di storie di artisti, scienziati e studiosi che seguirono Napoleone nella corsa verso l’ideale di una nuova Europa e che raggiunsero posizioni di rilievo, come i piemontesi Carlo Secondo Salmatoris di Rosillon e Bernardino Drovetti.

Sono un centinaio gli oggetti in esposizione: documenti, libri, stampe, dipinti, sculture, miniature, porcellane, strumenti musicali, costumi teatrali, armi, argenti e medaglie. Le opere provengono da prestigiose istituzioni piemontesi, tra cui la Fondazione Accorsi-Ometto, il Museo Egizio e l’Archivio di Stato di Torino, oltre che dalla stessa Cherasco e da enti cheraschesi, in particolare la Biblioteca G.B. Adriani e l’Archivio Storico Civico, e da numerosi collezionisti privati.

La mostra è stata voluta dalla Città di Cherasco ed è promossa dall’Associazione Cherasco 1631, due anni dopo il grande successo di “Nel segno dei Savoia. Cherasco fortezza diplomatica”. Curatrice della mostra e del catalogo è Laura Facchin, storico d’arte e ricercatore dell’Università degli Studi dell’Insubria, con la collaborazione di Luca Mana, Flavio Russo e numerosi studiosi e specialisti di settore.

Una sezione a parte della mostra è dedicata alla “Napoleonmania” e curata da Alessia Giorda, storico, e Francesco Ganora, appassionato e collezionista napoleonico, con una collezione di memorabilia e di una vasta oggettistica che celebra il mito di Napoleone dall’Ottocento a oggi nelle sue espressioni più diverse e spesso bizzarre, dai fumetti al sapone da barba, dalle bottiglie di liquore alle figurine, e con una sala video per raccontare la figura di Napoleone nel cinema e nella pubblicità.

La mostra è aperta al pubblico con ingresso libero dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 19. Gli eventi collaterali organizzati nell’ambito dell’esposizione sono aperti a tutti i visitatori. Sono in programma anche visite guidate per gruppi e scuole.

La mostra ha ricevuto il patrocinio della Regione Piemonte ed è stata realizzata in collaborazione con Fondazione Accorsi-Ometto e Museo Egizio, grazie al sostegno del main sponsor Banca di Cherasco e degli sponsor Reale Mutua, Fondazione De Benedetti – Cherasco 1547 Onlus e Castello Visconteo di Cherasco e con il supporto organizzativo di Associazione Cherasco Cultura e Associazione Le Terre dei Savoia.

Ei Fu – Napoleone Bonaparte dal Piemonte all’Europa (1796-1815)

17 marzo – 24 giugno 2018

Palazzo Salmatoris, Cherasco (CN)

Ingresso libero dal martedì alla domenica (dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 19)

www.eifunapoleone.it

 

TORINO, FONDAZIONE FERRARIS: INCONTRO CON MARIA RITA MARENCO

” La sapienza del deserto “

di ROWAN WILLIAMS Arcivescovo di Canterbury

edizioni CLAUDIANA

incontro con MARIA RITA MARENCO Insegnante di Sacra Scrittura

Mercoledi’ 28 febbraio – ore 17,30

Presso il Centro Incontri della Fondazione Paolo Ferraris – C.so G. Ferraris 99 – Torino

Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury e quindi Primate della chiesa d’Inghilterra, è considerato il massimo teologo inglese vivente, insegna teologia a Oxford. In questo volume propone una rilettura degli scritti dei padri e delle madri del deserto del IV e V secolo.

Nella loro scelta di vita monastica, che ispirò la Regola di Benedetto e fu una delle forze che modellarono più in profondità la civiltà europea, risuonano molteplici aspetti della ricerca spirituale moderna.

Maria Rita Marenco insegna Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino, la Sezione Torinese dell’Università Pontificia Salesiana e la Sezione Torinese della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale.

Per informazioni

Tel.: 333 16 09 156 e-mail: amicolibro06@libero.it – info@fondazionepaoloferraris.it

www.amicolibrotorino.it

 

ALPINI, MULI E NOSTALGIA: LA NAJA IN MOSTRA NELLE FOTO DI ENZO ISAIA

In 170 immagini il fotografo Isaia racconta il servizio militare nelle Penne Nere: è un tuffo in un mondo profondamente cambiato, ma dal fascino immutato. Che bella idea ha avuto Enzo Isaia trenta e passa anni fa quando era giovane soldato: eternare su pellicola il servizio militare svolto negli Alpini. L’idea è diventata una mostra dal titolo tanto semplice quanto accattivante: “Noi Alpini”. Visitarla significa compiere un

salto indietro nel tempo, rivivere come era la naja nel corpo delle penne nere. In giro per l’Italia già novantamila persone hanno guardato, e ammirato, le centosettanta fotografie in bianco e nero scattate da Isaia , all’epoca sottotenente di complemento e oggi stimato professionista dell’obiettivo, autore di foto pubblicitarie che confermano come il giovane ufficiale abbia potuto “vedere”con occhio personalissimo i commilitoni, le caserme, le marce nella neve, i muli. Già i muli. Fedeli compagni di fatica dei soldati, oggi sostituiti dai “blindo”o dai “VM” : però, che tenerezza, quale nostalgia evocano le foto dove”questi alpini a quattro zampe”sono protagonisti, portano su per ripidi pendii ghiacciati, attraverso arse pietraie le casse di armi, vettovaglie, tende, s’abbeverano in pozze di neve disciolta. “I nostri amici muli” s’intitola il quadro che Isaia ha dipinto con la sua Leica: decine di animali legati nell’accampamento di alta montagna, sullo sfondo di tende, in primo piano le bestie vicini ai soldati che si scaldano attorno al falò. Oppure, procedendo nella ricerca di un mondo perduto, eccoci dentro le caserme: caserme come non esistono più, camerate disadorne, brande al cui confronto quelle moderne sono letti iperconfortevoli. E poi, al riparo della malga, il rancio mangiato nella gavetta scaldata sul fuoco, il rito della benedizione nelle camerate con il cappellano

militare con la cotta immacolata sulla tonaca lunga, le corvée con la pulizia dei corridoi con segatura bagnata “ e vai con l’olio di gomito”. Un mondo magico, incantato, specialmente nella sezione di immagini dedicate alla montagna, alla neve, “una ricchezza poetica che non sappiamo esprimere ma che non perderemo più” recita una didascalia. Scritta come tutte le altre 169, da Giulio Bedeschi, il cantore dell’epopea della “penne nere” nella campagna di Russia con “Centomila gavette di ghiaccio”: medico in una batteria di artiglieria della divisione Julia, Bedeschi combattè sul fronte greco-albanese e poi su quello russo, il suo libro è stato un best seller, è l’Odissea degli Alpini. Nell’introdurre il bel catalogo della mostra, ha scritto:”Isaia ha messo insieme fotografie ricche di intuito, tecnica, ma soprattutto di poesia, commozione”.

Verissimo: “Noi Alpini” è tutto questo.

Claudio Giacchino  

 

GA.M. : HYPERSOIL – ORGANISMI DEL SUOLO – COMPLESSITÀ – AGRICOLTURE – FUTURO

nell’ambito del programma di formazione per artisti realizzato in collaborazione tra GAM e Fondazione Spinola Banna per l’Arte. Incontro-dibattito con: Giorgio Quaglio – Agronomo, direttore tecnico Seacoop,

Luigi Manenti e Cristina Sala – Agricoltori, Sostegno (Bi), ideatori del “metodo agricolo Manenti”

Mercoledì 28 febbraio 2018

ore 17,45 azione di nutrimento (su prenotazione al numero 011 4436999)

ore 18,30 conferenza (ingresso libero)

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Via Magenta, 31 Torino – Sala Uno

Proseguono gli incontri del progetto IperPianalto, ideato dagli artisti Caretto/Spagna per l’edizione 2017-2018 del programma di formazione per artisti promosso da GAM e Fondazione Spinola Banna per l’Arte.

Dopo l’incontro con Marco Giardino, geologo dell’Università di Torino, riguardante la storia e i processi geologici che hanno dato origine al substrato dell’Altopiano di Poirino, il focus si sposta sul Suolo, luogo di relazioni per eccellenza, interfaccia dinamica dove geosfera, idrosfera, atmosfera e biosfera si incontrano. Dinamiche del suolo e pratiche agricole sono al centro dell’incontro-dibattito condotto dall’agronomo Giorgio Quaglio, esperto di agroecosistemi e dagli agricoltori Gigi Manenti e Cristina Sala, ideatori di un metodo di coltivazione rivoluzionario, che nell’adattarsi rigorosamente al sistema di relazioni tra le radici ed i microorganismi del terreno, sovvertono alcuni dei capisaldi delle pratiche agricole tradizionali.

La complessità delle dinamiche che caratterizzano la cosiddetta Pedosfera non è normalmente percepibile dall’essere umano. I meccanismi chiave che controllano i processi biotici ed abiotici e le loro interazioni, in funzione delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo, sono ancora oggi in parte sconosciuti. Un ambiente complesso e misterioso giace proprio sotto i nostri piedi: da questo sottile strato di materia, risorsa non rinnovabile che ricopre una porzione esigua della superficie terrestre, dipende la sopravvivenza di tutta la vita sul pianeta. La pratica agricola, che ha nella pedosfera il principale luogo di azione, ha un’importanza decisiva sulla cura e salvaguardia del suolo e delle comunità di organismi che naturalmente vivono al suo interno e ne garantiscono la fertilità. La conferenza intende offrire una riflessione ampia sull’agricoltura, sulla fertilità del suolo ed i possibili metodi di coltivazione ecocompatibili, sulle politiche agricole e di come esse influenzino l’ecosistema terrestre, partendo dalla scala locale per arrivare alle grandi dinamiche internazionali.

Fondazione Spinola Banna per l’Arte

Frazione Banna 10046 Poirino, Torino

www.fondazionespinola-bannaperlarte.it

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Via Magenta, 31, 10128 Torino

www.gamtorino.it

 

TORINO, QUARTZ STUDIO: OLA VASILJEVA

Qualcuno si è seduto sulla mia sedia

opening 30 gennaio 2018 h 18:30

30.1.2018 – 5.4.2018

Quartz Studio ha presenta Qualcuno si è seduto sulla mia sedia, la prima mostra personale in Italia dell’artista Ola Vasiljeva (Latvia, 1981). Per la mostra da Quartz Studio, l’artista amplia lo spazio immaginario della vicina sartoria con sculture e disegni realizzati durante la sua permanenza a Torino. Ola Vasiljeva è rappresentata da Antoine Levi, Paris e Supportico Lopez, Berlin. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Sardi per l’Arte.

 

TEART: LUISA SARTORIS, QUADRI E LIBRI

Mercoledi 28 febbraio 2018 Ore 17,30

TeArt via Giotto 14

Il prossimo Incontro con l’autore sarà dedicato a: Luisa Sartoris, ai suoi quadri e ai suoi libri

Presenta e dialoga con l’artista Germana Buffetti

Luisa Sartoris è una presenza significativa nel panorama artistico torinese e piemontese. Formatasi all’ Istituto Statale d’Arte diretto da Italo Cremona di Torino, ha insegnato Educazione Artistica In diverse scuole mentre portava avanti la sua personale ricerca sul colore, sulle forme e sui materiali che l’ha fatta approdare alla pittura astratta. Il valore del suo percorso artistico è ben rappresentato nel tempo dal suo ricco curriculum che dagli anni 80 vanta piu’ di 35 mostre tra personali e collettive.. Con presentazioni di critici importanti , da Dragone a Mistrangelo che colgono molto bene la maestria e la suggestione delle sue opere. I due recenti libri pubblicati da Graphot nel 2015 e 2017 vedono le opere pittoriche affiancate da delicati pensieri poetici che parlano della sua sensibilità e del suo mondo interiore. Un regalo per chi guarda le sue opere desiderando entrare in sintonia con una personalità tanto ricca e interessante quanto discreta.

 

CENTRO STUDI PIEMONTESI: CONFERENZA “ERBE ED AROMI, VERMOUTH E LIQUORI DEL VECCHIO PIEMONTE”

Giovedì 1° marzo 2018 ore 18

via Ottavio Revel 15 – Torino

Conferenza di Giuseppe Pichetto: “Erbe ed aromi, Vermouth e liquori del vecchio Piemonte”.

Dal tardo Settecento il Vermouth inizia ad essere conosciuto in Europa. Nei primi anni dell’800 il settore vinicolo e liquoristico, garantendo buoni utili, attira l’attenzione e gli investimenti di numerosi imprenditori. I Cinzano furono tra i primi a dare vita ad una produzione industriale, i fratelli Cora i primi ad esportare nelle Americhe, dando inizio a un flusso che avrebbe trasformato un prodotto noto essenzialmente ai torinesi nell’aperitivo più famoso e, forse, più diffuso del mondo. Una vera eccellenza piemontese che poté giovarsi della disponibilità di eccellenti aromi, erbe aromatiche e frutti.