Asti- La marcia “resistente” degli astigiani antirazzisti e antifascisti

Hanno sfilato nella giornata fredda e bagnata di sabato pomeriggio gli astigiani che hanno voluto dire ancora una volta no ai rigurgiti razzisti e fascisti che si vanno risvegliando da piĂą parti in tutta Italia. La cittĂ  medaglia d’oro della Resistenza si è ritrovata in piazza Marconi sotto gli striscioni dell’Anpi, dei sindacati, dei partiti (erano presenti gli schieramenti di sinistra: Pd, Potere al Popolo, Uniti si può, Liberi e Uguali, Associazione a Sinistra) e delle associazioni che si occupano di tutela dei diritti.

C’è chi ha partecipato a titolo personale e chi ha voluto rappresentare le istanze di diritti negati, come l’associazione Love is Love che ha ricordato l’episodio della coppia di donne unite civilmente di Baldichieri picchiate dal vicino di casa spinto dall’omofobia.

Sarebbero state qui con noi alla manifestazione – ha voluto ricordare Antonia Adurno coordinatrice di Love is Love – ma purtroppo sono ancora alle prese con i postumi della violenta aggressione subita e non si sono ancora riprese fisicamente”.

Il corteo ha sfilato attraverso via Cavour e piazza Statuto per raggiungere il Ghetto ebraico, dove la professoressa Laurana Lajolo ha ricordato l’orrore delle leggi razziali. Poi i manifestanti si sono diretti ai Giardini Pubblici, attraversando corso e piazza Alfieri.

Davanti al Cippo dei Partigiani il rappresentante della Cgil Mamadou Seck, senegalese, ha ricordato che nell’astigiano sono ben 71 le nazionalitĂ  dei cittadini residenti. E a guardarsi intorno non era difficile credergli. Il colpo d’occhio di una cittĂ  ormai multietnica è una realtĂ  che non può sfuggire a nessuno.

Mamadou Seck

Anche Paolo Monticone, presidente dell’Anpi, ha voluto celebrare i valori della nostra Carta Costituzionale e omaggiare quelli che si sono battuti per ottenerla.

Le persone che hanno lavorato per la nostra Costituzione – ha detto Monticone – la pensavano in modo molto diverso tra loro e venivano da mondi culturalmente distanti, ma hanno saputo mettere da parte le loro diversitĂ  per un fine piĂą alto”.

Il corteo si è sciolto non prima di aver ascoltato Monticone sottolineare l’esistenza della XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

Carmela Pagnotta