Per il maratoneta dei ghiacci, mani artificiali: artefice il chirurgo chierese Bruno Battiston
E’ riuscito a sopravvivere al gelo dello Yucon Artic Ultra, il maratoneta sessantenne Roberto Zanda, che al CTO di Torino potrà addirittura vedere parzialmente ricostruiti gli arti che è stato inevitabile amputare. Protagonista dell’ennesima impresa medica, il chirurgo chierese Bruno Battiston, direttore della Struttura Chirurgia della mano e arto superiore dell’ospedale Cto. Ieri, la prima parte dell’intervento: è stata amputata la mano destra a livello del polso. Al posto dell’arto, tra un paio di settimane sarà impiantata una protesi. Sempre ieri, sono state asportate le dita congelate della mano sinistra: coperti i monconi con lembi di carne, si darà vita ad una specie di pinza naturale che consentirà la presa.