Attenti alle truffe: i consigli dei carabinieri
Non si fermano le truffe agli anziani. Finti tecnici della caldaia, impiegati, avvocati bussano alla porta delle persone sole, li convincono a farli accomodare e poi, con qualche stratagemma, li distraggono e portano loro via denaro e gioielli, turbandoli molto. Attenti perché i truffatori stanno assumendo nuove sembianze: quelle dei Carabinieri o avvocati. Tre, in particolare, gli stratagemmi utilizzati. Anche se, all’occasione, i copioni possono essere modificati con estrema rapidità. Il primo e più efficace è quello della richiesta di una cauzione per il rilascio di un parente arrestato. Una telefonata a casa di un anziano avvisa che il figlio o il nipote sono finiti in manette e che servono soldi per ottenere la liberazione. La richiesta può essere di poche centinaia di euro come di migliaia. Il nostro ordinamento non prevede cauzioni per il rilascio di un arrestato. Ma l’influenza di film e telefilm americani genera spesso il fraintendimento. Il secondo stratagemma è quello di dover controllare soldi che potrebbero essere falsi. Alla porta si presenta un finto Carabiniere, spesso con cappellino o distintivo contraffatto, e chiede di entrare. La terza scusa per farsi aprire la porta di casa: un uomo bussa alla porta dicendo di dover controllare la presenza di latitanti o ladri che potrebbero essere nascosti nell’appartamento. Una volta dentro ecco la richiesta di farsi mostrare soldi e gioielli. A quel punto basta una distrazione e la truffa va a segno. Il comando provinciale dei Carabinieri di Torino: “Ogni giorno ci troviamo ad affrontare episodi di truffe alla porta di casa. È un vecchio trucco: uomini e donne fingono di essere infermieri, ma anche impiegati dell’azienda elettrica, del gas oppure delle Poste. I «bersagli» prediletti sono gli anziani. I truffatori mostrano per pochi secondi tesserini fasulli, riescono a farsi aprire ed entrano in casa. L’obiettivo è rubare, a volte riescono persino a convincere le persone a consegnare banconote per controllarne l’autenticità e, prima di fuggire, magari si liberano per la fuga con pericolosi spintoni”. “In più occasioni abbiamo organizzato incontri con la popolazione per spiegare le tecniche utilizzate dai truffatori e per suggerire alcune regole di elementare prudenza per evitare situazioni spiacevoli”. “Un abile truffatore sa come convincere le vittime ad abbassare le difese, prendendo in pugno la situazione. Il dopo è devastante, quando il pensionato raggirato si accorge di essere stato usato, umiliato. «E questa è la sensazione peggiore, perché le vittime si sentono defraudate in casa propria e soprattutto provano la sensazione di non essere riuscite a comprendere le persone che avevano di fronte. Consigliamo sempre di non vergognarsi di quanto accaduto e di fare denuncia”. “Nessuno può obbligarti ad aprire la porta o a farlo entrare in casa tua. nel dubbio chiama il 112”, aggiunge il capitano Luigi Di Puorto, comandante della Compagnia di Chieri.