Castelnuovo don Bosco: ricordo di Enrico Lini, grande ‘artigiano’ della musica
Il pianista Enrico Lini (foto) è scomparso la scorsa settimana nella sua abitazione di frazione Ramello dove resiedeva da trent’anni. Quasi novantenne, ha lavorato fino quando le forze gli lo hanno permesso. Di origini mantovane, nasce in una famiglia di musicisti: suo padre suonava contrabbasso , fisarmonica, flauto e batteria, i fratelli tromba, violino e sassofono, Con la semplice cordialità che lo contraddistingueva , ricordava i difficili inizi: pochi minuti di esercizio quotidiano in una cucina che fungeva anche da camera da letto e studio dei suoi fratelli. Nel corso della stagione estiva aiutava il padre nella distribuzione dei giornali e fu proprio nell’estate del ’42 che, vide nel giro delle consegne, un avviso affisso nella bacheca comunale che recava un bando di concorso per pianisti. Senza esitazione si iscrisse e vinse interpretando la Sonata in do maggiore di Mozart. Anni dopo confesserà che era l’unico candidato. Nel ’43 ricevette la proposta di un impiego al Banco Agricolo Mantovano dove fu subito al lavoro. Lini tornò a studiare, frequentando il Conservatorio di Venezia. Nel ’55 vinse il concorso bandito dall’Orchestra Sinfonica RAI di Torino nelle cui file esercitò il ruolo di pianista per trent’anni. In oltre un quarantennio di carriera svolse un’intesa attività sia come solista che camerista in Italia e all’estero. Ricordava, con un certo orgoglio, l’incontro alla Carnegie Hall di New York con il mitico jazzista Dizzle Gillespies. Significativa la collaborazione con l’Associazione “Terre dei Santi” dove ogni anno si produceva con grande successo in musiche di Beethoven, Schubert, Mozart, Bach J.S., Liszt e Chopin, appuntamenti molto apprezzati. Docente al Conservatorio di Torino e all’Istituto “Mozart di Torino (sua creatura).
Il M° Lini fece della musica la sua ragione di vita, un grande “artigiano” del pentagramma, nel senso più alto e positivo del termine, che ha dispensato consigli ed esperienze agli allievi con cui dialogava serenamente, tenendo sempre presenti le capacità tecniche e le loro aspettative. Un esempio non comune dove veniva lasciato spazio alle potenzialità dello stesso allievo. Lini, una delle parti storiche dell’Orchestra torinese RAI, musicista indimenticabile che ha lasciato un suo personale segno non solo nella vita musicale subalpina. Suonò per la prima volta a Chieri nell’ormai lontano 1974 in Duomo (21 settembre) nella Petite Messe Solemnelle di Rossini con il coro della RAI che portò in un lungo tour in Piemonte e Lombardia. Tornò poi due altre volte in occasione del Maggio Musicale (chiesa San Bernardino), mentre la sua ultima comparsa chierese risale a quattro anni fa in occasione di un concerto per l’Uni3.
Il chierese Flavio Rocca ricorda con commozione il suo maestro che lo ha condotto brillantemente al diploma presso il Conservatorio di Torino: Sentii per la prima volta il Maestro nella primavera del ’95 in musiche di Beethoven e Schubert, venni subito conquistato dal suono robusto e al tempo dolce, dalla fantasia musicale e dal fraseggio. Per noi allievi era un amico sincero, oltre che una formidabile guida e un esempio da seguire. Innamorato della musica, non smise mai di ampliare il suo repertorio, studiando nuovi lavori che eseguiva accanto ai suoi cavalli di battaglia.
Le testimonianze discografiche non sono molte, ma tutte di qualità: musiche di Bottesini, Dragonetti, Fryba, Dittersdorf, Eccles, Koussevitzky (con il contrabbassista Enzo Ferraris) realizzate nel 1979/81 per le etichette Della Quercia e Ars Nova, le canzoni popolari piemontesi di Sinigaglia (con il mezzosoprano Rosina Cavicchioli). Negli archivi RAI sono presenti numerosi documenti tra cui la Symphonie op. 21 di D’Indy, brani di Bruckner, Rossini, Schubert, Mendelssohn con il coro RAI, il Quadruplo concerto di Marcello Abbado (I° es. ass.), il Concerto per pianoforte e archi Jovilet, “Again” per pianoforte, archi e timpani di Gilberto Bosco. Tutte registrazioni pubbliche delle stagioni RAI, Un elenco che è una minima testimonianza dei vasti interessi del Maestro presente anche su Youtube con una selezione dai Pezzi fantastici di Schumann e sulla piattaforma RAIRadioPlay con il Trio n. 25 di F.J. Haydn accanto ai colleghi Alfonso Mosesti (vl.) e Umberto Egaddi (vcl.) con un commento all’ascolto.
Addio Maestro! Riposa in pace nel piccolo cimitero di Mondonio.
Edoardo Ferrati